Adagio
Ci sono vittorie convincenti e altre esteticamente meno appariscenti ma non per questo meno significative. La quarta della gestione Dionisi è probabilmente la più importante. Dopo due sconfitte consecutive, gli azzurri erano chiamati a una reazione caratteriale prima ancora che tecnica. A Mantova le risposte sono arrivate, unitamente al merito di non soccombere nei momenti “caldi” del match. Di fronte una squadra proveniente da tre sconfitte di file e un fresco esonero dell’allenatore. C’erano tutti i presupposti per assistere a una gara di sofferenza. Ciò è accaduto solo in parte. Fin quando il risultato è rimasto in equilibrio, i virgiliani hanno mostrato coraggio e generosità spingendo con più vigore per sbloccare la gara. Non riuscendoci, hanno finito per esaltare la bravura di Fulignati e prestare il fianco alle ripartenze azzurre. In una di esse, sull’asse Elia-Nasti, si è perfezionato il vantaggio dell’Empoli, per una volta cinico e spietato nell’approfittare delle fragilità dell’avversaria a oggi più battuta del torneo: 11 sconfitte su 17 gare disputate.
Andante
Ci sono momenti, all’interno di un campionato lungo e estenuante, in cui occorre mettere da parte fronzoli e ornamenti esteriori per puntare dritti al proprio scopo. A Mantova, l’obbiettivo era evitare, a tutti i costi, una sconfitta che avrebbe potuto avere strascichi pesantissimi in classifica. Il machiavellico fine che giustifica i mezzi. In una situazione di emergenza, con Lovato, Shpendi e Saporiti out per problemi fisici e Pellegri costretto ad alzare bandiera bianca nel corso del primo tempo, l’Empoli, pur soffrendo, ha dimostrato di avere anima e carattere. Siamo lontani dalla brillante vittoria di Avellino e dalla goleada interna con il Bari ma, fortunatamente, piuttosto distanti anche dalla recente debacle di Castellammare di Stabia. Un pizzico di sfrontatezza e un sorriso benevolo della sorte in un paio di circostanze in cui si poteva capitolare. L’Empoli torna a incamerare tre punti, allontanandosi da quella zona di classifica in cui stazionano coloro che sono sospesi nel limbo, per usare l’espressione dantesca recitata proprio da un mantovano illustre.
Allegro
Tra le note liete, il ritorno al gol di Marco Nasti. Splendidamente assistito da Elia, l’ex Cremonese ha siglato con freddezza il gol vittoria mettendo a tacere alcune recenti critiche, piovutegli addosso in maniera forse un po’ troppo ingenerosa. Si tratta pur sempre di un ragazzo di 22 anni alla ricerca di fiducia, crescita atletica e continuità. Ha messo a referto appena 6 presenze, condite da due reti. Peraltro delle 6 volte in cui è sceso in campo, da titolare o da subentrato, l’Empoli ha trovato il successo in quattro circostanze. Sarà senz’altro utile alla causa quando la condizione fisica andrà progressivamente a migliorare. Buona anche la prima da titolare di Indragoli. Al netto di alcune imprecisioni, il prodotto del settore giovanile azzurro ha saputo disimpegnarsi offrendo una soluzione alternativa a un reparto difensivo ancora troppo corto sul piano numerico. Elia e Moruzzi, per dinamismo e qualità, hanno confermato di rappresentare sim qui le note più liete della stagione azzurra, mentre il rumeno Ilie a Mantova ha svestito i panni di oggetto misterioso per rendersi maggiormente più efficace e funzionale alla manovra offensiva. Ci si avvicina alla prossima sfida con la capolista Frosinone con la speranza di chiudere al meglio un 2025 decisamente in chiaroscuro per i colori azzurri.














macchè chiaroscuro
siamo sulla strada bona per tornare in D
rivoglio il Fracor Empoli
6 vinte 5 pareggiate e 6 perse: Col Frosinone potrebbe uscire un pareggio.
macchè pareggio, bisogna perderle tutte e soprattutto fare ca..re
rivoglio la D
Da Fucecchio verranno in molti sabato a sostenere Alvini.
e tutti quelli di fuchecco grideranno alvino, al vino!
Ha già fatto la serie A, Alvini con la Cremonese. Vorrà tornarci coi ciociari.