La terza tappa per l’iniziativa “Un giorno per la nostra città” arriva ad Avane per incontrare il progetto di “calcio sociale” portato avanti dagli operatori sul campo della località empolese da circa un anno. L’obiettivo è quello di creare un’occasione di integrazione per tutti coloro che, a causa di disabilità o altre condizioni di svantaggio, non avrebbero altrimenti modo di praticare questo sport nei contesti consueti. Il maltempo non ha avuto ripercussioni nè sul numero nè sull’entusiasmo dei presenti, che hanno accolto con grandissima gioia l’arrivo degli azzurri. I giocatori dal canto loro hanno risposto dispensando autografi, foto, strette di mano e materiale tecnico dell’Empoli a tutti i presenti.

Il capo delegazione Stefano Calistri ha poi espresso tutto il piacere che c’è da parte della società nel partecipare ad iniziative di questo genere, esaltando la genuinità dello spirito con cui i giocatori stessi si mettono a disposizione. Non che ce ne fosse bisogno, ma ancora una volta i nostri calciatori hanno dimostrato lo spessore umano che li caratterizza, quella componente imprescindibile che rende la realtà calcistica di Empoli meravigliosamente “a misura d’uomo”.

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La scintilla azzurra la accendono il Subbuteo e la prima volta al Castellani per Empoli-Como in un grigio pomeriggio dell'Inverno 1993. Memoria storica delle divise dell'Empoli, la sua collezione privata conta di circa 200 maglie indossate che vanno dagli anni '80 ad oggi, ha lavorato al restyling dello stemma societario e alla creazione dei completi gara utilizzati dagli azzurri dalla stagione 2009/10 alla stagione 2014/15. Nello stesso periodo è stato fotografo ufficiale della prima squadra, occupandosi successivamente del settore giovanile fino alla chiusura del rapporto con la società azzurra al termine della stagione 2017/18.

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