Una rubrica a cura di Claudio “Freccia”

Match interessante quello che si gioca al “C.Castellani-Computer Gross Arena” quest’oggi, lunedì 30 ottobre 2023, alle h.18,30, valevole per uno dei posticipi della decima giornata del massimo campionato italiano di calcio 2023/24. Il meteo incerto e la collocazione infame della partita non incentivano certo la gente ad accorrere allo stadio, infatti gli spettatori ufficiali saranno 7.825, quindi non molti, con 1.244 paganti e 6.581 abbonati. L’Empoli viene dall’esaltante vittoria di Firenze per 2-0 nel sentito Derby dell’Arno e da sette punti nelle ultime quattro partite, frutto di due vittorie e un pari. L’Atalanta viene dal 2-2 in Europa League in Austria con lo Sturm Graz del 26 ottobre scorso, ma in campionato, nelle ultime quattro gare, ha avuto il solito ruolino di marcia dei toscani. La partita viene dominata in lungo e in largo dalla Dea, con l’Empoli quasi mai in partita, che ha un piccolo sussulto solo sullo 0-2, quando reclama per un fallo in area di Ruggeri su Nicolò Cambiaghi, apparso ai più evidente. Il divario tecnico è stato troppo forte e innegabile.

I bergamaschi presenti stasera in trasferta ad Empoli sono 481, un numero considerevole se si pensa all’orario e al giorno di lavoro. Sono sistemati al terzo e quarto spicchio partendo dalla Maratona. La maggior parte delle persone occupano lo spicchio più centrale, il terzo, quello da dove parte più spesso il tifo. Gli atalantini, tutti o quasi Ultras, sono quindi divisi in due gruppi e anche nel tifo non sembrano, anche per questo motivo, sfruttare al massimo il loro potenziale. Non sono molto compatti ma sono comunque molto attivi e vivaci, eseguendo dei bei battimani e facendosi spesso sentire. Alcuni cori gli vengono bene, come il “Diffidati sempre presenti” e “Bergamo, Bergamo!”. Accendono qualche torcia ma non sembrano troppo presi e condizionati dalla partita. Agitano diverse bandierine, soprattutto il gruppetto più lontano dalla Maratona, e qualche bandierone. Esposto lo storico striscione “La minoranza è ovunque”, portato in trasferta di tanto in tanto. Oggi per il rientro da una lunga diffida di un ex “Wild Kaos”, gruppo che andava per la maggiore a Bergamo negli anni ’90 (lo striscione risale a fine anni ’80). Presente stasera anche lo striscione “Amantea”, sezione storica dei fratelli cosentini, cui sono legati da un vecchio gemellaggio. Esposte molte pezze, che danno un bel tocco di colore al settore ospiti. Forse da una tifoseria come quella atalantina era lecito attendersi qualcosa di più, ma non hanno affatto deluso, esprimendosi su livelli piuttosto buoni. Tra i tifosi dell’Atalanta diretti a Graz giovedì scorso per il match in Europa League, in circa 110 deviarono passando da Maribor, in Slovenia, per salutare Josip Ilicic, che ha indossato con profitto la maglia nerazzurra dal 2017 al 2022, emozionato e felice per la gradita, improvvisa sorpresa, tra cori, autografi e uno striscione lasciato al campo d’allenamento recante la scritta “Per quei tocchi magici che ci hanno fatto venire i brividi, grazie Ilicic”.

Gli Ultras empolesi come spesso accade ci mettono un po’ a carburare, poi si sciolgono, anche se il tifo sarà piuttosto altalenante per buona parte della gara e raramente, durante il primo tempo, si raggiungeranno picchi alti. Comunque tanti sono i cori che vengono lanciati. Va detto che il gol di Scamacca, bellissimo, di tacco, al 5°minuto, non scompone più di tanto la Maratona inferiore che, anzi, ha il merito di non abbattersi e di trovare, con l’Empoli che subisce il grande gioco atalantino, la verve che la squadra azzurra al contrario non mette in campo. L’Empoli viene incitato anche sotto di due gol e, paradossalmente, ancora di più sotto per 0-3 (doppietta di Scamacca al 51°), coi ragazzi della Maratona che, indipendentemente dal risultato che sta maturando sul campo, hanno voglia di cantare e di divertirsi. Ed è così che, con lo sventolio di molti bandieroni, negli ultimi 10-15 minuti almeno, il tifo sarà incessante con cori tenuti su molto tempo, come il nuovo “Ho preso la diffida, l’ho presa per te, il tempo di pagare, mi vogliono a firmare, non ce la faccio più…”, sulle note di “La prima cosa bella”, famosa hit di Nicola Di Bari, dopo i classici cori per i diffidati, o “Per sempre insieme a te…ovunque andrai non ti lascerò mai”. Non è la prima volta che accade questa cosa quest’anno, era già successa sullo 0-6 e 0-7 a Roma e sullo 0-3 a Bologna, segno evidente che c’è voglia di far baldoria, casino, e di non abbandonare mai la squadra. Durante il secondo tempo viene esposto lo striscione “Skrondo siempre”, per ricordare la figura di Andrea Vinti, per tutti lo “Skrondo”, a 15 anni dalla sua scomparsa, avvenuta il 28 ottobre 2008 mentre era in vacanza in Brasile, a soli 35 anni. Da notare come in Maratona inferiore siano state sventolate diverse bandiere della Palestina, regione martoriata dalla guerra con Israele in Medio oriente. Dopo il triplice fischio del signor Massimi di Termoli la squadra dell’Empoli è stata applaudita e sembrava quasi che fosse stato l’Empoli a vincere, tanto era il volume del tifo, che quest’oggi gli Ultras empolesi hanno espresso su livelli piuttosto buoni. Sarebbe stato su livelli quasi ottimali se fosse stato per tutta la partita come nell’ultimo quarto d’ora.

