Una rubrica a cura di Claudio “Freccia”
Si gioca domenica 27 aprile 2025, alle h.15, giorno e orario consoni per una partita di calcio, l’ormai classico e sentito Derby dell’Arno, valevole per la 34esima giornata, quindicesima di ritorno, del campionato italiano di calcio di Serie A 2024/2025. Nonostante il meteo sia così così, la parte dello stadio aperta al pubblico presenta un buon colpo d’occhio, con 20.547 spettatori ufficiali. L’Empoli viene dalla sconfitta di Bologna (1-2) nella semifinale di ritorno di Coppa Italia e, in campionato, da una striscia negativa di 18 partite senza vittorie, dove ha raggranellato appena 5 punti. Mentre la Fiorentina viene da un ben altro ruolino di marcia: undici punti nelle ultime sei partite. A Firenze l’Empoli sbaglia approccio alla partita, entra in campo svagato e dopo appena 7 minuti è già in svantaggio per mano di un contropiede di Adli, ma non si sveglia lo stesso e al 26° Mandragora, lasciato praticamente solo in piena area, con una bella rovesciata acrobatica raddoppia. L’Empoli reagisce nel secondo tempo e trova il gol che dimezza lo svantaggio con Jacopo Fazzini al 57° e porta l’inerzia della gara dalla sua parte, pur non creando grandi occasioni, a parte nel finale una mancata deviazione sottoporta di Esposito e un gran tiro di Kovalenko, però troppo centrale. Sono ora 19 partite, un girone intero, che l’Empoli non ne vince una e, con questo andazzo, è difficile pensare di centrare la salvezza. Nonostante l’Empoli adesso abbia tre partite in casa e una fuori, alcune con squadre abbordabili, le prospettive di salvezza, visto anche il pareggio del Lecce a Bergamo domenica scorsa, non sembrano molte in verità. La Fiorentina trova tre punti che le possono far comodo per centrare la qualificazione in Conference League.
Come lo si sapeva ormai da tempo, gli ultras azzurri rinunciano alla trasferta di Firenze, visto i soli 300 biglietti messi a disposizione dalla Questura per il settore ospiti. In questa stagione a Firenze è sempre stato così. I Gruppi della Maratona “Emiliano Del Rosso” lo fanno sapere con un comunicato ufficiale che recita così: “Fiorentina-Empoli. Per la trasferta di Firenze del 27 aprile non saremo presenti perché riteniamo insufficiente il numero di biglietti messi a nostra disposizione, per non lasciare indietro nessuno abbiamo preso questa decisione”. I tifosi empolesi andati comunque a Firenze sono sì e no 250 e, mancando il tifo organizzato, si sentono solo per un “Empoli! Empoli!” scandito dopo il gol del 2-1. Per il resto scena muta o quasi. Certo che un Empoli migliore avrebbe forse scaldato un po’ di più gli animi dei presenti. Il tifo semplicemente non è giudicabile. Voto: n.g.
La Curva “Ferrovia”, o “Fiesole” che dir si voglia, parte subito bene, con un tifo convincente, agevolati anche dal gol subitaneo. I primi cori sono dedicati ai padroni del calcio, con “Lega Italiana figli di puttana!” e “Non ne possiamo più delle divise blu, no al calcio moderno no alla pay-tv”. Espongono nel frattempo l’eloquente striscione “Partite rimandate trasferte vietate, ma gli ultras quando li rispettate?”. Comincia poi il vero tifo con “Alé alé oh alé oh…dovete vincere…” e “Saltellando insieme a te forza viola alé…”. Si prosegue, dopo il gol del raddoppio, con “Forza viola alé alé alé alé alé alé alé…forza viola alé alé” e “Forza viola forza viola dalla curva si alzerà noi ti amiamo e ti adoriamo siamo noi i veri ultrà…”. L’Empoli accorcia le distanze, ma il tifo è più caldo che mai. Si intonano cori come “Alé alé Fiorentina alé alé magica viola facci un gol…” e “Vinceremo…vinceremo…per gli ultrà…per gli ultrà”. Mancando i rivali, gli ultras ospiti, il tifo per la Fiorentina si sente parecchio, più del solito. Sono diversi i cori che partono anche nel finale di gara. Il tifo fiorentino si può ritenere oggi piuttosto buono. Voto: 7,5.
