Sei bella come un gol di Frattesi al 95°“. Una dedica passionale rivisitata e corretta in salsa empolese, con il piccante aroma dello sfottò tipicamente toscano. Il  24 settembre 2019, l’Arena Garibaldi di Pisa diventa teatro di uno degli epiloghi più clamorosi che la recentissima storia azzurra ricordi. In ballo non c’è una finale playoff, nè una disperata sfida salvezza, ma semplicemente la 5° giornata del campionato di serie B. Gli albori di una stagione ambiziosa e inconcludente che comincia benino, prosegue così così, s’impantana in una spirale negativa, per poi tentare con fatica di rimettersi in carreggiata, prima di arenarsi definitivamente nella cupa, dolorosa e surreale situazione sanitaria dei nostri giorni. Eppure gli istanti conclusivi del derby di Pisa di poco più di un anno fa, escono dalle pieghe della fredda cronaca di una stagione negativa per elevarsi a sensazioni più ampie e durature.

La curva ospite dell’Arena Garibaldi colorata d’azzurro (Foto PE – Massimiliano Ciabattini)

Dal 90° al 95° succede di tutto. Prima Mancuso sfrutta un rimpallo favorevole per siglare il 2-1. Poi, al 93° Marconi approfitta di un infortunio di Brignoli per segnare il 2-2. E infine Frattesi segna al quinto minuto di recupero lo splendido gol che vale il definitivo 3-2 azzurro. In uno spazio temporale brevissimo, l’Arena Garibaldi passa incredibilmente dal rumoroso e sfrenato entusiasmo dei tifosi locali a un silenzio vitreo e spettrale. Nel frattempo, il settore ospiti che contiene i tifosi azzurri viene spazzato via in un turbine di delirante, incontrollabile euforia. Non è tanto il raggiungimento del risultato sportivo che conta. Tutto sommato si tratta di una, seppur pirotecnica e spettacolare, vittoria ottenuta alla quinta giornata di campionato.

Mancuso realizza il provvisorio 2-1 al 90° della sfida con il Pisa del settembre 2019 (Foto PE – Massimiliano Ciabattini)

Ciò che resta è l’apoteosi di un momento, unita all’emozione di averlo vissuto. Si tratta in qualche modo di quella indefinita sensazione descritta dallo scrittore inglese e grande tifoso dell’Arsenal Nick Hornby, nel suo celebre “Febbre a 90°“: “E’ qualcosa che non puoi capire, se non ci sei dentro. Ti guardi attorno e vedi tutte quelle facce stravolte, tirate per la paura, la speranza, la tensione. Tutti completamente persi senza nient’altro per la testa. E poi il fischio finale dell’arbitro e tutti che impazziscono e, in quei minuti che seguono, tu sei al centro del mondo. E il fatto che per te è così importante, che il casino che hai fatto è stato un momento cruciale in tutto questo, rende la cosa speciale perchè sei stato decisivo come e quanto i giocatori“. In fin dei conti il derby stesso tra Empoli e Pisa rappresenta una partita speciale.

Un’azione di gioco nel corso dell’unico derby disputato in serie A nell’ottobre 1987 (foto tratta dal libro 75° Azzurro di Carlo Fontanelli)

Dalle prime sfide di fine anni ’20 in 1° Divisione, ai magici anni ’80 targati Silvano Bini e Romeo Anconetani, il match tra empolesi e  nerazzurri ha sempre esercitato un fascino particolare, vissuto intensamente tra ironia, sfottò e orgoglioso campanilismo. Una sana rivalità che si è leggermente affievolita a partire da metà anni ’90, quando i destini delle due società hanno preso strade diametralmente opposte. Mentre l’Empoli di Fabrizio Corsi cominciava a brillare con sorprendente continuità nell’empireo del calcio italiano, il Pisa, archiviata la felice parentesi Anconetani, andava incontro a un inesorabile quanto rapido declino. I nerazzurri che, grazie alla regia del vulcanico presidente cui oggi è intitolato l’impianto pisano, avevano disputato 6 campionati di serie A in meno di 10 anni dal 1982 al 1991, passavano a stretto giro attraverso dissesti finanziari e ben due fallimenti. Un terremoto societario che, tuttavia, non scalfisce la dignità e la passione della tifoseria pisana. Contemporaneamente, l’Empoli inaugurava la sua lunga stagione d’oro. In tempi recentissimi il Pisa ha ritrovato la serie B, ridando vigore e vitalità a un derby storico e ricco di avvincenti battaglie sportive. Dai ruggenti anni ’20 all’urlo di Davide Frattesi che squarcia la notte dell’Arena Garibaldi, fino ad arrivare agli ultissimi bagliori del Castellani accesi da Gennaro Tutino e Andrea La Mantia, ne è passata di acqua sotto i ponti che idealmente congiungono Piazza dei Leoni alla Torre pendente.

