Adagio
La serie cadetta è spesso un’enigma indecifrabile. Si diverte a ribaltare pronostici e gerarchie consolidate, senza guardare in faccia blasone o nobiltà. Reali ambizioni e rapporti di forza non sono mai di facile lettura. In occasione del debutto ufficiale in campionato, si sfidavano gli azzurri, reduci dalla striscia record di quattro campionati consecutivi in serie A, e i biancoscudati del Padova, tornati in cadetteria dopo 6 anni trascorsi nell’inferno della C. Da una parte, una squadra passata attraverso un’amarissima retrocessione e una massiccia rivoluzione copernicana dell’organico. Dall’altra, una formazione trascinata da freschezza e entusiasmo tipici della neopromossa. C’erano tutti i presupposti per la trappola perfetta. Niente di tutto questo. Dopo un avvio un pò timido e impacciato, l’Empoli si è impossessato del match con lucidità e cinismo, capitalizzando al meglio le occasioni che si sono presentate. A corollario della serata inaugurale del torneo, mister Guido Pagliuca ha estratto dal cilindro il coniglio del 18enne ucraino Bohdan Popov che ha vissuto un’indimenticabile serata di gloria. Imprevedibile, come la serie B.
Andante
Prudenza. E’ quella che ha opportunamente predicato il neo mister Pagliuca nel post-match. Guai a farsi prendere da facili entusiasmi. Le insidie, in un campionato lungo e snervante, sono all’ordine del giorno. Pronte a materializzarsi di fronte a chi ha spazzato via il passato nel giro di un’estate e cercato di ricostruire in brevissimo tempo un futuro fatto di forze fresche, nuovi entusiasmi e programmazione a medio e lungo termine. Il dato che balza principalmente agli occhi è il restyling completo di una squadra che sembra appartenere a un’altra dimensione rispetto a ciò cui avevamo assistito nelle precedenti stagioni. L’Empoli che ha superato 3-1 il Padova all’alba del torneo ha proposto una formazione inedita per 11/11 in rapporto al recente passato. Un’audace rifondazione affidata a un tecnico nuovo di zecca, desideroso di crescere e consolidare quanto di buono fatto nella scorsa stagione alla guida dell’outsider Juve Stabia. In attesa di limare, negli ultimi giorni di mercato, una rosa perfezionabile, l’Empoli ricorre alla miglior medicina possibile per curare i cattivi pensieri post-retrocessione: la vittoria. Per tornare a un successo azzurro nella gara di esordio, bisogna risalire alla stagione cadetta 2020/21 con Alessio Dionisi alla guida.
Allegro
L’uomo copertina è senza ombra di dubbio Bohdan Popov, centravanti classe 2007 arrivato due anni fa dall’Ucraina per aggregarsi a under 17 e primavera dell’Empoli. Non capita tutti i giorni di debuttare in serie B, peraltro da subentrato, siglando una doppietta decisiva a 18 anni e spiccioli. Opportunismo e colpo di testa in bello stile con annesso volo plastico su cross di Elia: il catalogo è servito. L’attenzione mediatica stata subito inevitabilmente catalizzata dal ragazzone azzurro attraverso titoloni, articoli ad hoc e retrospettive di varia natura. Giusto sottolineare l’exploit del giovanissimo ucraino ma, nello stesso tempo, occorre estrema cautela e moderazione. Popov ha equilibrio e spalle larghe per non farsi accecare dalle improvvise luci della ribalta, continuando a lavorare con serietà per crescere e diventare una risorsa importante, forse inaspettata, per il team di Pagliuca. Accanto a Popov ha brillato l’ex spezzino Elia che, con dinamismo abbinato a proprietà tecnica, ha divorato la corsia laterale imponendosi come una delle più liete sorprese di questo inizio stagione. Lo stesso Franco Carboni, riportato nella sua posizione naturale, si è messo in luce mostrando attenzione tattica e efficace spinta propulsiva. La fisionomia di gioco che ha in mente il tecnico di Cecina non può prescindere da spinta, intensità e ampiezza offerta dagli esterni. Contro il Padova si è visto, seppur parzialmente, la prima bozza di un’identità di squadra chiamata a non farsi trovare impreparata di fronte ai meccanismi subdoli e insidiosi della serie B.