Uno sguardo altrove: L’anticipo del venerdì sera è la sfida salvezza GENOA-SALERNITANA, che si gioca davanti a un buon pubblico. I granata riempiono buona parte del settore ospiti superiore ma non sembrano eseguire un tifo all’altezza della loro fama, è lecito attendersi qualcosa di più, anche se hanno tutte le attenuanti del caso per la collocazione pessima della partita. Massiccio e potente il tifo genoano, quasi senza sosta, con bellissime sciarpate delle Gradinate Nord e Sud. Grande sventolio dei bandieroni e fumogeni accesi a più riprese. Degno di nota lo striscione e il bandierone del Gruppo “Reduci Anni 80”. Striscione “Marco Rossi ti siamo vicini” in Gradinata e nei Distinti: l’ex capitano e attuale manager del Grifone ha perso il padre nei giorni. Tripudio a fine partita per l’importantissima vittoria col coro “Forza grande Genoa la senti questa voce…” ad alto volume. L’anticipo del sabato alle 15 è SASSUOLO-BOLOGNA. Troppo pochi i sassolesi per questi livelli, sono poche decine e si sentono raramente; in pratica giocano sempre fuori casa. I bolognesi sono circa 8mila, con il settore ospiti pieno ovviamente, oltre a essere sparsi nel resto dello stadio. Bellissima la sciarpata. Per quanti sono, per il loro potenziale di oggi, non è che esprimano poi un gran tifo. A volte intonano stranamente anche più di un coro nello stesso momento. Tenuto su per molto tempo ad inizio ripresa il coro “Forza dai Bologna alè…”. Il popolo rossoblù rimane deluso per il pareggio, sperava in qualcosa di più. 16.931 gli spettatori ufficiali. LECCE-TORINO è l’anticipo del sabato alle 18. I torinisti sono in buon numero, riempiono quasi tutto il settore ospiti superiore, ma si sentono difficilmente nella bolgia del “Via del Mare”. Tifano principalmente con alcuni battimani e alzano bandieroni al vento. Presenti le sezioni del Sud. Grandi anche oggi i leccesi, sostengono la squadra giallorossa con poche pause. Bello il loro tifo. Accesi alcuni fumogeni all’inizio. Le due fazioni si mandano a quel paese. Anche dopo il triplice fischio che sancisce lo 0-1, la Nord continua a tifare con la squadra che si dirige verso la curva. 26.123 gli spettatori ufficiali.