La folle corsa di Frattesi verso la curva sud dopo aver segnato il gol vittoria degli azzurri al 95° (foto PE – Massimiliano Ciabattini)

La prima sfida ufficiale è datata 17 novembre 1929, quando l’Empoli, debuttante in 1° divisione nazionale, una sorta di odierna serie C, fu sconfitto 2-1 in casa dai pisani sul campo del “Piaggione“. Erano gli anni di pionieri come Hervè Romboli II, bandiera azzurra che nei primi anni ’30 vinse anche due titoli di campione d’Italia di tamburello con la casacca del GT Empolese. Come il fibbianese Carlo Castellani, vittima della barbarie nazista ma eternato per sempre nello stadio che porta il suo nome. Come il bomber Emilio Ramagli, gemello del gol di Castellani, anch’egli scomparso precocemente a causa di un male incurabile. Come il cannoniere azzurro Francesco Marini, genio e sregolatezza che, nel dicembre 1933, in occasione della gara di inaugurazione ufficiale del nuovo impianto pisano “Arena Garibaldi”, svoltasi alla presenza di Re Vittorio Emanuele III, spezzò letteralmente una gamba al terzino pisano Corsini scatenando il finimondo in campo e sulle tribune. Per la cronaca, la gara finì 5-0 in favore dei pisani. Gli azzurri ebbero modo di consumare la loro vendetta nell’immediato dopoguerra. E’ la stagione 1946-47. L’Empoli che ha appena conquistato per la prima volta la serie B può contare sul talento e la freschezza di due giovani che faranno a lungo parlare di sè: Egisto Pandolfini e Benito “Veleno” Lorenzi. Al Castellani il Pisa cade 2-0. Sono gli anni in cui entra a far parte dell’entourage societario un 18enne che risponde al nome di Silvano Bini. Quarant’anni dopo, lo stesso Bini piloterà l’Empoli per la prima volta in A.

Febbraio 2020: succede di nuovo! Tutino ha appena scoccato in pieno recupero il tiro che stende il Pisa (foto PE – Massimiliano Ciabattini)

Nella stagione 1987-1988 va in scena il primo e unico derby disputato in massima serie. A Empoli sarà un gol di Bernazzani nel finale a regalare i due punti ai nerazzurri di Materazzi infliggendo a Ekstrom e compagni l’unica sconfitta casalinga di tutto il campionato. Il match di ritorno dell’Arena Garibaldi finirà a reti bianche, con Bini e Anconetani impegnati a bordo campo a placare i bollenti spiriti delle due tifoserie. Alla fine saranno i pisani a conquistare la salvezza, anche grazie alla penalizzazione di -5 inflitta al team di Salvemini. Venti anni dopo le sconfitte degli azzurri di Silvio Baldini nel doppio confronto generano le veementi contestazioni dei tifosi empolesi. I tifosi nerazzurri sul momento esultano ma, a fine stagione, assisteranno alla clamorosa retrocessione degli uomini di Gian Piero Ventura. Passano altri dieci anni e Frattesi ammutolisce l’Arena Garibaldi. La corsa verso la curva sud in delirio, l’emozione di un momento destinato a restare nell’immaginario collettivo.

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15 Commenti

  1. 95°…….Tifosi pisani:……volevate vincere….l’avete presa nel c..o……. Frattesi………Goal!!!!! tifosi empolesi …..GODURIA IMMENSA…….
    Per questo sarò sempre riconoscente a Frattesi, ma anche a Tutino per tutta la vita…..

