stemma di AlbinoSi torna in trasferta e si va a Bergamo contro L’Albinoleffe, squadra nata sulla fusione di due squadre della provincia bergamasca, appunto Albino e Leffe.

Giocando fuori casa, come nostra consuetudine andiamo a scoprire qualcosa sulla città che ci ospiterà.

Bergamo è capoluogo della provincia omonima; delimitato da un territorio collinare sul lato settentrionale, la città è suddivisa in due parti la “città bassa” e la “città alta”. Bergamo è per estensione, la quarta provincia della Lombardia.

La città si trova ad un altitudine di 249 m. s.l.m. A Bergamo gli inverni sono freddi e le estati calde. Da novembre a marzo la presenza della nebbia si fa massiccia e in estate il clima diventa molto umido. I mesi che vanno da ottobre ad aprile sono i più piovosi; in inverno si hanno frequenti nevicate,  la temperatura media va da una minima di -5 C° ad una massima di 35 gradi in estate.

Le origini di Bergamo risalgono al XII secolo a. C., quando una tribù di liguri fondò il villaggio di Barra sull’area corrispondente all’odierna Fara. Nel VI secolo a.C. la zona fu occupata prima dagli Etruschi e quindi dai Galli, che ne cambiarono il nome in Berghèm, derivandolo da berg (montagna) e hem (abitazione). Questo particolare nome rimane intatto ta tutt’oggi nel dialetto di Bergamo. Un secolo più tardi per Como iniziò un periodo di invasioni da parte dei Galli e Romani, che la conquistarono definitivamente nel II secolo a. C.. Questi la ribattezzarono Bergomum.

stemma di LeffeGli abitanti di Bergomum divennero cittadini romani nel 49 a. C., in seguito ad un editto di Giulio Cesare. Proprio in questo momento in la città conobbe la nascita del municipio, che ormai contava circa diecimila abitanti. Nel V secolo si susseguirono molte invasioni barbariche: prima i Goti di Alarico I nel 401,poi gli Unni di Attila, e infine i Vandali. Nel VI secolo i Longobardi trovano una città quasi vi si insediano. Sotto il regno di Teodolinda la città ha un periodo di calma.

Durante il IX secolo la città ed il territorio circostante sono un feudo dell’impero Carolingio. Successivamente il potere politico passò nelle mani del vescovo che promosse lo svolgimento della fiera annuale nel prato di S. Alessandro conferendo alla città una forte vocazione mercantile. Nel 1165, i bergamaschi partecipano alla sollevazione contro Federico I, il Barbarossa, facendosi promotori della Lega Lombarda, l’unione anti – imperiale, costituitasi col giuramento di Pontida.

Verso la fine del XII secolo viene costruito il Palazzo della Ragione e la città comincia ad espandersi fuori dalle mura, facendo da base alla “Bergamo bassa”. La città viene conquistata dai Malatesta nel 1407, cui dodici anni dopo segue una rivolta Ghibellina capitanata da Filippo Maria Visconti. Verso il XVI secolo la città subì le invasioni dei francesi e dagli spagnoli. Nel 1561 Venezia, contribuisce alla costruzione delle mura di città alta. La carestia prima e l’epidemia di peste poi (quella descritta da Alessandro Manzoni ne “I promessi sposi” ) mietono circa diecimila vittime a Bergamo nel 1630.

Il Santo patrono di Bergamo è Sant’ Alessandro che viene festeggiato il 26 agosto. A Bergamo vivono circa 117.887 abitanti. Bergamo è caratterizzata dalla divisione della struttura urbana su due livelli, la città bassa, moderna e dinamica, e la famosa “Città Alta”, che è il centro storico e artistico.

Iniziamo a visitare Bergamo Alta partendo dalla Piazza Vecchia, simbolo della città. Formatasi già nel ‘300, raggiunge la sua forma attuale durante la dominazione veneta. Sul lato meridionale della piazza domina il Palazzo della Ragione, simbolo dell’età comunale; sulla destra svetta la torre civica (XII-XV), altrimenti nota come “il Campanone”, e si colloca l’antica Domus Suardorum (XIV-XV), oggi sede dell’Università di Bergamo.

Proseguiamo la visita di Bergamo Alta con la Basilica di S. Maria Maggiore ritenuta il più importante monumento della città. Costruita nel XII sec. per voto alla Vergine la basilica ha conservato all’esterno la struttura romanica originaria. L’impianto è a croce greca, ma l’interno, modificato nel ‘500 e nel ‘600, si presenta suntuoso. Molti artisti vi hanno lavorato: lombardi, veneti, toscani e anche stranieri. Conserva preziosi arazzi, un confessionale barocco eseguito da Andrea Fantoni, la tomba di Gaetano Donizetti e del suo maestro Simon Mayr.

Se volete conoscere i dintorni di Bergamo, vi consigliamo di visitare il Monastero di Astino  (fondato dai Vallombrosani nel XIII secolo, fu demolito nel 1500 e ricostruito); se amate le passeggiate nella natura, potrete fare delle escursioni nel Parco regionale dei Colli di Bergamo; non molto lontano dal centro abitato di Bergamo sorge l’Abbazia di Pontida, che merita di essere visitata.

Prima di andare allo stadio, come sempre, c’è la sosta culinaria, e per quanto riguarda Bergamo la nostra scelta è cccaduta sul ristorante “Lio Pellegrini” nel cuore di bergamo alta, precisamente in via San Tommaso al 47 dove si po , tra gli altri, gustare il piatto tradizionale bergamasco più conosciuto è sicuramente rappresentato dai “casoncelli”. Preparati con pasta fresca e ripieno di carne.

Adesso è davvero tempo di stadio, quindi conosciamo un po meglio quello che sabato prossimo ci opiterà, ovvero lo stadio “Atleti azzurri d’Italia”.

Lo stadio Atleti Azzurri d’Italia di Bergamo, che sorge in Viale Giulio Cesare, fu costruito nel 1928 con il nome di Mario Brumana, un fascista originario della Valle Imagna caduto a Gallarate, nel varesotto, durante i moti che precedettero l’avvento del regime. L’impianto venne inaugurato in due cerimonie separate: la prima, non ufficiale, il 1° novembre, in occasione della partita Atalanta – Triestina, la seconda, ufficiale, il 23 dicembre, alla presenza di numerose autorità.

Il complesso occupava, e occupa tuttora, un’area di 35000 m2, e comprendeva il terreno di gioco per il calcio e il rugby, di 120×70 m, contornato da una pista in cenere per l’atletica; lungo i lati maggiori sorgevano le due tribune: quella ad ovest, coperta, e quella ad est, scoperta, che avevano una capienza totale di 12000 posti. Nell’area oggi occupata dalla curva Pisani c’erano i campi da tennis e dalla parte opposta sorgevano le piscine.

Con il passare degli anni lo stadio, oltre a cambiare il nome in quello odierno, subì numerose ristrutturazioni fino ad assumere la conformazione attuale. Sono state aggiunte le due curve e la copertura della tribuna ad est, è scomparsa la pista di atletica per far posto a nuove tribune e delle vecchie strutture sportive non c’è praticamente più traccia. Dopo le ultime modifiche la capienza dello stadio è di 26.393 posti.

 

 

 

nel video la sintesi del match di andata

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