Melodramma

È quello che va in scena al Maradona di Napoli. Le lacrime della (ex?) squadra di Rudi Garcia e il pathos tutto “anema e core” mostrato dalla truppa di Aurelio Andreazzoli. Il gran finale lo interpreta Kovalenko ma tutto l’Empoli dimostra di meritare ampiamente un successo che, oltre a valere tantissimo in classifica, regala dosi massicce di fiducia e convinzione. C’eravamo lasciati a Frosinone, delusi e frastornati dall’inconsistenza azzurra. Ci ritroviamo all’ombra del Vesuvio, esaltati dal coraggio e dalla sfrontatezza dei ragazzi di Andreazzoli. È come andare sulle montagne russe, tra le discese ardite di Atalanta e Frosinone e le imprevedibili risalite di Firenze e Napoli. Al Maradona l’Empoli gioca una gara praticamente perfetta dal punto di vista tattico: si difende con ordine, vince il confronto a centrocampo con i più blasonati avversari e punge pericolosamente in attacco. Un mix esplosivo che raccoglie i suoi frutti al 90°: il numero che, secondo la tradizionale smorfia napoletana, simboleggia la paura. Quella che non hanno mai dato la sensazione di provare capitan Luperto e compagni. E alla fine il coraggio dei ragazzi di Andreazzoli è premiato dalla strepitosa parabola disegnata dall’ex oggetto misterioso Kovalenko che annichilisce i campioni d’Italia in carica.

Allegro – assai vivace

Se a Frosinone in molti avevano storto la bocca su certe scelte iniziali di formazione e su alcuni correttivi approntati in corso d’opera, a Napoli non c’è stata alcuna nota stonata sullo spartito vergato da mister Aurelio Andreazzoli. Come già accaduto al Franchi, Cancellieri e Cambiaghi, in appoggio a un generoso Caputo, hanno mostrato duttilità, pericolosità e disponibilità al sacrificio, in attesa dei gol che dovranno necessariamente arrivare. In mediana il trio composto da Maleh-Ranocchia-Fazzini ha offerto solide garanzie assicurando copertura, dinamismo e qualità. Ma il protagonista che non ti aspetti è spuntato a sorpresa sulla linea difensiva sinistra. Liberato Cacace, chiamato a sostituire un big come Parisi, sinora non ha mai suscitato particolari entusiasmi. L’esterno neozelandese di origini italiane è un antipersonaggio riservato e silenzioso che, a Napoli, si è preso le luci della ribalta offrendo la migliore prestazione da quando veste la casacca azzurra. Lo ha fatto dentro la gara più complicata, al cospetto di uno degli attaccanti più in forma del campionato come Politano e palesando una sicurezza insospettabile. Chissà che non sia l’inizio di un’altra storia per il 23enne ex Sint-Truiden.

Allegro maestoso

Anche due anni fa i ragazzi di mister Andreazzoli avevano giocato scacco matto a domicilio al Napoli di Luciano Spalletti. Lo avevano fatto affidandosi alla dea bendata che aveva sorriso benevolmente agli azzurri, prima dirottando le conclusioni di Mertens e compagni sui legni della porta difesa da Vicario, poi architettando la beffarda carambola che consentì a Cutrone di realizzare il gol vittoria. Stavolta niente di casuale o fortunoso: la vittoria dell’Empoli è limpida e non fa una grinza. Occorre però sottolineare la prova clamorosa offerta da Etrit Berisha. Il portiere albanese era reduce da due prestazioni piuttosto opache – per usare un eufemismo – al cospetto di Atalanta e Frosinone. Contro il Napoli, l’esperto portiere azzurro ha ampiamente riscattato un periodo poco brillante respingendo tutti i tentativi di Politano e compagni, fino a immolarsi sul tiro a botta sicura di Kvara, pochi istanti prima della prodezza di Kovalenko. L’impressione è che Berisha possa aver archiviato sul nascere il dualismo con il giovane Caprile, rinsaldando la propria, tutt’altro che indiscutibile, titolarità e rispedendo al mittente tutti i dubbi alimentati con le prestazioni più recenti.

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23 Commenti

  1. Il dualismo con il promettente Caprile, non mi sembra che sia mai esistito, se non giornalisticamente; l’Empoli, se si vuole salvare, ha bisogno di un portiere di esperienza che dia una certa sicurezza al reparto difensivo, e non di un futuro grande portiere.

  2. Secondo me è il centrocampo mooolto più dinamico Maleh Ranocchia Fazzini che ha fatto la differenza.
    Dobbiamo tenere questi, giovani e con voglia di crescere e imporsi.
    Marin e Grassi buoni rincalzi, ma troppo statici per il nostro modo di giocare.
    Di Ranocchia lo dissi ad Agosto che doveva giocare.

  3. Con le 5 sostituzioni, i cambi possono trasformare le partite. E noi abbiamo a disposizione doppioni in tutti i ruoli.

  4. Ranocchia può sembrare dinamico perché paragonato a grassi che è piantato ma anche lui è parecchio macchinoso.
    Stessa cosa per kovalenko che può essere utile gli ultimi 20 minuti con la sua tecnica.
    Urgono rinforzi a centrocampo.