L’anticipo del sabato sera è JUVENTUS-HELLAS VERONA. Col divieto di vendita dei biglietti del settore ospiti ai non residenti in Veneto, altra cervellotica decisione, a sostenere il Verona allo “Stadium” sono solo 6 i tifosi gialloblù. La Curva Sud bianconera oggi è in grande spolvero e, nonostante le note restrizioni, si decide anche oggi di tifare, e lo fa in maniera davvero egregia. Per un’ora praticamente senza sosta, poi tirano un po’ il fiato per esplodere poi al 96esimo con il gol importantissimo di Cambiaso che vale l’1-0 finale e il secondo posto in classifica. Per il lunch-match della domenica si gioca CAGLIARI-FROSINONE: ne verrà fuori un incontro davvero pazzesco, col Cagliari sotto 0-3 che nel giro di 24 minuti la ribalta e vince 4-3, mandando in visibilio l’’Unipol Domus’. La Curva Nord guida il Cagliari alla rimonta con un gran tifo, è sì poco colorata ma combattiva; espone lo striscione “Contro ogni repressione!”. I frusinati fanno il loro buon tifo dietro l’unico striscione che portano in trasferta, che rappresenta tutta la tifoseria: “Nessuna Resa”. Si disuniscono verso la fine, durante la rimonta del Cagliari. Non sono tantissimi ma neanche poi pochi. Spettatori ufficiali: 15.936. Alle 15 domenicali è in programma MONZA-UDINESE, coi friulani che sono davvero in buon numero, agitano bandiere e accendono alcuni fumogeni, facendosi sentire di tanto in tanto. Su un cavalcavia a Udine si leggeva nei giorni scorsi lo striscione “Da infame te ne sei andato…la Nord non ha dimenticato!”, dedicato a Gabriele Cioffi, tornato sulla panchina friulana il 25 ottobre 2023, sostituendo l’esonerato Andrea Sottil. La tifoseria non ha perdonato a Cioffi la sua scelta, nel maggio 2022, di non voler rinnovare il contratto coi bianconeri. La tifoseria di casa si conferma come una delle rivelazioni di questo campionato: si danno da fare, effettuano una fitta sciarpata e un buon tifo, riempiendo quasi per intero la Curva “Davide Pieri”. L’1-1 finale accontenta pochi. Spettatori ufficiali: 10.311. Alle 18 della domenica si gioca la partita di cartello INTER-ROMA. Occhi puntati sul belga della Roma Lukaku che nell’estate scorsa si è lasciato male, tanto per usare un eufemismo, dall’Inter, sua ex squadra, di cui ne ha indossato i colori dal 2019 al 2021 e nel 2022/23. Viene accolto dalla scritta “Infame schifoso! Milano ti aspetta”. 30mila fischietti acquistati, poi vietati anche con una multa di 22 €. per chi viene identificato ad usarne uno all’interno di San Siro. Intanto sui social sono stati tanti i tifosi che si sono organizzati attraverso l’App “Whistle” che riproduce il suono di vari fischietti. Il suono non è acuto come quello di un fischietto vero, ma comunque il rumore è notevole. Fattostà che ogni volta che il pallone è nei pressi dell’attaccante belga i fischi sono assordanti. Lui non si scompone più di tanto, neanche quando alcuni cori lo toccano nella persona. La Curva Nord è in gran forma stasera, offre davvero un buon tifo, con poche pause e bandieroni sempre al vento. Esposta la scritta “A Roma solo la Lazio”. Drappo “Ultras Lazio” dei gemellati laziali, presente in Nord anche in Inter-Salisburgo di Champions League del 24 ottobre scorso. La Nord fa festa per una vittoria importantissima che li conferma al primo posto in classifica. I romanisti sono circa 4mila ma si sentono invero poco nella bolgia di San Siro. Sono altresì colorati con alcuni bandieroni e offrono una buona sciarpata, ma forse un po’ sottotono visto il loro blasone e il potenziale. Compare lo striscione da trasferta del “Gruppo Quadraro”, nuovo nome degli ex-Fedayn, che ne rappresentano la continuità dopo il famoso furto dello striscione da parte di Ultras della Stella Rossa, nel post Roma-Empoli del 4 febbraio 2023. 75.573 gli spettatori ufficiali.

Il posticipo della domenica sera è il big-match NAPOLI-MILAN. I napoletani della Curva A accolgono i tantissimi tifosi rossoneri con un copioso lancio di torce e bombe carta, che li coglie un po’ impreparati anche se cercano di rilanciarli. Il settore ospiti è quasi pieno, si fanno sentire spesso i milanisti, in alcuni frangenti fanno dei cori davvero potenti, specie dopo i due gol. Anche i napoletani sono in buona vena. Al gol del 2-2 che completa la rimonta il “Maradona” esplode, il tifo va alle stelle, i cori sono forti, incisivi. Offese reciproche tra le due fazioni, che di certo non si risparmiano, come del resto le squadre in campo, che offrono un bellissimo spettacolo. In Curva A striscione su tre piani “Nella mente c’è un ricordo che non mi abbandona: il bacio di Carmando a Maradona…buon compleanno leggenda!”, dedicato a Salvatore Carmando, storico massaggiatore del Napoli per tantissimi anni, che oggi compie 80 anni. Alcuni Van che trasportavano tifosi milanisti sono stati attaccati da alcuni Ultras partenopei, coi vetri mandati in frantumi. In Curva B, primo anello, un gruppetto goliardico espone le pezze “Barone pappone” e la “$” rossonera, imitando il “Barone”, storico Ultrà rossonero sempre sulla breccia, facilmente riconoscibile da un giubbotto arancione, che il gruppetto di napoletani indossa. Il posticipo del lunedì sera è LAZIO-FIORENTINA, con i gruppi organizzati viola che avevano già fatto sapere con un comunicato ufficiale la scorsa settimana che sarebbero stati assenti per protestare contro i biglietti troppo cari per questa partita. Presente comunque nel settore ospiti un gruppetto di fiorentini, perlopiù gente “normale”, non riconducibile agli Ultras. I laziali sono autori di un buon tifo, specie nel primo tempo, ma poi, come spesso gli accade, calano un po’ alla distanza. Si riprendono alla grande nel finale quando fanno una grande festa dopo il gol su rigore del loro idolo Ciro Immobile, giunto al 96° per un braccio del viola Milenkovic nell’ultima azione della partita.

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