Una rubrica a cura di Claudio “Freccia”

Match che sa quasi di testacoda quello che si gioca oggi, domenica 12 novembre 2023 alle h.12,30, valevole per la dodicesima giornata del campionato italiano di calcio di Serie A 2023/24, che vede presenti sugli spalti circa 40mila spettatori, il che vuol dire che il meteo avverso, con la pioggia che cade a dirotto sul “Maradona”, e il momento certo poco esaltante del Napoli, che viene dal deludente 1-1 interno in Champions League con l’Union Berlino, fanalino di coda insieme al Colonia in Bundesliga, e da sette punti nelle ultime quattro partite di campionato, non ha invogliato la gente a presenziare allo stadio, nonostante i prezzi stracciati applicati dal presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis. L’Empoli invece viene da quattro punti nelle ultime quattro partite, ma si sapeva che il suo sarebbe stato un campionato difficile. La squadra azzurra interpreta benissimo la partita, senza alzare barricate, certo rischia qualcosa ma si affaccia talvolta dalle parti del portiere del Napoli Meret. In un’azione di queste l’ucraino Kovalenko, subentrato dalla panchina a Fazzini, trova al 91° con un colpo da biliardo, il bel gol della meritata, quanto davvero insperata alla vigilia, vittoria per espugnare il “Maradona”.

Il gol di Kovalenko, protagonista inaspettato, fa letteralmente esplodere il settore ospiti dove sono sistemati, proprio in cima, i 100 tifosi azzurri, pressoché tutti ultras, che si sono sobbarcati questa trasferta certamente non dietro l’angolo (sono partiti nella notte tra sabato e domenica), ma tornando a casa dopo aver vissuto una gioia incredibile. Gli ultras empolesi hanno cantato molto durante la partita, con qualche normale pausa certo, ma hanno cercato di farsi sentire, sempre nei limiti del possibile, visto che lo stadio era una bolgia. Il tifo è stato sempre piuttosto sostenuto e incisivo, con l’Empoli in campo a tenere botta è stato se possibile ancora più voglioso, lasciando nel pubblico presente una buona impressione. Ma è stato nel finale che si è ovviamente raggiunto il punto più alto, con cori non-stop fino al momento di lasciare lo stadio. Ormai è un classico, verso fine partita, il coro “Ho preso la diffida, l’ho presa per te…” e altri cori tenuti su a lungo. Tre punti importantissimi, e per giunta invero inattesi, che portano gli azzurri al quart’ultimo posto, prima della sosta per le nazionali, con la consapevolezza che c’è da soffrire ma la salvezza non è una chimera. La squadra di “nonno” Aurelio Andreazzoli ce la può fare. Sicuramente bella la prova del tifo. A coadiuvarlo tantissime bandierine ma purtroppo nessun bandierone. Probabilmente mancava l’autorizzazione per farli entrare. Spicchio in alto comunque piuttosto colorato e vivace. Ancora una volta presente, e comunque praticamente immancabile, la pezza dei “Cannoli Azzurri”, tifosi di origine siciliana dell’Empoli. Mancano ahimè invece alcune pezze di solito presenti. Il livello del tifo azzurro quest’oggi a Napoli è da ritenersi più che buono.

