Con il nome di Guido Pagliuca sempre più vicino alla panchina dell’Empoli, è lecito iniziare a riflettere su quale potrebbe essere il volto tattico della squadra azzurra nella stagione di B che verrà. Il tecnico nato a Cecina nel 1976, reduce da un’ottima annata alla guida della Juve Stabia culminata con la semifinale playoff di B e un gioco tra i più apprezzati della categoria, ha una sua chiara identità tattica che, curiosamente, va in continuità con quanto visto nell’Empoli targato Roberto D’Aversa. Il modulo base è infatti il 3-4-2-1 (davanti si può anche variare con un 1-2), lo stesso con cui l’Empoli ha chiuso l’ultima stagione in Serie A. Una scelta non banale, che potrebbe agevolare il lavoro iniziale e rendere più fluido il passaggio tra due cicli tecnici diversi.
Pagliuca costruisce le sue squadre partendo dalla solidità difensiva. Il suo 3-4-2-1 è spesso molto compatto, con una difesa a tre ben stretta e due esterni che, in fase di non possesso, si abbassano a formare una linea a cinque. Il baricentro è medio-basso ma mai passivo: Pagliuca non rinuncia a un pressing organizzato nella zona centrale del campo, con i due trequartisti – spesso veri e propri “aggressori” della manovra avversaria – pronti a disturbare la prima costruzione e ad accorciare in avanti. Il tecnico toscano lavora molto sui meccanismi di scalata e sulle uscite palla al piede: non ama la difesa statica, bensì chiede ai suoi centrali di essere proattivi, anticipando e leggendo il gioco con coraggio. In questo senso, sarà importante che l’Empoli costruisca una retroguardia dinamica, abituata a interpretare più che a subire.
Se la fase difensiva è ordinata e strutturata, in quella offensiva Pagliuca concede maggiore libertà e fantasia. La costruzione dal basso è spesso utilizzata per attirare l’avversario e poi cercare lo spazio dietro le linee: qui la verticalità è uno degli elementi centrali del gioco. I due trequartisti alle spalle della punta rappresentano la chiave dell’intero impianto offensivo. Non sono ali classiche né mezzali: sono “ibridi” con compiti di rifinitura e inserimento, a cui viene chiesto di associarsi, muoversi tra le linee e aggredire lo spazio con tempi intelligenti. L’Empoli, da questo punto di vista, potrebbe dover cercare interpreti creativi e dinamici, in grado di legare il gioco ma anche di garantire corsa e intensità. Fondamentali anche gli esterni a tutta fascia, chiamati a doppio compito: garantire ampiezza e spinta quando si attacca, ma anche scalare e difendere con attenzione quando si rientra. La loro capacità di resistenza e lucidità sarà cruciale nel sistema Pagliuca.
Pagliuca non è un integralista del possesso, ma nemmeno un allenatore che si affida solo all’episodicità. Le sue squadre hanno sempre mostrato un buon equilibrio tra qualità del palleggio e ricerca della profondità. La sua idea di calcio è moderna e concreta, attenta alla fase di transizione, con un occhio particolare all’intensità mentale e alla compattezza del gruppo. Qualora fosse davvero lui il prossimo allenatore dell’Empoli, Pagliuca si troverebbe ad affrontare per la seconda volta il campionato di Serie B, ma con un impianto tattico già maturo e una filosofia di gioco ben definita. La continuità di modulo con la gestione precedente potrebbe favorire un avvio più rapido, ma la chiave sarà trovare i giusti interpreti in ogni reparto. L’Empoli del futuro vuole ripartire con ambizione, ma anche con razionalità. E in questo, Guido Pagliuca sembra incarnare perfettamente lo spirito del nuovo corso azzurro. Chiudiamo con una curiosità, ovvero che il secondo di Pagliuca è Nazzareno Tarantino, calciatore dell’Empoli nella stagione 1999-2000.
Ringraziamo per la stesura del pezzo il matchanalyst Fabio Maniscalco.
Pagliuca per tanti anni è stato un mago del rombo. L’anno scorso in lega pro ha alternato il 4312 al 4321. Gavorrano, Siena , lucchese sempre 4312. Ricerca del gioco verticale, dell’uomo tra le linee, e del gioco del triangolo zona luce visto con Sarri. Allenatore alla ricerca del risultato con il gioco
Si ma a che serve se (come auspicabile) 8/9 degli undici titolari saranno diversi.
L’importante sarà giocare con l’impianto funzionale alla rosa, o costruire quest’ultima su indicazioni precise del tecnico.
Quello che mi auspico che sia una squadra che riesca a giocare il pallone.
Troppi anni a lanci lunghi inguardabili.
Continuità di cosa se rimarranno 4 giocatori se va bene?
Con Shependi punta centrale,allora un s’è capito nulla…
Intendo noi …
con shpendi intendono Kristian, il bomber del Cesena. La presi denza e’ pronta a sborsare 10 milioni di euro per assicurarselo!
3421
All.Pagliuca
Fulignati
Pietrangeli Guarino Bellich
Ebuehi Bohinen Mazzitelli Pezzella
M. Zoma Vergara
Mulattieri
Per la panchina cercherei di inserire una serie di giovani che possano supportare i titolari e crescere sotto la gestione di pagliuca
“Continuità tattica … impianto tattico già maturo … filosofia di gioco ben definita … (ciò) potrebbe favorire un avvio più rapido”, certo, non fa una grinza, si è scoperto l’acqua calda: se anche quest’anno si parte senza un vero e proprio regista, l’unico modo di giocare è ancora quello, non ci sono alternative; però, dopo, non ci lamentiamo se non si vede il tanto desiderato “bel gioco” !
