Una rubrica a cura di Claudio “Freccia”
Questo match è una sorta di testacoda, che si gioca stasera, lunedì 14 aprile 2025 alle 20,45, al “Maradona-San Paolo”, valevole per la 32esima giornata, tredicesima di ritorno, del massimo campionato italiano di calcio 2024/2025. Buon meteo, gli spettatori ufficiali sono 50.898. L’Empoli viene da una serie negativa di sedici partite senza vittoria, con appena cinque punti raccattati, quasi un record negativo. Mentre il Napoli arriva da nove punti nelle ultime sei partite, ma è secondo in classifica e nutre legittime ambizioni di scudetto. Dopo la gara di questa sera torna infatti a “-3” dall’Inter, con una vittoria franca, netta, alla quale l’Empoli non ha opposto particolare resistenza, anche se il punteggio a suo carico è fin troppo largo. Specialmente nel primo tempo l’Empoli non avrebbe infatti demeritato, rendendosi più volte pericoloso, ma non è bastato visto il forte divario tecnico che esiste tra le due squadre. Il vantaggio del Napoli è arrivato dopo solo 18 minuti con Mc Tominay, che si è trovato davanti un’autostrada, percorsa a grande velocità dallo scozzese, che trova il gol con un bel tiro dalla distanza, apparso però parabile. Lo scozzese segna anche il terzo gol, saltando di testa indisturbato in piena area al 61°, mentre il 2-0 l’aveva segnato Romelu Lukaku cinque minuti prima, frutto di una bella azione, alla quale però la difesa dell’Empoli non aveva opposto particolare resistenza. Più avanti Mc Tominay colpirà anche un palo.
Sono esattamente 91 gli encomiabili tifosi dell’Empoli che hanno affrontato la trasferta, non certo dietro l’angolo, di Napoli. Oltre alla distanza, dobbiamo parlare anche dell’infame collocazione della partita – la gente di lunedì sera lavora -, del fatto che il pronostico pendeva tutto a favore dei napoletani, e della classifica critica e deficitaria. Bastano questi argomenti per dire che il numero di empolesi, tutti o quasi ultras, a Napoli non è certo basso, anzi. Gli ultras azzurri hanno fatto il loro tifo, cercando di farsi sentire, magari invano visto l’entusiasmo del “Maradona”, con cori secchi, ad esempio “Eh eh forza azzurro forza azzurro eh eh” o “Forza ragazzi”, alternati ad altri più prolungati come “E quando andiamo in trasferta portiamo dietro il nostro orgoglio di essere empolesi, di essere empolesi…”. Si canta dando fondo a tutto il fiato, scandagliando e sciorinando tutto il repertorio dei consueti cori che vengono di solito intonati in Maratona, compreso anche quelli più recenti tipo “Sacrifici e chilometri, diffidati liberi, ovunque andrai ti seguirò e per l’Empoli combatterò…” ed “…Empoli calcio…”. Gli empolesi presenti vengono sistemati nella parte alta del settore ospiti, laddove la visibilità è scarsa. Il settore è comunque colorato, con i vari striscioni, o pezze, e gli almeno cinque bandieroni, sventolati costantemente. Fatti anche i consueti cori per i diffidati. Da rimarcare la presenza di alcuni fraterni gemellati di Montevarchi. Il livello del tifo azzurro questa sera è da considerarsi piuttosto buono. Adesso per l’Empoli la corsa verso la salvezza si fa sempre più difficile, avendo perso tre punti nei confronti del Venezia e uno nei confronti del Parma. I lagunari, che hanno ora raggiunto l’Empoli a 24 punti, proprio domenica prossima, giorno di Pasqua, vanno a Empoli a giocarsi una buona fetta di salvezza. Empoli-Venezia del 20 aprile sarà una sfida che sa tanto di spareggio, dentro o fuori. Da “si salvi chi può”.