Gli Ultras napoletani oggi sono piuttosto in forma ed hanno voglia di tifare. Le due curve per la verità non sono pienissime. La Curva A espone lo striscione “11-11-07 Gabbo vive, io non dimentico!” e, all’esterno dello stadio, “Il nostro rancore sarà il vostro tormento! Gabbo vive. Curva A” (“Gabbo” è il soprannome di Gabriele Sandri). Come già accennato si è giocato in una bolgia infernale, con le due curve che spingevano ed incitavano allo spasimo, dandosi noia anche tra loro, perché spesso i cori si sovrapponevano e ne usciva fuori un gran frastuono. Tanti i bandieroni al vento come sempre, sono belli da vedere, con tanti battimani all’unisono. Diciamo però belli sì, ma non bellissimi, per la sovrapposizione, come detto, tra cori. Tipo, ne partiva uno, poi ne sopraggiungeva un altro. A fine primo tempo monta la contestazione e l’insoddisfazione del popolo partenopeo, ed i fischi sono assordanti, soprattutto all’indirizzo del mister Rudi Garcia, ritenuto il maggiore responsabile di questo Napoli quest’anno così strano dopo lo Scudetto dell’anno scorso, targato Luciano Spalletti. Ricomincia la partita e Rudi Garcia, solo al 9° del secondo tempo finalmente, dopo averli tenuti incomprensibilmente in panchina, fa entrare Kvaratskhelia e Zielinski. Con il georgiano che si rende subito pericoloso e che alla fine risulterà il migliore del Napoli. Quando sembra prospettarsi un già deludente 0-0 per il pubblico napoletano, ecco che Kovalenko tira fuori il coniglio dal cilindro. Cosicché i napoletani fischiano a maggiore ragione ancora di più, soprattutto il mister per le sostituzioni tardive. La contestazione si fa così feroce, e si levano cori come “Fuori dai coglioni” impietosi. Il livello del tifo dei padroni di casa è anch’esso da giudicarsi più che buono. Gli Ultras napoletani sembrano spingere il presidente Aurelio De Laurentiis a esonerare Garcia. Sono reduci dalla notte di Champions League dell’8 novembre scorso quando, fuori lo stadio, si sono fronteggiati con gli Ultras dell’Union Berlino. Scontri con i tedeschi, che al loro passaggio in centro avevano distrutto vetrine di negozi, motorini ed auto in sosta; momenti di tensione in strada, scontri tedeschi-polizia. Ultras partenopei che attuano un’azione di risposta ai berlinesi, ai quali, dentro lo stadio, lanciano alcune torce. Il Gruppo “Sud 1996”, non tesserato tra l’altro, tenendo lo striscione in mano mostra sciarpe degli Ultras berlinesi trafugate molto probabilmente negli scontri prepartita.

Uno sguardo altrove: L’anticipo del venerdì alle 18,30 è SASSUOLO-SALERNITANA al “Mapei Stadium” di Reggio Emilia, che si presenta con larghi vuoti. I sassolesi alzano qualche coro e accendono alcune torce, specie sul 2-2 definitivo. I salernitani sono davvero in tanti, forse più di mille, ed offrono un tifo davvero molto buono, con poche pause, tenendo fede alla loro nomea di tifoseria di alto spessore. Molti dei presenti vivono al Nord, ma sono veramente tanti tenuto conto dell’orario e del giorno di lavoro. GENOA-HELLAS VERONA si gioca alle 20,45 con la trasferta che è vietata ai residenti a Verona e provincia. I genoani espongono in Gradinata Nord lo striscione “Vicini al popolo toscano”, per l’alluvione che l’ha colpito l’altra settimana, mentre nei Distinti si può leggere invece ad inizio gara “Stop alle guerre”. Bello e potente il tifo genoano, con poche soste, massiccio; tanti bandieroni sventolati. Molti i fumogeni/torce accese ad inizio gara, e un po’ anche durante il suo corso, specie al gol dell’1-0 che determina la quinta sconfitta di fila per il Verona. Al centro della Gradinata Sud, in balaustra, esposto lo striscione “Grifoni della Sud”. L’anticipo del sabato alle 15 è LECCE-MILAN, con gli ospiti che, complici le tante sezioni al Sud, riempiono tutto il loro settore. La parte inferiore è prettamente Ultras e bella piena di stendardi, nella parte superiore è ancora una volta presente lo striscione “Settore ospiti: fissare un tetto al prezzo del biglietto”. Il tifo è buono e colorato, come altrettanto è quello dei leccesi, che è d’impatto, come sempre piuttosto vivace, con bei battimani. Espongono l’eloquente striscione “Chiamiamo le cose col loro nome, a Gaza è un massacro di inermi, nessuna giustificazione!”. Bello lo stendardo “Monteroni Ultras” e la bandiera “Black List”. Qualche rammarico per il bellissimo gol annullato a Roberto Piccoli al 96° che sarebbe valso il 3-2. 26.484 spettatori ufficiali.