Invece, visto che rimarranno anche pochi giocatori e di vuole voltar pagina, si deve assolutamente rompere col recente passato, acquistare subito un regista con le palle e costruire da lì il modulo di gioco che l’allenatore preferisce; senza questo passo iniziale si continuerà “a far tardi”, e il “bel gioco” sarà come sempre una lontana chimera ! Non siamo più in A, dove lí tutto era plausibile per poterci salvare; almeno in serie B, facciamolo questo sforzo, e cerchiamo di essere una squadra più propositiva, e con un gioco decente anche nel mezzo al campo.
Oh Pagliuca: Lasciamo ‘o perde lo passato !! (dell’Empoli, si intende).
Guido, non ti riconosco!!!
Vuoi davvero anche te un po’ di bel gioco?…
In serie A, negli ultri tre anni, avevi in mezzo al campo Grassi, Henderson, Marin, Kovalenko, Cacace, Maleh, Bandinelli, Akpro, Stulak, Hass: ma mi dici che bel gioco volevi fare ? Via non diciamo fesserie, e poi giocavamo in A, e von quei giocatori potevi solo fare il gioco che abbiamo fatto per cercare di restare qualche anno in più nel massimo campionato. Ora riparti dalla B e questo discorso lo puoi riprendere in mano, ma devi scegliere almeno due giocatori fondamentali in mezzo al campo, altrimenti con Grassi e Henderson
sei nuovamente costretto a riadottare il solito modulo 3421 senza aspettarti niente di nuovo, e senza aver una minima possibilità di riagganciare la A.
Concordo
Ma che continuità…..3421/352 modulo noioso in campo internazionale non è usato da nessuno e serve solo per distruggere
Cambio radicale , 433 /4321 oppure anche un 4231 ,
c è tempo per costruire qualcosa in prospettiva
( la Nazionale insegna …lo zero assoluto per raffazzonare nel breve periodo ) , per cercare di giocare al calcio , per proporre , schemi da palla inattiva , schemi di attacco non il nulla assoluto degli ultimi anni
Boh sarà…..ma aver lasciato la serie A in quel modo veramente sono 20 gg che non riesco a digerirla….letteralmente buttata nel cesso…adesso chissà quando e se ci torneremo….sarò pessimista ma non mi convince niente di questa ripartenza….l’unico convinto è colui che prenderà un cinquantino di milioni con questa retrocessione….
Basta con sta c..o di difesa a 3!
andrebbe visto giocare con 38 partite su un campo normale…. visto che quando hanno giocato in casa è un fattore totalmente falsato e che agevola chi è abituato a giocarci
Non ha fatto il 3421 ma il 3412
Pagliuca vattene
“Niente da fare per le Vespe, che non hanno potuto incassare i 700 mila euro della clausola in quanto valida solamente per le squadre della Serie A. Beffata anche la Salernitana, che stando alla fonte aveva mostrato interesse per Pagliuca, ma che non ha potuto affondare il colpo per via della situazione legata ai playout.”
Ritorno di Castagnetti sarebbe perfetto nella costruzione da basso di Pagliuca.
Sì a 35 anni. Su ragazzi. Ci vuole gente nuova per ricostruire un ciclo, gente fresca con voglia di arrivare! Magari si salirà dopo 2/3 anni ma con un bel impianto!
Anche Mattia Viviani ottimo per Pagliuca.
A parametro zero causa fallimento Brescia.
Continuità di cosa, se cambierà 2/3 della rosa….
Articolo sul nulla cosmico.
Io non le vedo tante partite di altre squadre e ho dunque competenze limitate.
Chiedo, se possibile, un po’ di divertimento. Sono tre anni che giustifichiamo le pallonate e i lanci dell’oratorio in nome della causA.
Ora siamo in B, per favore proviamo a divertirci un po’.
Non avrà problemi ad intervallare i 2 spartiti principali ( differenti) che ha adottato nei precedenti 2 campionati. Che oltre ad essere stati vincenti, hanno avuto degli ottimi ritorni economici. Per quanto sia incuriosito da questo aspetto, mi sento molto tranquillo. Ecco perché giorni fa parlavo di versatilità tattica. Immagino quindi che molto dipenderà dal mercato. Perlomeno nella scelta (iniziale).
Il Palermo ce lo mettiamo di default, fra le squadre favorite. Poi c’è il Modena che quest’anno dicono voglia provare a salire.
Difesa a 4 per favore!!! von quelle a 3 ci saltano sempre come birilli
purtroppo anche con Pagliuca sarà a 3. Comunque le difese a 3 difendono a 5. Quindi in teoria
la difesa a 3 dovrebbe coprire meglio perchè ha un uomo in più. Ovviamente rispetto au un 4312 avremo un uomo offensivo in meno.
Quando penso al campo di Castellamare penso ad un campo stretto ed al sintetico, nel quale ho come l’impressione che la difesa a 3 in fase di difesa bassa renda veramente di più che giocare al Castellani. Credo per esempio che fare cambi di fronte tra una fascia e l’altra al Castellani sia più facile rispetto al Menti avendo le tribune attaccate e quindi visivamente meno facile spaziare…quindi in serie B occorre se vogliamo giocare a 3 proprio quella dinamicità dei difensori anche nello sganciarsi un pò verso il centrocampo, molto di più che in serie A.
Vedo che gli allenatori di rango non sono fossilizzati in un modulo o in in altro.Variano anche durante le partite.Quindi parlare di.moduli mi sembra un esercizio accademico ed inutile.L’ importante sono la personalita’ e l’ Intelligenza del nuovo allenatore.Carlo B.