Lento
Altro giro, altra corsa. L’ottovolante azzurro non conosce freni. Si sale e si scende con estrema facilità ma in questo caso il divertimento non è assicurato. Sì perché a Castellammare di Stabia torna prepotentemente d’attualità l’Empoli pre-Catanzaro. Contro gli uomini di Ignazio Abate va in scena una sorta di replay della gara di Chiavari, con gli azzurri a interpretare la parte della vittima sacrificale, fragile e impacciata, e i campani ad allungare la brillante scia dei risultati ottenuti al Romeo Menti. Stavolta si tratta di una battuta d’arresto per certi versi imprevedibile per i ragazzi di Dionisi. Soprattutto per come si è sviluppata, con Shpendi e compagni mai in partita, lontani parenti del gruppo in grado di rialzarsi vigorosamente nel corso del trittico Catanzaro-Avellino-Bari. La stessa sconfitta con il Palermo non aveva fatto suonare particolari campanelli d’allarme, con gli azzurri spesso padroni del match e colpiti dal maggiore cinismo dei rosanero di Inzaghi. Stavolta non emergono barlumi di luce: il k.o. è netto e non esattamente indolore.
Adagio
Tre passi avanti e due repentinamente indietro. Il passo del gambero azzurro, che a Castellammare di Stabia perde anche per infortunio Saporiti e Lovato, getta ombre cupe sul percorso di crescita della squadra di Alessio Dionisi. Dopo la buona prestazione con il Palermo, torna il grigiore e la mancanza di lucidità di una squadra che subisce troppe reti per avere la pretesa di guardare con più ottimismo alle formazioni che la precedono. L’Empoli ha la tredicesima difesa del torneo, con 23 gol incassati in 16 gare. Troppi per lasciarsi andare a voli pindarici. Tornano d’attualità le parole espressa da Andrea Fulignati, migliore in campo nel match di Castellammare, nel post Entella: l’obiettivo della squadra è la salvezza. Difficile dargli torto quando la tenuta difensiva è fragile come il burro e il filtro assicurato dalla linea mediana del tutto inconsistente. Dionisi ha ridato fiducia all’undici che, due settimane fa, aveva furoreggiato sui resti del Bari di Vivarini. Con risultati decisamente opposti.
Andante
Al tecnico amiatino era stata riconosciuta una maggiore attenzione a quell’aspetto difensivo violato con troppa facilità nel corso del primo segmento di torneo. Con 5 gol al passivo nelle ultime due gare, le certezze (poche) tornano a vacillare. Il match prenatalizio di Mantova dovrà necessariamente offrire ben altre risposte per il gruppo azzurro, sperando che la reazione sia analoga a quella vista dopo il disastroso match di Chiavari. In attesa che la sessione invernale di mercato, ormai alle porte, possa garantire qualche innesto in grado di rafforzare una rosa numericamente deficitaria in difesa, carente di centimetri sulla mediana e in possesso di alcun elementi apparentemente poco utili alla causa. L’Empoli possiede giocatori dalla discreta proprietà tecnica e visione di gioco nella zona nevralgica del campo ma soffre l’assenza di elementi dotati di maggiore fisicità in grado di fungere da schermo al pacchetto arretrato. In attacco, con Pellegri e Shpendi che hanno trovato una buona continuità realizzativa, la coperta sembra quantomeno più lunga se si considera che fatica a trovare spazio un giovane talento come Popov. Ciò non basta tuttavia a garantire l’aspetto che fa la differenza in questa imprevedibile serie B: la continuità.














Nico è un gran signore, non avendo messo il dito nella piaga, ovvero parlare di singoli…. se è vero che il gioco di squadra esalta i singoli, è altrettanto vero che i risultati sono figli della scarsa qualità di alcuni elementi, arrivati con il Messia nella terra promessa (vedi Nasti, Ghion, Yepes, Carboni, Obaretin…. ma la lista è lunga), e rivelati tutt’altro che profeti!!!! Si è cambiato il tecnico (comunque Pagliuca non ha pagato il discorso tecnico, ma quello caratteriale) e il risultato è cambiato di poco…. ora con l’arrivo di gennaio, s’ha da fare una lista di chi merita e chi non merita? e di conseguenza fare delle scelte?
Vai…vai…continua con la difesa a tre e il centrocampo a due, vai….
Mantova
Frosinone
Cesena
Cronaca di una morte annunciata.
Vediamo se riescono a dare un segnale almeno nel fatto di lotta …
comunque assomiglia all’anno di Marino però li qualcosa si intravedeva
qui solo un campionato scadente ci fa stare a galla…
basta poco per dare entusiasmo non c’è un giocatore che accende il cuore
… non mi entrano nel cuore !