Alle 18 del sabato si gioca JUVENTUS-CAGLIARI, con gli Ultras del Cagliari assenti per protestare contro l’obbligo di registrarsi online al sito ufficiale della Juve per acquistare i tagliandi del settore ospiti, e contro il regolamento all’interno dello “Stadium”. Un buon gruppo di tifosi del Cagliari è comunque presente e fanno bella mostra di sé in balconata lo striscione “Cagliari Club Gigi Riva-Rivoli” e alcune bandiere. Buon tifo della Sud juventina, spinge ed è piuttosto trascinante, esposte alcune pezze, sventolati diversi bandieroni, ma comunque niente di eclatante. Stadio pressoché esaurito, alla fine si fa festa grande con la Juve in cima alla classifica almeno per una notte, in attesa di Inter Frosinone di domenica sera. L’anticipo del sabato sera è MONZA-TORINO, che si gioca davanti a 11.777 spettatori ufficiali, coi torinisti che occupano quasi tutto il settore loro riservato. Si notano fin dall’inizio: durante l’inno della Serie A alzano forte il coro “Alè granata alè”, poi saranno autori di una prova davvero buona, con tutti i Gruppi Ultras presenti e tanti bandieroni al vento (presente addirittura quello dei “Matera Granata”). Esposizione permanente dello striscione “Gabbo vive”, in ricordo dell’anniversario della morte di Gabriele Sandri. Anche i monzesi lo esporranno verso il 25°, insieme al coro “Gabriele uno di noi”. Di spessore anche il loro tifo. Organizzano una coreografia riuscita piuttosto bene: “onde” a strisce di plastica bianche e rosse, ai lati cartoncini azzurri, e in basso lo striscione “Una marea che monta da un oceano di passione”. Bella poi anche la sciarpata. Alle 15 domenicali si gioca FIORENTINA-BOLOGNA, con oltre 2mila bolognesi presenti, che occupano tutt’e due gli spicchi del settore ospiti e che, a inizio partita, espongono lo striscione di solidarietà “Vicini al popolo toscano, mai arrendersi”. Più prettamente Ultras lo spicchio confinante con la Maratona, dove sventolano, pressoché tutti in basso, i bandieroni dei Gruppi principali. Bello, di buon livello, il sostegno bolognese, ma tifoserie che fanno un po’ a gara nei cori. Larghi vuoti oggi al “Franchi” ma Curva Fiesole pressoché piena che organizza una bellissima coreografia, d’impatto, tanto attesa, che era saltata per Fiorentina-Juventus del 5 novembre scorso a causa dell’alluvione che aveva colpito soprattutto le provincie di Firenze, Prato e Pistoia il 2 e 3 novembre, preparata nei minimi particolari per festeggiare, concludendo il trittico dei festeggiamenti, i 50 anni del tifo organizzato a Firenze. La curva è divisa da colori viola, bianco e marroncino: sulla destra tante bandierine bianche, due foglie d’alloro con gambo marroncino e petali viola, e un telone raffigurante i volti di tre personaggi, ma non tre tifosi in particolare: volevano essere la rappresentazione di tre generazioni di tifosi in Curva Fiesole, uno degli “Ultras 1973”, che sembra però essere proprio il mitico “Pompa” Stefano Biagini, al centro, un altro del “Collettivo Autonomo Viola” e un altro degli “Unonoveduesei”. Sulla sinistra bandierine viola e il numero “50” formato da bandierine marroncine contornate da quelle bianche. Su il tutto campeggia lo striscione “Con il giglio cucito sul cuore da 50 anni al fianco del nostro grande amore”. Raccolta fondi in ogni settore dello stadio per aiutare a finanziare i costi della coreografia: una parte dell’incasso sarà devoluta alla Misericordia di Campi Bisenzio. Prima del Derby dell’Appennino un gruppo di tifosi emiliani si è fermato a Campi Bisenzio con un carico di aiuti per gli alluvionati: 7 furgoncini con viveri, prodotti per bambini, farmaci e altre cose come pale e stivali, sono stati consegnati all’Amministrazione comunale che poi li ha fatti distribuire nei punti di raccolta sul territorio. Davvero un bel gesto, la migliore risposta alla sciagurata decisione della Lega Calcio, la scorsa settimana, di non rinviare la partita Fiorentina-Juve. Fa festa il popolo viola dopo tre ko, accendendo anche alcune torce nel finale. Striscioni in Curva Fiesole: “Non sei come noi hai ragione…c’è chi perde e ricompra lo striscione”, con “noi” scritto in viola, riferito a quello dei “Fighters Juve”, e “Campi: grazie all’Esercito di volontari”, ironico. Scritta esterno stadio “11-11-07 Firenze ricorda Gabriele”.

