L’ex giocatore di Empoli e Milan Luca Saudati ha rilasciato un intervista nell’edizione di ieri della Nazione in vista della gara di domenica al Castellani tra le due squadre.

Luca Saudati, lei ha segnato un gol storico contro il Milan a San Siro, cosa ricorda di quel 21 ottobre 2007?

“Una partita molto bella in uno degli stadi più affascinati d’Italia. E non vi nascondo che ogni tanto vado a rivedermela quella rete per riassaporare la gioia condivisa con i miei compagni, anche perché grazie a quel centro arrivò la vittoria per l’Empoli che si impose per 1-0 contro una formazione fortissima che aveva fra gli altri Nesta e Maldini. Ci dette una bella iniezione di fiducia”.

Domenica prossima azzurri e rossoneri si affronteranno al Castellani. Un risultato utile potrebbe essere fondamentale anche per il morale?

“A volte un’impresa come quella che l’Empoli è riuscito a fare quest’anno al Maradona e al Franchi, è preziosissima da tutti i punti di vista. Sulla carta sono risultati che sembrano impossibili invece queste gare, se affrontate bene, possono portare a dei successi. Poi è necessario dare continuità contro club meno blasonati”.

Cosa consiglierebbe all’Empoli per domenica?

“Può essere utile anche un po’ di spensieratezza. Il Milan non é in grandissima forma in questo momento. Si può vincere contro le grandi con l’atteggiamento giusto”.

Chi può essere decisivo?

“Dico Caputo che mi piace tanto. È un grande attaccante e può tornare a trascinare la squadra, come ha sempre fatto”.

E nel Milan?

“Leao e Giroud è da diverso tempo che non fanno gol, quindi sono ancora più pericolosi”.

Lei ha giocato sia nel Milan che nell’Empoli. Quali sono gli aspetti migliori di queste due realtà, così diverse fra loro?

“Il Milan è stato speciale perché è casa mia. Io sono di Milano, sono stato per 9-10 anni nel settore giovanile rossonero e poi in prima squadra. Ero un ragazzo e vedevo Sacchi, Capello e Zaccheroni senza considerare i tanti calciatori di altissimo livello che c’erano allora”.

Ed Empoli?

“È la famiglia nel calcio. Dai compagni allo staff, passando per i dirigenti e i magazzinieri. Era un piacere stare al campo con la serenità perfino di poter sbagliare”.

In Serie A la classifica è corta. Come vede la lotta salvezza?

“La speranza deve essere sempre alta. Sono convinto che stiano lavorando benissimo anche per merito di Andreazzoli che mi piace molto. I presupposti ci sono tutti. A volte si può ottenere il massimo anche osando di più. Un filotto di 3-4 risultati utili nel calcio di adesso sono fondamentali”.

Segue sempre le gare degli azzurri?

“Sì perché ho un grande affetto per questi colori e in più ho due figlie che vivono a Empoli, sono tifose come me e vanno allo stadio. Poi parliamo insieme della partita”.

Lei adesso si occupa della scuola calcio ’Technical Soccer Saudati’. Cosa dice ai ragazzi che si allentano e fanno i camp con lei?

“Prima di tutto che il sacrificio è importantissimo. Per arrivare ad alti livelli servono rinunce in campo e fuori. Sono decisivi gli aspetti mentali come quelli fisici perché le qualità tecniche non bastano. E poi serve la pazienza che adesso hanno in pochi. Io ai ragazzi cerco di trasmettere le mie esperienze e competenze personali”.

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13 Commenti

  1. Anche lui se non erro preso a Gennaio.
    Allora si cercavano i giocatori con costrutto,certamente mediando prezzi e necessità contingenti.
    Adesso mi sembra che i parametri con cui si fanno gli acquisti sia l’impatto zero a livello economico e la fattibilità dell’operazione a discapito della reale necessità.

    • No, se non erro arrivò a Settembre 1999 per l’intera stagione 1999/2000 (quella inizia male con Gustinetti e finita in maniera entusiastica con Silvio Baldini).

      Arrivò 21enne di belle speranze per la rifondazione che l’Empoli stava mettendo in atto dopo la stagione catastrofica in A 1998/99

      • Mi son confuso con cappellini..cmq a Como quando fu preso era titolare ed aveva fatto 11 gol.Era alto 1,95…Io continuo a sostenere che in passato c’era più costrutto nell’acquisto dei giocatori…

  2. “… era un piacere stare al campo con la serenità perfino di poter sbagliare”

    Parole bellissime e saggie di una vecchia bandiera artefice, insieme ai suoi compagni dell’epoca, della storica cavalcata UE🇪🇺FA 2006/07: il segreto EFC (club e suo popolo) è tutto qui

  3. La nostra società ha sfornato grandi allenatori e giocatori come Luca, e come la nostra cittadina rimane nei loro cuori,Orgoglioso di essere Empolese.

  4. Ha detto una cosa giusta: dobbiamo giocare con spensieratezza e senz afare troppi calcoli.
    Quando li facciamo non ci esprimiamo al meglio.
    Qualcosa bisogna rischiare.

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