In attesa di decisioni definitive sull’eventuale ripresa del Campionato, con molti nodi ancora da sciogliere, nel caso di una ripartenza l’obiettivo della società azzurra, come dichiarato in una recente intervista dal Presidente Corsi, sarà l’accesso ai play off per poi andare a giocarsi la possibilità di raggiungere la Serie A.

Premesso che dopo mesi di stop, un eventuale ripresa, sarà con tanti punti interrogativi, a fare la differenza sarà la preparazione atletica che si dovrà andare a rifare dal momento che riprenderanno gli allenamenti. Un Empoli che sicuramente beneficerà di una rosa abbondante in ogni ruolo e che dovrà cercare una partenza sprint per cercare la rimonta in classifica, al momento al nono posto e fuori dalla zona playoff.

Uno dei punti di forza della squadra azzurra, dovrà essere l’attacco. Eh si, il reparto offensivo sulla carta si prospetta come uno dei più forti della cadetteria con titolari e alternative di primo ordine. E sicuramente giocando ogni tre giorni, servirà l’apporto di tutti. In quante squadre di Serie B si possono permettere un reparto composto da Tutino, La Mantia, Mancuso, Bajrami, Ciciretti e Moreo? Sicuramente Mister Marino avrà l’imbarazzo della scelta, a partire dalla punta centrale nel modulo 4-3-3 con Mancuso, La Mantia e Moreo a giocarsi il posto con la possibilità, magari a gara in corso, di vedere giocare insieme due dei tre attaccanti.

Ricordiamo che Mancuso, dopo una prima parte di stagione deludente come quasi tutti i suoi compagni, è sembrato rigenerato dall’arrivo di Marino e finalmente schierato nel ruolo a lui più congeniale dove lo scorso anno a Pescara realizzò 19 reti, un La Mantia che è stato il vero colpo del mercato di gennaio, apparso in difficoltà nelle prime gare in azzurro anche a causa di alcuni problemi fisici ma pronto alla ripresa a dare il suo contributo e un Moreo che , possiamo dirlo, si presenta come un nuovo acquisto del mercato di gennaio dopo molti mesi di stop a causa di infortuni muscolari. Sugli esterni Tutino e Bajrami, al momento, partono con i gradi di titolare ma con un Ciciretti che promette di essere più di una semplice alternativa.

Insomma le premesse per fare bene ci sono….adesso bisognerà capire se la stagione riprenderà oppure se il campionato di Serie B sarà terminato qui….

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4 Commenti

  1. Con ancora oltre 400 vittime tutti i giorni, non credo possano esistere le condizioni obiettive per ripartire.
    Probabilmente finirà all’italiana e cioè, sotto le pressioni degli interessi/equilibri economici delle società (la mancanza degli introiti TV può metterne a rischio diverse), si proverà a ripartire incrociando le dita e sperando non arrivino guai tipo contagi in serie fra atleti e dipendenti dei club.

    Rimane però un interrogativo pesante: che succederebbe alla singola squadra nel caso venisse colpita da molti contagi e non raggiungesse nemmeno il numero sufficiente di calciatori per disputare le partite? Le perde 0-3 a tavolino? Onestamente non mi sembrerebbe giusto e, se vogliamo, ancor più grave di fermare il campionato qui perché allora sì che sarebbe un campionato totalmente falsato con rischio ricorsi, cause e controcause.

    Lo sport in genere richiede risposte chiare e rapide, ma temo queste non potranno arrivare specie per gli sport di squadra finché non saranno disponibili cure/vaccini efficaci

  2. …..sinceramente, ho sentito la mancanza del campionato, solo le promesse settimane; poi, cominciate le discussioni su come, quando e perché riprendere, e sulle decurtazioni degli stipendi, stop……non mi manca più nulla.

  3. Nicola ti rispondo dicendoti che il calcio è la nostra voglia di normalità, il piacere e anche la passione di accapigliarci per un modulo, il sapore dell’attesa del prossimo incontro, la simpatica presunzione di bacchettare l’allenatore, l’ansia sugli spalti o davanti al televisore delle 14,55, la gioia e la delusione. Il calcio è tutto questo ed altro ancora. È la prima o la seconda industria italiana. Ingaggi d’oro per pochi e migliaia di lavoratori tra dipendenti e indotto che di calcio vivono.

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