    • Ranocchia puo non essere un fulmine di guerra ma ha un acosa in particolare che lo distingue, sa calciare molto bene e verticalizzare. Hai un gioco piu verticale mentre con Grassi sei monocorde

  5. Ora, celebrare la GRANDE VITTORIA di Napoli, è più che lecito e doveroso….. io voglio però vedere quella continuità di prestazioni, più che di risultati, per non incappare nel post Firenze, scarichi e vuoti …. poi, la sconfitta ci può stare, non siamo il Real Madrid, ma l’atteggiamento non deve mai mancare. Bisogna analizzare bene le ultime 4 partite, perché da ogniuna ci sono spunti tecnici importanti che ci possono portare correttivi….. Sassuolo arriva al momento giusto, ma attenzione, loro non vengono per fare la comparsata, è uno scontro diretto….. così dice la classifica.

  6. Abbiamo rizzato un casino di nulla a Napoli! Da un empolese di Sovigliana a un empolese d’Avane. Mazzarri si siede su quella che è stata la panchina di Spalletti.

  7. Grassi secondo me è l’ultimo dei centrocampisti in rosa da mandare in campo. Lento e poco dinamico oltre che essere uno che fa solo passeggini in appoggio. Marin invece ha una buona tecnica e una bella castagna da fuori.

    • Grassi fa invece comodo in certe partite perché pur muovendosi pochino ha capacità di leggere prima il gioco e stare nel posto giusto, oltre ad essere uno che va al duello fisico con l avversario, cosa che oltre a lui fa solo maleh.
      Poi chiaro a gennaio serve parecchio meglio, ma anche di ranocchia.

  8. Stare a criticare uno o l’altro non serve a niente. Tutti sono utili (Gyasi e Kovalenko insegnano).
    Semplicemente in base alle partite serve che il mister e lo staff riescano a inserire i giocatori giusti.
    Tutti utili, basta che diano sempre l’anima in campo

  9. Se corri come Speedy Gonzales e poi non sei bono a impostare bene il gioco, meglio uno un po’di più lento, ma che sa cosa fare con la palla. Quindi ammesso e concesso che Ranocchia non sia il massimo come centrale, chi vi aspettate che possa arrivare ad Empoli? Giochi una partita eccezionale dove tutti si dimostrano all’altezza (e contro uno squadrone) eppure per alcuni tifosi c’è sempre il giocatore che non va bene e ci si aspetta di più in mezzo al campo o altrove e che la società ne prenda uno più bravo. Ranocchia ha bisogno anche di giocare, non dimentichiamo che a Monza ha giocato pochissimo e quindi anche per il poco tempo che ha giocato ad Empoli, c’è da aspettarsi da lui, una buona continuità su questi livelli. Grassi, perfetto alter ego di Ranocchia, ma al contrario e quindi giocatore che in determinati momenti o partite va utilizzato. Giochiamo intanto questo trittico di partite e vediamo se adesso siamo sulla retta via o no.

    • Certo che mi aspetto ne prendano uno meglio di ranocchia e grassi.
      È determinante per salvezza.
      Non ti accontentare sempre del minimo.

  10. A me sembra che Andreazzoli stia cercando di dare minutaggio a tutti gli effettivi a disposizione per avere sempre calciatori pronti in caso di bisogno…e sinceramente a me sembra che questa sia la soluzione migliore perché ti permette di avere sempre pronti “doppioni” da mettere in campo in qualsiasi momento…

    • Come non essere d’accordo! È proprio così, visto che ormai le rose son costruite con giocatori che bene o male si equivalgono, ma che chiaramente non posson trovare sempre il giusto spazio. Comunque anche le 5 sostituzioni, vengono incontro a chi se ne starebbe in panchina senza poter dare il suo contributo.

      • Ma che coppa Italia. Con molti acciaccati e nel mezzo fra Atalanta e Frosinone avrebbe rotto le paxxe e basta. Per una o due partite in più la rosa tanto non gira lo stesso a sufficienza. Meglio essere andati fuori subito

        • Solita mentalità da perdenti da massy.
          Ma purtroppo sul tema coppa italia a monteboro la pensano uguale viste le continue figuracce quasi ogni anno.

          • Ma perdente cosa? Tanto una piccola non la vincerà mai, tabellone fatto x uscire alla prima grande che incontri con partita fuori. 2 anni si andò avanti, a Verona si Vinse 4 3 e si perse Hass x tutto il campionato e mezzo di quello dopo. Poi a Milano con l Inter a gennaio si fece quella tracannata ai supplementari e 3 gg dopo si perse netto dalla Roma. Tanto non ce l ha fai a schierare tutte riserve. E fino a che la classifica è buona come allora si può anche fare. Ma quest anno con tutti i problemi che si ha tu c hai anche ad infilare la coppa Italia a rompere le scatole.

  11. Non concordo.
    In altri Paesi è la manifestazione principe.
    Da noi questa mentalità ottusa (che è poi quella che ci condiziona in tanti aspetti del nostro sport e non solo) la fa diventare una manifestazione di secondo livello.
    Cmq ricordiamoci di Alessandria e Cremonese…..

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