  2. Ho vissuto derby contro il Pisa dagli anni ottanta in poi , l’odio calcistico contro i pisani all’epoca era grande molto sentito ,negli ultimi tempi devo dire che la tifoseria azzurra si è molto addolcita dimenticando le origini del tifo azzurro cancellando la storia passata del tifo, per quanto mi riguarda ho odiato Pisa e odierò sempre Pisa .
    Battere il Pisa come lo scorso campionato è stata una GODURIA.

    • Completamente d’accordo. Ricordo negli anni di C ogni domenica c’era un coro contro Pisa. Poi probabilmente o è stata scavalcata dal nascere della rivalità verso Firenze(considerato che col Pisa non abbiamo giocato dal 1988 al 2008). Non è da escludere anche che sia calata per comuni simpatie politiche(ma su questo aspetto bisognerebbe sentire qualcuno all’interno dei gruppi ultras).

  3. Forse vi siete dimenticati da dove arriviamo, l’astio si crea giocando nello stesso campionato,girone x molto tempo. Per me i derby veri sono sono con Pistoia, Siena, Lucca, Carrara, Arezzo e Massa,dove ci sono stati scontri e altre angherie tra le tifoserie…..

    • Forse ti sfugge o sei troppo giovane che negli anni 80 scontri con i pisani ce ne sono stati e parecchi tra questi le grande trasferta a Pisa campionato di serie A dove eravamo davvero in tantissimi il derby contro il Pisa per noi vecchi tifosi è stato uno dei più sentiti e per quanto mi riguarda è il derby numero uno ,poi viene Siena e Pistoia ,poi forse non sai le scazzottate al pg93 con chi veniva dal pisano.

      • Lo stesso avveniva anche nella parte pisana. Tipo a Castelfranco di sotto all’easy rider poi totem club dove è passata la miglior musica rock degli anni ’90…e tra un concerto ed un pogo ogni tanto partiva qualche scazzottata…
        I pisani erano tanti ma gli empolesi non erano da meno…
        Che tempi!!!!!!!
        Poi le curve sono cambiate, noi siamo cambiati e adesso con il pisa c’è un reciproco rispetto dovuto a diversi fattori che sono intercorsi nel tempo.

  4. Secondo voi quanto potrà ave’ goduto uno di Empoli, nato a Empoli, tifoso dell’Empoli ma che lavora a Pisa? Ogni giorno a contatto coi pisani? Ahahahaha quello sono io. Immaginatevi voi.

  5. Ti capisco Claudio…. Da parte mia una gioia indescrivibile, battere non solo il Pisa…. Ma anche superare il Livorno,, che ci aveva negato la promozione in A,,, in quello spareggio play off….. Io adesso vivo in Sardegna, ma i mi cuore è sempre azzurro 💙

  6. E’ semplice. La rivalità coi pisani si è molto annacquata per via dell’dio verso i fiorentini. Punto.
    E anche per il fatto che dal 1988 ad oggi ci abbiamo giocato 5 volte. Io personalmente questa rivalità la meno meno. Forese per via della serie A, ma preferisco battere le nane. E come si evince dalla 2 gare dello scorso anno, per via di questi motivi le 2 tifoserie sono state entrambe senza farsi cori contro. Sono cose che avvengono quasi naturalmente, tra i tifosi amore e odio non puo’ essere mai forzato, viene o muore da solo

  7. Annaquata? E non è mica vino l’odio per i pisani rimane alla grande ,il derby contro i pisesi è derby! Questa è la storia altro che amore e odio .

  8. Caro Claudio depisanizato….sai ,io ero uno di quei 24 di un caldo afoso di fine campionato di serie C , che sul treno ho Abbracciato e baciato i pisani….

  9. Lo stesso avveniva anche nella parte pisana. Tipo a Castelfranco di sotto all’easy rider poi totem club dove è passata la miglior musica rock degli anni ’90…e tra un concerto ed un pogo ogni tanto partiva qualche scazzottata…
    I pisani erano tanti ma gli empolesi non erano da meno…
    Che tempi!!!!!!!
    Poi le curve sono cambiate, noi siamo cambiati e adesso con il pisa c’è un reciproco rispetto dovuto a diversi fattori che sono intercorsi nel tempo.

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