Uno sguardo altrove: Si gioca alle 12,30 della domenica COMO-GENOA. Vince il Como, che festeggia insieme ai rossoblù la matematica salvezza in Serie A. Molti i liguri in riva al Lago, prendono gran parte del settore ospiti, che rendono molto colorato con tanti bandieroni e pezze, bel tifo, rispettoso. Il 23 aprile scorso, in occasione di Genoa-Lazio, le due gradinate rossoblù entrarono al 15° minuto, senza striscioni e bandieroni, esponendo la scritta “Questo è il calcio che voi volete”, lanciando in campo per protesta numerosi fumogeni di vario colore e qualche bomba carta. Esposto anche su più piani lo striscione “Gaetano…Michele…Samuele…Samuel…in cielo e in terra abbiamo tutti la stessa dignità”, citando i giovani tifosi del Foggia scomparsi lo scorso ottobre in un incidente stradale tornando dalla trasferta di Potenza, per i quali non venne concesso dalla Lega il minuto di silenzio. Molte bandiere in curva del Como, più del solito, splendida la sciarpata che realizzano verso l’80°. Insomma, due tifoserie in salute. 10.664 spettatori ufficiali. Alle 12,30 della domenica si gioca anche VENEZIA-MILAN, coi tifosi rossoneri che occupano tutto il settore ospiti, esponendo il solito striscione “Solo per la maglia” e col solito unico bandierone sventolato. Bei battimani, cantano spesso, con cori come “Sono nato rossonero te lo dico con il cuor…”. Buono il tifo veneziano, colorato con diversi bandieroni. Diversi cori anche per loro, tipo “Forza Unione facci un gol…” e “Chi noi siamo ve lo diciamo”. Purtroppo per loro vengono sconfitti (0-2) anche se non giocano male. Espongono lo striscione “Il tuo nome risuona fra cori e bandiere…Michael vive”, a firma del Gruppo “Puma Offender”, un ultrà scomparso nel giugno 2017 in un incidente stradale a soli 20 anni. I veneziani della Nord, la curva più tranquilla, organizzano una coreografia con plastiche, da sinistra verso destra, nere, verdi, arancioni, nere. 12.048 spettatori ufficiali. Alle 15 domenicali si gioca anche INTER-ROMA. I tifosi giallorossi sono assenti per il divieto di trasferta, comminato a loro e ai laziali dopo i gravi incidenti che videro protagoniste le due tifoserie capitoline nel Derby del 13 aprile scorso. “Un vero ultras non ricorre al Tar…volere è potere!”, striscione esposto da un cavalcavia a Roma, confezionato dal Gruppo “Divisione Tevere”, composto da ex “Opposta Fazione” e “B.i.s.l.”, contro la scelta di alcuni Gruppi della Sud di fare ricorso al Tar per la chiusura delle trasferte. Gli interisti, come di consueto da un po’ di tempo a questa parte, scioperano i primi 20 minuti, contro la decisione della Questura di non fargli più esporre gli striscioni dei Gruppi. Espongono solo “Noi abbiamo l’Inter nel cuore”, con lettere nere e azzurre su sfondo bianco, e sventolano diversi bandieroni, anche se non sono quelli dei Gruppi. Offrono un buon tifo, diversi i cori che partono dal Secondo anello della Curva Nord, ma non bastano all’Inter per evitare una sanguinosa sconfitta, che potrebbe costare molto cara ai nerazzurri, che dopo lo scivolone nel ritorno della Semifinale di Coppa Italia nel Derby col Milan il 23 aprile scorso, vedono allontanarsi anche l’obbiettivo Scudetto, col Napoli che dopo questa giornata è a “+3”, avendo vinto in serata col Torino. Tutto questo con la sfida di Champions League col Barcellona, andata Semifinali, all’orizzonte, di mercoledì 30 aprile. La Roma per contro sogna un posto in Champions. 70.240 spettatori ufficiali. Alle 18 di domenica si gioca JUVENTUS-MONZA, con gli ultras brianzoli presenti, non sono molti, ma hanno le loro ragioni, con la quasi matematica retrocessione in B. E’ dura per loro farsi sentire, ma ogni tanto ci riescono, agitano diversi bandieroni ed espongono gli striscioni da trasferta dei Gruppi ultras: encomiabili. La Curva Sud juventina non è particolarmente ispirata, tifo che va a tratti, anche se fanno partire diversi cori, ad esempio “Noi non vi lasceremo mai noi non vi lasceremo mai noi non vi lasceremo mai non vi lasceremo mai…” e “Fino alla fine magica Juventus…”. Bella sciarpata nel secondo tempo. Vittoria della Juve che “vede” la Champions. 