Il tifo napoletano parte davvero bene stasera, esponendo a specchio in Curva A e Curva B il solito bellissimo messaggio, su più piani “E’ una regola che vale in tutto l’universo chi non lotta per qualcosa ha già comunque perso…Avanti Napoli”, tratto da una famosa hit di Fiorella Mannoia. Tra i primi cori ci sono “Undici undici undici leoni noi vogliamo undici leoni…” e “Tutta la curva deve cantare i ragazzi han bisogno di noi!”. Lo scorso 7 aprile a Bologna ci sono stati scontri tra tifosi del Napoli e forze dell’ordine prima di Bologna-Napoli. Un nutrito gruppo di ultras ospiti, tra le 70 e le 100 persone, è spuntato dalla Porrettana su via A. Costa, con bastoni e mazze, cercando di raggiungere lo stadio nella zona riservata alla curva rossoblù. Gli agenti della Digos, i primi ad intercettarli, con due auto si sono interposti: ferito un poliziotto alla testa nella colluttazione, e le macchine son state fortemente danneggiate. Sono state lanciate anche delle bombe carta. All’arrivo dei reparti in tenuta antisommossa, già vicini allo stadio gli ultras sono stati reindirizzati nel loro settore. Per il comportamento tenuto a Bologna, alla tifoseria napoletana gli è stata quindi vietata la prossima trasferta di Monza. Presente stasera in Curva A lo striscione dei gemellati bulgari “Lauta Army”, ultras del Lokomotiv Plovdiv. Tra i cori, non tutti ben riusciti a dire la verità, “Forza Napoli olé non mollare perché c’è la curva che canta per te” e “Noi saremo sempre qua quando il Napoli giocherà perché il Napoli è la squadra degli ultrà…”. Quando lo stadio è ormai certo della vittoria dei propri beniamini, si intonano cori come “Chi non salta insieme a noi cos’è…chi non salta insieme a noi cos’è…è un interista…” e “Lasciatemi cantare perché ne sono fiero, sono un napoletano, napoletano vero…”. Tutta Napoli sogna il secondo Scudetto nel giro di tre anni. Il livello del tifo partenopeo è anch’esso da considerarsi piuttosto buono.
Uno sguardo altrove: Il tradizionale anticipo di campionato del venerdì sera alle 20,45 è UDINESE-MILAN. Gli ultras rossoneri sono sistemati perlopiù nella parte centrale della curva Sud, i più temerari a torso nudo, ma è pressoché pieno anche il normale settore ospiti. Hanno con loro un bandierone ed espongono l’ormai tradizionale striscione “Solo per la maglia”, non cantano molto. Tra i cori il classico “Maciniamo chilometri superiamo gli ostacoli…”. Cori offensivi anche reciproci. E’ viva la curva friulana anche se non sono in molti a cantare, comunque viene abbastanza bene la sciarpata, oltre ai cori “Rossoneri carabinieri!” e “Udinese alé Udinese alé Udinese alé vogliamo vincere”. Tanti purtroppo i fischi della Curva Nord per il portiere del Milan Mike Maignan, beccato anche l’anno scorso quando aveva reagito a “buuuh” razzisti. Ad un cavalcavia esposta la scritta “Maignan uomo di merda”. Il francese si infortuna verso il 50°, esce in barella, per lui trauma cranico, e lo stadio stavolta però applaudisce. Un’altra scritta su di un cavalcavia recita “Milanista parcheggiatore il tuo posto è a San Vittore”. Si superano quando espongono allo stadio lo striscione “Era solo una battuta, basta partite di venerdì!!”, dopo che a Milano, due settimane fa, 30 marzo scorso, esposero “Ah…ma si gioca ancora di domenica”, ed a Genova, venerdì 4 aprile scorso, “Come non detto: è venerdì!!”. Il Milan vince di goleada. Alle 15 di sabato si gioca VENEZIA-MONZA, coi biancorossi che, vista anche la classifica molto critica, sono in buon numero e si fanno sentire, decisi a farlo; sono molto colorati con tanti bandieroni e pezze. I lagunari organizzano una piccola coreografia per Marco Modolo, esponendo una maglia gigante del Venezia al centro della Sud con la scritta “Modolo 13”, ed in basso lo striscione “Grazie Marco”, con, nel resto della curva, foto del giocatore che è stato una bandiera del Venezia, giocandoci nel 2009-10 e dal 2015 al 2024, per poi ritirarsi dal calcio giocato. Veneziani un po’ deludenti sul piano canoro nel primo tempo, meglio nel secondo. Bel tifo dopo l’1-0 di Fila al 72°, con cori come “Forza Unione devi vincere vincere vincere…”. Presenti i lancianesi con tanto di pezza. Accesi fumogeni arancioni e verdi. Grande festa della Curva Sud alla fine. Geniale il tifoso veneziano che espone un grosso stendardo con le parole “Finché c’è F_ _a c’è speranza”, con accanto una foto ingrandita del giocatore del Venezia che ha segnato il gol decisivo. 