Il collega Daniele Amoruso (radiobarese) ci racconta un po’ del Bari, prossimo avversario in campionato degli azzurri:
Parto chiedendoti che momento è questo per il Bari, visto che proprio in queste ore si sta consumando un esonero e sta arrivando un nuovo allenatore. Vi sareste mai aspettati di poter arrivare a questo punto?
Indubbiamente, quando si cambia allenatore – un po’ come credo sia accaduto anche a voi – significa che le cose non stanno andando come erano state immaginate e preventivate. La stagione del Bari si era aperta con aspettative abbastanza importanti: c’era la sensazione che la squadra, per organico e per tutto ciò che si respirava intorno, potesse avere realistiche ambizioni di puntare almeno ai playoff. Invece, la storia di questa stagione, almeno fin qui, racconta di risultati particolarmente negativi e, soprattutto, di tante difficoltà emerse partita dopo partita, senza mai trovare quella chiave risolutiva. Questo ha portato alla decisione di sollevare Caserta dal suo ruolo, allenatore che arrivava anche lui con aspettative importanti. Adesso c’è il ritorno di Vincenzo Vivarini, che speriamo possa trovare le soluzioni giuste per permettere al Bari di tirarsi fuori dalla situazione attuale e poi, magari, capire quali potranno essere le reali ambizioni. Perché, lo ribadisco, la sensazione è che questa squadra abbia comunque un organico di qualità.
Ti chiedo se pensi che Vivarini possa essere l’uomo giusto?
È difficile rispondere con certezza, ma la speranza è quella. Vivarini ha già avuto una parentesi qui a Bari, gode della stima della società e ha lasciato un buon ricordo anche a livello ambientale con una promozione in B sfiorata. È un allenatore esperto per la categoria e con qualità indubbie. Onestamente, non mi aspettavo che potesse avere quel rendimento non positivo con il Pescara, ma a volte la stessa persona, messa in un contesto diverso, può ottenere risultati completamente differenti. L’augurio è che Vivarini riesca pian piano a tirare fuori il meglio da questa squadra. Chiaro che, per la partita di sabato, avrà solo due allenamenti a disposizione: sarà soprattutto una gestione d’emergenza.
Parliamo proprio della gara di sabato: cosa vi arriva dell’Empoli? Temete questa partita?
Indubbiamente l’Empoli è una delle formazioni più attrezzate e più forti del campionato. C’è stato un avvio complicato che, come dicevamo prima, ha portato a un cambio in panchina. E devo essere sincero: non mi aspettavo che i risultati di Pagliuca essere esonerato. Il cambio, però, ha portato un allenatore davvero bravo, che sicuramente avrà anche grande voglia di rivalsa dopo l’annata non positiva di Palermo. L’Empoli è una squadra forte, reduce da due vittorie convincenti, e molto probabilmente con Dionisi ha trovato quelle famose chiavi di risoluzione di cui parlavamo. Sulla carta, in questo momento, direi che per il Bari ci sono poche possibilità. La speranza è che, dal punto di vista nervoso ed emotivo, ci possa già essere una reazione importante: magari le motivazioni potranno fare la differenza. Ma, ragionando in modo razionale, è una partita complicata.
Ci sono calciatori dell’Empoli che ti hanno colpito particolarmente?
Mi piace molto il vostro portiere, Fulignati. È da anni che sostengo sia uno dei migliori della categoria e pensavo potesse difendere la porta della Cremonese in Serie A. Un altro giocatore molto importante è Lovato: un difensore davvero forte, capace di fare la differenza soprattutto in Serie B. Poi avete un parco attaccanti che nessuno possiede in questa categoria: da Pellegri a Nasti, fino ai giovani come Shpendi e Popov, che ha sorpreso un po’ tutti, anche chi – come me – sinceramente non lo conosceva.
E guardando invece in casa Bari, quali sono i giocatori da tenere maggiormente d’occhio?
In questo momento, nel Bari non c’è qualcuno da esaltare in modo particolare. La maggior parte dei giocatori è al di sotto delle aspettative iniziali. Ripeto: la rosa, presa singolarmente, è di buona caratura e non certo da ultime posizioni. Chi si è distinto maggiormente fin qui è Dickmann: quando sta bene, ha un passo e un’intelligenza calcistica davvero notevoli. Un altro che sta facendo bene è Moncini: i suoi gol li sta segnando e gli si può rimproverare poco. In generale, però, soprattutto a centrocampo stiamo facendo grande fatica, quindi mi fermerei qui con i singoli.
Per chiudere ti chedo quale potrebbe essere la probabile formazione del Bari per sabato?
È una domanda difficilissima. Bisognerà capire cosa vorrà fare Vivarini: in due allenamenti potrebbe decidere di rivoluzionare tutto o di non cambiare praticamente nulla. Credo che, per ora, si limiterà a gestire e quindi non mi aspetto grandi stravolgimenti né nel modulo né negli interpreti. Penso che cercherà soprattutto di intervenire sull’aspetto psicologico più che su quello tecnico-tattico. Rispondere oggi sulla formazione è davvero complicato, anche perché Vivarini probabilmente non parlerà alla vigilia, e quindi l’undici titolare sarà un’incognita anche per noi. La difesa sarà a tre e davanti mi aspetto assieme Moncini e Gytkjaer.












