Secondo appuntamento con il Pescara al Castellani dopo la parentesi vittoriosa in Tim Cup di inizio stagione. A svelarci qualche aneddoto sulle divise degli abruzzesi è stato Davide Di Brigida, collezionista biancazzurro con diversi lustri di esperienza sulle spalle e circa 300 maglie dei “delfini” nell’armadio. In attesa che veda presto la luce il sito che raccoglierà i cimeli raccolti in tutti questi anni, www.pescarashirt.it, chi volesse approfondire può nel frattempo consultare la sua pagina FB “Pescarashirt.it” o l’album Flickr.

Le impressioni nel mondo biancazzurro

Come consueto quando sono gli avversari a raggiungere il Castellani, ci concentriamo sulle loro maglie da trasferta. Maglie che hanno un pò diviso la piazza in relazione alle grafiche ed ai colori, mentre il giudizio sulla qualità di materiali e finiture, nonchè sulla cura dei dettagli, si è mantenuto unanimamente più che positivo.

Accennavamo alle grafiche: qui le interpretazioni si sono sprecate con esiti talvolta degni del test di Rorschach. Accade così che sulla gialla ci sia chi intravede dei fiocchi di neve stilizzati, chi dei fuochi d’artificio e chi un maldestro tentativo di reinterpretare un grande classico come il kit Pienne 91/93 (operazione già fatta, con ben altro successo di pubblico e critica, da Errea nella scorsa stagione). Sulla nera le impressioni spaziano dalla percezione di una gigantesca impronta digitale ad una cartina topografica (analogamente alla Svizzera di Russia 2018), e molto altro ancora.

Nel complesso un buon risultato

Al di là delle divagazioni si tratta di due divise che assolvono bene la propria funzione, seguendo esteticamente il filone del recupero degli anni ’90. Si concede qualche sperimentazione in più la seconda maglia, mentre resta più sull’ordinario la terza. Quest’ultima attinge ai prodotti di catalogo del fornitore, sfruttando in modo non convenzionale un kit portiere. Principale nota dolente, come quasi sempre, la moltitudine di sponsor: magari daranno qualcosa in più alle casse delle società ma all’estetica delle maglie tolgono soltanto. Ben riuscite le personalizzazioni: chiare, leggibili e bene integrate.

Al Castellani aspettiamoci un Pescara nuovamente in giallo, specie se l’Empoli dovesse vestirsi in casa di blu come nell’ultima notturna contro lo Spezia. Memori del risultato di Coppa Italia, e visto il momento non brillantissimo, forse vale la pena di attaccarsi anche alla scaramanzia invocando un “azzurri contro gialli” come lo scorso Agosto.

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La scintilla azzurra la accendono il Subbuteo e la prima volta al Castellani per Empoli-Como in un grigio pomeriggio dell'Inverno 1993. Memoria storica delle divise dell'Empoli, la sua collezione privata conta di circa 200 maglie indossate che vanno dagli anni '80 ad oggi, ha lavorato al restyling dello stemma societario e alla creazione dei completi gara utilizzati dagli azzurri dalla stagione 2009/10 alla stagione 2014/15. Nello stesso periodo è stato fotografo ufficiale della prima squadra, occupandosi successivamente del settore giovanile fino alla chiusura del rapporto con la società azzurra al termine della stagione 2017/18.

11 Commenti

    • Com’è correttamente scritto nel corpo dell’articolo con tanto di link a Wikipedia per chi non sapesse di chi e cosa si parla. Nel titolo mancava l’ultima “h”, banale refuso prontamente corretto. Buon preseguimento di lettura

  1. Non abbiatevene a male, soprattutto Lei Signor Ciabattini… Mi rendo conto anche della Vostra necessità di scrivere articoli un po’ diversi dai soliti discorsi triti e ritriti… Ma la disamina delle maglie da trasferta delle varie squadre è argomento che appassionerà 3-4 persone, credo non di più. Ed inoltre affrontate un tema “odiato” dai vecchiacci come me, quello cioè delle moderne divise di gioco: un trionfo del cattivo gusto ed un costante oltraggio alla tradizione delle società ed ai sentimenti dei tifosi. Semplicemente orribili. Quando ho un attacco di nostalgia sfoglio vecchi album della Panini o antichi almanacchi con quelle belle magliette, classiche e senza pubblicità !.. Sinceramente mi dispiace per chi è giovane o giovanissimo ( intendiamoci, mica solo per questa cosa .. ).

    • Guardi, se anche fossero 3/4 persone meritano comunque di poter leggere qualcosa di loro interesse. Sul resto del messaggio condivido in parte: per fortuna non dappertutto il quadro è così desolante. E comunque che si discuta sullo stato dell’arte lo vedo sempre come qualcosa di positivo.

      • Sono d’accordo con il signor M. Sarà l’età, saranno i ricordi, ma le magliettine degli anni 70-80 erano molto più belle ed aggraziate di quelle degli ultimi anni. Anche da noi ad Empoli ci sono state negli ultimi 20 anni maglie davvero brutte. E anche quella di quest’anno vista da vicino non scherza!

  2. Le maglie NON dovrebbero cambiare tutti gli anni come fanno adesso per puro business e merchandising. È un offesa ai tifosi. Almeno poi fossero belle, il più delle volte fanno schifo.

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