40.016 spettatori ufficiali. Un posticipo della domenica sera è ATALANTA-LECCE, coi salentini colpiti dal lutto della morte, non rispettata visto il rinvio di soli due giorni, dello storico massaggiatore-fisioterapista Graziano Fiorita, 47 anni, venuto a mancare mentre si trovava in ritiro con la squadra a Coccaglio (BS) giovedì 24 aprile scorso. “Non scendere in campo l’unica cosa da fare, Lega infame Lecce ti schifa” è lo striscione esposto dagli “Ultrà Lecce” all’esterno dello stadio di “Via del Mare”, a proposito del rinvio al 27 aprile della gara di Bergamo. Le maglie del Lecce sceso in campo avevano un fiocco nero in segno di lutto, dietro la scritta “Graziano” e davanti “Nessun valore nessun colore”. Nel settore ospiti lasciato vuoto, listato a lutto, in basso sul plexiglass la scritta “Graziano”. In Curva Nord esposto lo striscione “Lega Calcio: vergogna”, con il gioco interrotto per qualche minuto nel primo tempo per un abbondante lancio di fumogeni, al momento dell’esposizione. Prima era stata esposta la scritta “Vicini alla famiglia Fiorita”. Partita giocata in un’atmosfera surreale, con la Curva Sud in silenzio per tutti i 90 minuti: né canti, né bandiere e un solo striscione: “La morte è uguale per tutti”. Dal lancio di fumogeni in avanti la Nord, cuore pulsante del tifo atalantino, ha cominciato a sostenere la propria squadra, con il Lecce che ha tenuto la guardia fino alla fine, strappando un preziosissimo punto ai fini della salvezza. 20mila circa gli spettatori. Si gioca sempre alle 20,45 l’altro posticipo domenicale NAPOLI-TORINO. Non molti i tifosi torinisti a Napoli, tanti a torso nudo, qualche bandiera, alcune pezze, per il resto offrono poco. Grande il tifo delle due curve partenopee, traboccanti di entusiasmo, bellissimi battimani, gran sventolio dei bandieroni. Molti i cori proposti, come il “Noi vogliamo questa vittoria” e “Il Napoli è qua il Napoli è là, il Napoli è forte e vincerà…”. C’è davvero una bella atmosfera al “Maradona”: la gente è consapevole che una vittoria della propria squadra stasera significa andare a “+3” dall’Inter, e così è infatti. Possono dopo partire anche i fuochi d’artificio. Napoli sogna davvero in grande da stasera e lo Scudetto è a portata di mano. 51.114 spettatori ufficiali. Posticipo del lunedì alle 18,30 è UDINESE-BOLOGNA, coi felsinei che riempiono pressoché tutto il settore ospiti facendo un buon tifo, con canti e cori intonati spesso. In Bologna-Empoli, Semifinale di ritorno di Coppa Italia, esposero a fine gara lo striscione “Ancora un passo da fare, ma grazie ragazzi…perché ogni volta ci fate sognare”. Gli udinesi diramano un comunicato in cui scrivono: “…Noi tifosi ci siamo rotti il cazzo di essere sempre trattati senza rispetto per i nostri sacrifici e per il nostro amore verso la squadra. Per questo motivo lunedì contro il Bologna daremo un segnale regalandovi 15 minuti di calcio come lo vogliono coloro che si credono padroni di questo sport, lasciando il nostro settore vuoto. Invitiamo anche il resto dello stadio a fare lo stesso e seguire la nostra protesta: nei restanti 75 minuti vi faremo capire la differenza fra business e passione…”. All’inizio del match espongono “15 minuti come volete voi”. Dal 15° consueto buon tifo coi soliti bandieroni e striscioni dei Gruppi ultras. Gli udinesi erano andati a Torino per Pasquetta, con la partita rinviata all’ultimo momento per la morte di Papa Francesco, ed avevano esposto all’esterno anche lo striscione “Grazie per averci ascoltato ma giocare domenica è reato?”. Dolore e rispetto per la morte di Papa Francesco: ma ai tifosi chi ci pensa? Non si può fermare il calcio così all’improvviso! Per motivi tecnici non vengono trattate le partite HELLAS VERONA-CAGLIARI e LAZIO-PARMA.