Bravo Nico: vedo Elia più avanzato con Ebuhei a coprirgli le spalle. Mi sembra uno spreco affidargli anche compiti difensivi, che ne pensi?
o cambi modulo passando al 442 8e Pagliuca non credo voglia la difesa a 4) oppure Elia tre quarti anche se sta più avanti non è la sa posizione. Deve giocare in fascia, il tre quarti invece va su tutto il campo specie al centro. In più se confermiamo il 352 il fantasista non serve nemmeno più
Se giocasse con 2 dietro la punta può farlo tranquillamente, magari parte un po’ più esterno.
Pagliuca è l’allenatore dell’Empoli, e chiaramente è lui che deve plasmare la squadra secondo un modulo o tipo di gioco che ritiene più appropriato.
Detto questo (si fa per ragionare), in serie B se la squadra ha ambizioni, io opterrei per le due punte; come diversi hanno qui già detto, in B le partite le devi vincere se vuoi arrivare in alto.
Il 3421 non fa più al caso nostro, perchè in queste ultime due partite l’Empoli ha mostrato che le basi per una buona squadra ci sono, e non c’è più l’iniziale paura di non avere una squadra adeguata alla B, e la societá con gli ultimi arrivati ha dimostrato che ci sta credendo: mancano ancora due o tre tasselli di qualità (un attaccante e un mediano come minimo) !
Visto che il mister punta molto sul gioco di fascia, il 352 sembra il più adeguato; resta il cruccio di avere un buon trequartista come Ilie e rischiare di non trovargli un posto adeguato; cerchiamo di non fare questo errore: Pagliuca lo ha portato più avanti sia con la Reggiana che col Padova, ma non è la sua posizione. Secondo me, addirittura andrebbe arretrato con elemento più avanzato nei tre di centrocampo, con il compito di raccordo con gli attaccanti, lasciando Ignacchiti e Belardinelli più indietro. Si indebolirebbe il centrocampo ? Si, ma risulteremo più pericolosi in avanti in tutte le zone del campo. Un 352 particolare, ma molto portato a vincere le partite; tutto questo perché credo che abbiamo una buona difesa, con finalmente un portiere all’altezza.
fatto fare il dobbiamo sono
Corretto Guido quello che dici, però se si passa a 352 la pleora dei tre quartisti (ilie, Saportiti, Busiello, eventualmente Arena) non ci servono più. Il miglior modo per esaltare il tre quarti è il 4312, con la difesa a 3/5 fai fatica, perchè o rinunci ad una punta (3511 come col Padova) o ad un centrocampista (3421): La decisone spetta al mister. Come dici te il 352 per il centrocampo è il miglior modulo però perdi la fantasia.
Io credo che il mister proporrà entrambi gli schemi…3421 e 352…in base agli elementi che avrà a disposizione ed agli avversari…può usare entrambi i moduli anche nel corso della stessa partita…
Puoi avere ragione, e sicuramente Pagliuca nella prima parte del campionato alternerà le varie soluzioni; ma in una squadra per diventare forte, deve essere chiaro il tipo gioco e la posizione dei giocatori in campo; ci vorrà un pò di tempo, ma poi va fatta una scelta ben precisa.
Ma si sa nulla di Shpendi?
…..lo dissi dopo le prime amichevoli che Ilie e Saporiti avrebbero preso posto a centrocampo visto che manca uno che abbia tecnica e salti L uomo a centrocampo e trequartisti non hanno la forza di farlo .
352 e fine del problema con questo schema entrambi o giocano in posizione di mezzala o sono destinati a giocare poco da seconde punte