La Vice Presidente e Ad dell’Empoli, Rebecca Corsi, ha rilasciato alcune dichiarazioni a “Ultimo Uomo” sul progetto dello Stadio e sulla stagione in corso della squadra.
Per quanto riguarda lo stadio si parla di investimento da 55-60 milioni e di lavori che dovrebbero partire nel 2026 e durare trentasei mesi. A che punto siamo?
“Abbiamo lavorato con determinazione, spesso lontano dai riflettori, per costruire un progetto non solo ambizioso ma indispensabile. Un progetto che vuole far crescere il nostro club e insieme la nostra città. Lo abbiamo realizzato dopo un percorso partecipativo, che è stato portato avanti con ascolto e disponibilità, consapevoli che questo intervento debba rispondere davvero alle esigenze del territorio. Lo stadio non è soltanto un luogo in cui si gioca: è un simbolo, un patrimonio, un punto di riferimento per tutta Empoli. E l’Empoli vuole riqualificarlo. Lo vuole con convinzione. Vuole consegnare alla città un impianto moderno, sostenibile e proiettato al futuro. Il cammino procede secondo le tempistiche che ci eravamo dati, compatibilmente con i passaggi burocratici necessari. Non è un sogno ma un obiettivo concreto che prende forma giorno dopo giorno.“
Passando al campo, dopo la retrocessione siete partiti con Pagliuca e poi avete scelto Dionisi, al ritorno dopo la promozione 2020-21. Come giudichi questo avvio?
“L’annata è partita in un modo e si è evoluta in un altro. Sono stati riconosciuti degli errori e quindi stiamo cercando di ribaltare la situazione. È arrivato un nuovo allenatore, nuovo ma vecchio, che già conosceva l’ambiente ed è un punto importante per ripartire da alcune certezze. Detto questo, l’approccio con una nuova gestione tecnica ha portato a tempistiche di adattamento al lavoro e al metodo. La squadra ci ha messo del tempo ad oliare di nuovo gli ingranaggi. Dopo tre vittorie consecutive sono arrivate due sconfitte, dobbiamo continuare a lavorare guardando gara per gara, senza spingersi troppo in avanti con lo sguardo e sempre con realismo”.
Qual è l’obiettivo stagionale?
“Considerato “che siamo partiti da un’idea tecnica e siamo poi andati su un’altra, il percorso è cambiato e l’obiettivo in questo momento è, come dicevo, di viaggiare partita dopo partita. Abbiamo affrontato il Palermo, che lotta per vincere il campionato, ma abbiamo creato più di loro, abbiamo espresso il nostro gioco. Mentre con la Juve Stabia la gara non è andata come avremmo sperato, affrontavamo comunque una squadra che in casa ha un rendimento molto importante. Ripeto, guardiamo partita dopo partita senza guardarle nel globale.”
Su cosa deve insistere l’Empoli?
“Dobbiamo valorizzare i giovani, la nostra bravura nella gestione tecnica è portare avanti un percorso di squadra allineato a uno di crescita dei ragazzi che abbiamo. Anche l’anno scorso hanno dimostrato di saperci stare, con già alcuni di quelli che abbiamo inserito che hanno dimostrato di poter calcare un palcoscenico importante come la Serie A.“
Come ti ha trasmesso la passione tuo padre, il presidente Fabrizio Corsi?
“I miei genitori si stavano separando, entrambi hanno sofferto, ma pensando a mio padre per stare con lui mi sono “seduta”, passandoci del tempo e stando vicino. E forse ho vissuto fin da subito contesti più “da adulti”. Questo voleva dire andare a ritirare un premio calcistico con lui oppure passarci il Ferragosto assieme a vedere l’amichevole dell’Empoli a Viareggio, o ancora vedere l’allenamento o la data partita. I giorni erano quelli, io li sfruttavo standogli vicina e ho capito che quella era la sua ragione di vita. Alla fine lo è diventata anche per me.“
Dei Corsi si parla spesso sui media come una delle ‘ultime famiglie’ del calcio italiano.
“Dare un senso di famiglia è stato normale. Mio padre era un giovane presidente su cui è stato scommesso nel 1991. Ha una primogenita femmina che si è innamorata di questo posto, di questo club, di questa società. Lì è nata anche la volontà di coinvolgere il più possibile tutte le componenti della famiglia. La passione di mio padre mi ha conquistata.”
Hai visto cambiare l’Empoli in questi anni?
“Siamo cresciuti, ma la crescita è stata graduale. E adesso c’è da garantirla, da continuare a produrre talenti per poter mantenere una struttura e, perché no, incrementarla con quelli che sono i progetti che abbiamo tra le mani in questo momento.”
Come ti immagini l’Empoli del futuro?
“Vorrei un Empoli che non arresta la sua crescita, che continua a fare un grandissimo lavoro sui giovani e, perché no, metta sempre un qualcosina in più, provando ad alzare nel tempo anche di poco l’asticella. Abbiamo anche prospettive importanti per il settore giovanile, ma si torna al discorso iniziale per cui per far venire fuori un ragazzo devono coincidere tante cose . Sarebbe bello lavorare meno con i prestiti, senza esagerare ovviamente, e dove possibile, compatibilmente con le nostre possibilità, fare piccoli investimenti come successo in passato. Ripenso a Bennacer, che è stata una scommessa vinta, ma anche ad Anjorin o Goglichidze.”
C’è un Empoli a cui sei più legata? Un giocatore o una stagione particolare?
“Sono legata a tutti i momenti belli, ma anche alle sconfitte. Penso anche a quando ci siamo salvati ai playout con il Vicenza [playout Serie B 2011/12, ndr]. Fu un lavoro di squadra anche quello. Certo, per chi scende in campo lo è di più, ma c’è anche un lavoro di rapporti, di condivisione. Ci sono più in generale momenti in cui ti manderesti a quel paese, altri in cui ti abbracci e dici “Ce l’abbiamo fatta”. Ci sono salvezze che valgono Scudetti. Dai ricordi sono nati anche bei rapporti umani. Però non vorrei solo vivere di ricordi, vorrei anche scriverne”.














3,2,1,viaa, finisce il ricreativo, e principia a inviare il culturale..
I lavori dovevano partire a marzo’25, nove mesi fa… adesso quando dovranno partire, a giugno’26 ? Ricordo la prima data di partenza lavori fu novembre 2017. …
Ci siamo davvero… finalmente. Avanti Azzurro.
Speriamo bene .
Abbiamo uno stadio da terzo mondo