L’altra gara alle 15 di domenica è UDINESE-ATALANTA, col settore ospiti pieno di tifosi orobici, che fanno davvero un bel tifo, si sentono nitidamente e sono molto colorati. L’inatteso l’1-1 maturato nel finale, per come male aveva giocato la Dea, fa esplodere il settore. In Atalanta-Sturm Graz di Europa League del 9 novembre scorso, esposto lo striscione eloquente “Oggi come ieri basta lame basta infami”. Buono anche il tifo dei padroni di casa, spingono soprattutto durante il secondo tempo, ma la Curva Nord non è granché colorata, a parte qualche bandiera. 23.100 gli spettatori ufficiali. Il Derby romano LAZIO-ROMA si gioca alle 18 di domenica. L’’Olimpico’ è praticamente tutto esaurito, l’atmosfera è quella delle grandi occasioni, il derby è sempre il derby, a Roma se ne parla quasi tutto l’anno. Fuori una ingente quantità di esplosioni, anche potenti, a pochi minuti l’una dall’altra, fumogeni e cori. Blindati della Pubblica sicurezza a dividere le zone. Fitto lancio di fumogeni/torce all’interno tra la Tribuna Tevere, oggi biancoceleste perché la Lazio gioca in casa, e i Distinti Sud confinanti; si risponde colpo su colpo. La coreografia della Sud parte con un po’ di ritardo, con il telone che raffigura Marte, Dio della guerra, non steso bene, ma sono i rischi di chi gioca il derby in trasferta; la gente che sta in Sud non è la stessa. Scritta in basso che recita “Discendenti di Marte, padroni della storia”, con sotto i sette colli della città di Roma e dintorno tante plastiche gialle e rosse a formare dei fulmini. Fumogeni gialli durante la scintillante coreografia. Quella dei laziali occupa la Nord, la Tevere e uno spicchio della Tribuna Montemario. Un’enorme aquila, simbolo laziale, sovrasta lo stadio, ed è formata da cartoncini neri e gialli col becco grigio. Nella restante Nord spicchi bianchi e celesti, in Tribuna Tevere strisce del solito colore. In transenna lo striscione “Concordia parvae res crescunt” che significa “Con la concordia le piccole cose crescono”, una citazione presa dal “De Bellum lugurthium” di Sallustio, che richiama al forte spirito di concordia e all’unità necessaria per arrivare a un obiettivo. Coreografie davvero mozzafiato, bellissime. Si gioca in un forte frastuono. I laziali si sente che sono di più nel primo tempo, ma poi sembrano venir fuori i romanisti alla lunga. Nel pregara commozione e lacrime nel ricordo di Gabriele Sandri, Ultrà laziale ucciso 16 anni fa dall’agente Spaccarotella mentre dormiva, nell’auto dei suoi amici che ripartiva, con questi che avevano avuto una breve colluttazione con un gruppetto di juventini, nell’Area di servizio di Badia al Pino (AR) sull’A1. Viene cantata live la sua canzone, “Meravigliosa creatura”, mentre in Nord appare lo striscione “Gabriele vive nel cuore di ogni laziale”. Verso il minuto 10 nei Distinti appare “Gabriele sempre nei nostri cuori”. I romanisti espongono un “Gabriele con noi”. Tanti fumogeni accesi in Nord e in Tevere nei primi minuti. Bandiere della Palestina sventolano in Tribuna Tevere e sopra lo striscione del “Gruppo Quadraro” (“Diffidati Quadraro” esposto sopra lo striscione). Alcuni striscioni di sfottò romanisti: “Eri la brutta copia dello stile inglese ora ci provi con quello albanese”, “Come Ultras stai alle strette te so rimasti adesivi e bombolette”, “Tribuna Tevere Roma mai doma!”, “Non importa il settore che occupi…sei laziale…fai pena uguale!”, “In ogni storia che provi ad inventare dimentichi sempre un particolare: il tuo secolare complesso è pari al mio eterno amplesso”. Alcuni striscioni di sfottò laziali: “Roma, solo Roma, Roma e pasta”, che parafrasa un bellissimo striscione-motto dei giallorossi anni ’80; “Tu mi odi perché mi invidi io ti odio perché mi fai schifo”, “Espressione “Ultras”…dignità=radice Quadraro di zero”, “Dichiarare il secondo, coniglio alla giallorossa”. Significativo inoltre lo striscione “Tutti i bambini del mondo sono come nostri figli e meritano le stesse cure ed attenzioni” (Gruppo Quadraro). Il posticipo della domenica sera è INTER-FROSINONE. I ciociari che raggiungono Milano sono quasi 400, espongono la scritta “Gabbo vive”, ma, nonostante l’impegno, non si sentono praticamente mai, anche perché la Curva Nord nerazzurra stasera è in grande spolvero, con un tifo davvero bello e convincente ad alto volume. Non si chetano mai. Grande sventolio dei bandieroni. Esposto lo striscione “In questo momento di dolore la Nord ti è vicina, ciao Adolfo. Bella sciarpata nel finale con cori antiMilan e antiJuve. 70.816 gli spettatori ufficiali. San Siro fa festa grazie soprattutto all’Eurogol di Dimarco, con l’Inter in testa alla classifica dopo questa importantissima vittoria. La classifica recita: Inter 31, Juve 29, e dopo la sosta per le nazionali ci sarà proprio Juventus-Inter.

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