Alla vigilia di Empoli-Spezia ho avuto il piacere di approfondire la fconoscenza della maglia dei nostri avversari con Matteo Bancalari e Gian Matteo Orlandi, entrambi collezionisti spezzini e rispettivamente curatori delle pagine FB “Collezione Spezia” e “Gian Matteo Spezia”. Nei loro album troverete maglie e cimeli della squadra ligure spesso e volentieri risalenti agli anni ’90 (ma non solo), epoca di memorabili battaglie nel campionato di C1.

I bianchi arrivano al Castellani rinfrancati dalla vittoria sulla Juve Stabia ma con alle spalle un ambiente ormai da tempo non proprio compatto (eufemismo): il progetto dello stadio rimasto lettera morta nonostante gli annunci, il ridimensionamento del settore giovanile e gli investimenti giudicati non adeguati per la prima squadra, sono solo alcune delle questioni che hanno creato un solco difficilmente colmabile fra tifoseria e società. Gli ultras spezzini lo hanno messo nero su bianco nella recente lettera indirizzata al presidente Volpi, con la quale chiedono al patron un passo indietro e la cessione della società.

In questo contesto la nuova maglia dello Spezia, rievocando quella della tribolata stagione di C2 1984/85 (conclusa con una salvezza rocambolesca) avrebbe voluto rappresentare un invito da parte della società a “serrare i ranghi” nel ricordo di quei momenti difficili. Un pò come se a Empoli venisse rievocato il playout 2011/12, per dare un termine di confronto ai nostri tifosi. Se l’intento era esaltare l’unità d’intenti nelle difficoltà, forse sarebbe stato più calzante fare riferimento al campionato 1985/86: la squadra, dando dimostrazione di professionalità e attaccamento ai colori fuori dal comune, riuscì allora a centrare la promozione in C1 nonostante il fallimento della società, il tutto con il contributo fondamentale della tifoseria e degli spezzini che sostennero anche economicamente la squadra. Curiosamente un fil rouge ci lega indirettamente a quegli eventi, visto che uno dei protagonisti di quei campionati nelle fila dello Spezia fu Mauro Marchisio (che non ha certo bisogno di presentazioni presso il popolo azzurro).

Al di là del fatto che l’operazione abbia raggiunto o meno il proprio obiettivo, va riconosciuto alla società ligure e allo sponsor tecnico Acerbis lo sforzo di ricerca (compiuto avvalendosi del supporto di collezionisti locali, fra i quali il citato Bancalari), progettazione e realizzazione (accurata e qualitativamente di ottima fattura), oltre che di comunicazione (con uno spot degno di ben altri palcoscenici, in cui compare anche la maglia originale 1984/85 estratta dalla collezione dello stesso Bancalari).

Una formazione dello Spezia 1984/85, con in piedi da sinistra Mauro Marchisio (foto tifosolospezia.altervista.org)

Della maglia “casa” dei nostri avversari parleremo più diffusamente alla vigilia della gara di ritorno, concentrandoci adesso su quelle da trasferta benchè non appaia granchè probabile che le Aquile ne facciano uso al Castellani. Il disegno di base è lo stesso, derivando dal medesimo spunto progettuale, riproposto però nei colori che tradizionalmente accompagnano lo Spezia in trasferta: il nero ed il rosso (quest’ultimo nel tempo utilizzato in gradazioni differenti, inclusi amaranto e granata). Maglie di sobria eleganza, concepite “cum grano salis”, nelle quali l’unico elemento rivedibile è forse la ormai tradizionale toppa della vittoria della Divisione Nazionale ’44, per la quale si potrebbe studiare una soluzione un pò più contenuta nelle dimensioni. Fra l’altro il titolo da tempo è al centro di una battaglia legale, volta a equipararlo a tutti gli effetti allo “scudetto”, il cui esito avrà evidentemente delle ripercussioni.

Per gli amanti delle statistiche, ad oggi solo una gara in nero nella stagione corrente (con vittoria a Pescara), idem per il kit rosso con risultato però di segno opposto (sconfitta ad Ascoli). In chiusura non posso che ringraziare Matteo Bancalari e Gian Matteo Orlandi per il fondamentale supporto documentale ed il prezioso materiale fotografico, cui faremo riferimento nel futuro appuntamento che precederà la gara di ritorno.

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La scintilla azzurra la accendono il Subbuteo e la prima volta al Castellani per Empoli-Como in un grigio pomeriggio dell'Inverno 1993. Memoria storica delle divise dell'Empoli, la sua collezione privata conta di circa 200 maglie indossate che vanno dagli anni '80 ad oggi, ha lavorato al restyling dello stemma societario e alla creazione dei completi gara utilizzati dagli azzurri dalla stagione 2009/10 alla stagione 2014/15. Nello stesso periodo è stato fotografo ufficiale della prima squadra, occupandosi successivamente del settore giovanile fino alla chiusura del rapporto con la società azzurra al termine della stagione 2017/18.

10 Commenti

  1. Non ce nessuna spaccatura tra la tifoseria e la società…il comunicato delirante è opera di una piccola parte della tifoseria e non rappresenta tutto il popolo bianco

    • La lettere di quattro giorni fa era firmata da più gruppi inclusa la curva ferrovia. Non rappresenta tutti è vero ma quelli giusti sì.

      • Onestamente non mi piacciono commenti poco inerenti il tema dell’articolo.
        La Redazione ha fatto un bell’articolo sulle maglie della prossima avversaria, così come poteva essere fatto sulle nostre maglie da parte di un sito giornalistico dello Spezia.
        In quel caso non vi sarebbe piaciuto intervenire e dire la vostra?

  2. Progetto dello stadio rimasto in un cassetto?? Meno male noi invece (come promesso da Le Roi de Monteboro) festeggeremo il centenario un’altranno nel nuovo stadio…..
    Grazie presidente e più che altro grazie sindaca….

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