Lento

Non è attraverso gare come quella con il Milan che passa la salvezza dell’Empoli. Avremmo iniziato il pezzo così se, nel frattempo, gli azzurri fossero stati in grado di mettere da parte un buon gruzzolo di punti con – nell’ordine – Verona, Udinese, Frosinone, Sassuolo, Genoa, Lecce e Cagliari. In realtà, a oggi, non è dato capire quali siano le partite più “realistiche” a cui l’Empoli dovrebbe aggrapparsi per centrare l’agognato appuntamento con la storia. Se si eccettua la vittoria interna con la Salernitana, tutti gli scontri diretti andati in scena in questo modesto girone d’andata hanno portato in dote la miseria di 4 punti. Tradotto: se non fossero arrivati i clamorosi blitz esterni di Firenze e Napoli, gli azzurri avrebbero già staccato con largo anticipo uno dei tre biglietti utili per partecipare al prossimo campionato cadetto. Contro i rossoneri di Pioli, l’esito del match non è mai stato in discussione. L’Empoli non è stato all’altezza: molle e arrendevole nel primo tempo, generoso e inconcludente nella seconda, accademica frazione di gioco. Alla mezz’ora Leao e compagni, trotterellando con il minimo sforzo, avevano già fatto propria la gara, permettendosi il lusso di centellinare serenamente le energie in vista degli imminenti e più probanti impegni con Atalanta in Coppa Italia e Roma in campionato. Il dignitoso secondo tempo degli azzurri è figlio dell’atteggiamento di un avversario limitatosi a gestire il vantaggio senza versare goccia di sudore alcuna e offrendo la ribalta a un manipolo di promettenti ragazzini poco più che diciottenni.

Adagio poco mosso

Al termine del girone di andata, i rapporti di forza del campionato assumono contorni meno sfumati. Con  Sassuolo e Udinese verosimilmente destinate, per qualità della rosa e tradizione societaria, a tirarsi fuori alla distanza dal magma della zona retrocessione, l’impressione è che ci sia un solo posto salvezza disponibile tra quattro pretendenti: Cagliari, Verona, Empoli e Salernitana. Il quinto “gradito” ospite potrebbe essere il Frosinone, laddove il team di Eusebio Di Francesco dovesse fisiologicamente sgonfiarsi dopo un sorprendente inizio torneo. A oggi, inutile girarci intorno, la squadra che sembra di godere di salute peggiore è proprio l’Empoli. Non si tratta solo di lacune tecniche in termini di organico. Ciò che preoccupa maggiormente è la fragilità temperamentale di un gruppo che non riesce a scrollarsi di dosso l’apatico adattamento a un destino infausto. Certo, il mercato invernale può parzialmente sanare certe carenze della rosa, soprattutto in termini realizzativi. Lo stesso imminente arrivo di Zurkowski va nella direzione di cercare una mezzala di “gamba” in grado di trovare più efficaci incursioni offensive. Ma, prima di tutto, i ragazzi di Andreazzoli devono ritrovare fiducia e disponibilità alla lotta e al sacrificio. Nonostante tutte le difficoltà incontrate, la quota salvezza è ancora lì a portata di mano degli azzurri. A patto che dimostrino di avere la volontà e la convinzione di afferrarla.

Allegro moderato

Quasi 400 minuti. Sono quelli che ci separano dall’ultimo gol degli azzurri, per la verità realizzato grazie alla partecipazione straordinaria del leccese Ramadani, artefice della fortunosa deviazione del cross di Cambiaghi nella sua porta. Prima dell’autogol salentino era stato Mattia Cancellieri a mettere a referto l’ultimo gol su azione a Marassi, il 2 dicembre scorso. Oltre un mese fa. In pratica una quarantena a digiuno di reti. L’ex laziale, insieme al generoso Cambiaghi, rappresenta un piccolo squarcio di luce nel grigiore generale della gara contro il Milan.  Cancellieri è un talento discontinuo, incostante se si vuole ma, allo stato attuale, probabilmente irrinunciabile per una squadra compassata e a corto di idee. Quando la coralità della manovra latita, occorre appigliarsi alla creatività del singolo. In attesa che Baldanzi possa ritrovare una condizione fisica accettabile, perpetuando la felice tradizione azzurra di lanciare talenti forgiati in casa nel panorama calcistico nazionale, diventa quasi autolesionistico pensare oggi di rinunciare a Cancellieri: uno dei pochi elementi della rosa in grado di offrire freschezza e imprevedibilità.

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8 Commenti

  1. Finalmente qualcuno che dice le cose come stanno e scrive in ottimo italiano. Unica cosa su cui non concordo, per me l’Udinese starà invischiata fino alla fine, salvo acquisti eccezionali a gennaio

  2. Ottimo e veritiero articolo specialmente nella parte “Lento” dove ha spiegato chiaramente quello che quasi tutti noi abbiamo visto nel secondo tempo dell’Empoli e non certo quanto scritto subito dopo la partita dalla redazione che diceva di “ripartire” dal secondo tempo praticamente fatto dal Milan a mo’ di allenamento e con un manipolo di ragazzini della Primavera…

  3. “… diventa quasi autolesionistico pensare oggi di rinunciare a Cancellieri: uno dei pochi elementi della rosa in grado di offrire freschezza e imprevedibilità …”
    No, Nico, non puoi fare questi apprezzamenti tecnici su Cancellieri, rischiamo di perdere definitivamente il buon Dippe; 😂, cavolo si stava appena riprendendo !!! ma poi, dimmi te, che si inventerebbe senza un grande intenditore di calcio come “”Er Sola” ? 😅 Dai, cerca di essere più comprensivo verso il prossimo, è anche lui un tifoso azzurro, e cerca di non tirare più queste tremende mazzate sulla testa della poera gente !!! 🤣😜

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