10.782 spettatori ufficiali. Alle 18 del sabato c’è INTER-CAGLIARI. Un gruppo di sardi va in giro per Milano, intercettati dalla Digos, dopo che non gli è stato concesso l’entrata della pezza “Sconvolts”, e quindi per protesta non sono entrati nello stadio, dove entrano solo i tifosi “normali”. Dal 20° inizia il tifo interista, visto che continua la protesta per gli striscioni che non possono essere esposti in curva Nord: tanta voce, bandieroni (non dei Gruppi) e col solo striscione “Noi abbiamo l’Inter nel cuore” con lettere nere e azzurre su sfondo bianco. Ma per molto tempo poi il tifo non è stato un granché. 71.799 spettatori ufficiali. Gran bella presenza interista invece in Champions League a Monaco di Baviera, dove riempiono il settore ospiti, l’8 aprile scorso, con l’Inter vittoriosa 1-2 nell’andata dei Quarti di finale. Con la vittoria contro il Cagliari ora l’Inter va a caccia del Triplete, essendo ancora in corsa anche per la Coppa Italia.
Al sabato sera alle 20,45 va in scena JUVENTUS-LECCE. Per i leccesi divieto di trasferta ai non possessori della Tessera del tifoso residenti in provincia di Lecce. Il tifo juventino stasera non è granché, si fa sentire solo a sprazzi. La Curva Sud intona cori poco incisivi, uno di questi è “Juve alé Juve alé noi cantiamo sempre forza Juve alé…”. Il 2-1 del Lecce nel finale con Baschirotto gela lo “Stadium”, che tira un respiro di sollievo al triplice fischio. Vittoria importante in chiave-Champions. 39.259 spettatori ufficiali. Il lunch-match tradizionale delle 12,30 della domenica è ATALANTA-BOLOGNA. I rossoblù riempiono il settore ospiti, si fanno sentire, sono in circa 1.500, compatti, sventolano diversi bandieroni ed effettuano una bella sciarpata. La loro squadra esce sconfitta ma comunque tra gli applausi; la gara era importantissima per la volata-Champions. Buon tifo atalantino specie ad inizio secondo tempo, con cori come “M’innamoro se vedo giocar l’Atalanta…”. In Curva Sud si ricorda, con lo striscione “Morosini per sempre 25”, Piermario Morosini, scomparso il 14 aprile 2012 per una Cardiomiopatia aritmogena mentre giocava con la maglia del Livorno a Pescara; dal 1995 al 2005 ha giocato nelle giovanili dell’Atalanta. In Curva Nord striscione, prima al centro poi esposto fisso in balaustra, “La maglia sudata sempre”. 23.156 spettatori ufficiali. Alle 15 domenicali si gioca FIORENTINA-PARMA. Gli emiliani sono assenti per il solito motivo che il settore ospiti al “Franchi”, stadio in via di ristrutturazione, è omologato solo per 300 persone e che quindi non possono essere accontentate tutte le persone le richieste. “Fiesole”, o “Ferrovia” che dir si voglia, non pienissima. La pioggia incessante condiziona la partita e il tifo, che non è a livelli abitudinari, anche se comunque il sostegno non manca. Bella presenza dei fiorentini a Celje in Slovenia, per l’andata dei 4.i di finale di Conference League, con esposto un maxi-striscione viola su sfondo bianco “Diffidati con noi”. Il Parma strappa un punto importantissimo per la corsa alla salvezza. Alle 15 della domenica si gioca anche HELLAS VERONA-GENOA, coi liguri che sono oltre 2mila, occupando buona parte del settore ospiti. Non sono in formissima ma certo non per questo si può dire che manchi la spinta, con cori come “Forza vecchio cuore rossoblù!”, sventolando i classici bei bandieroni. I veronesi, che in molte fasi di gioco tengono i bandieroni abbassati forse per una loro peculiarietà, intonano cori goliardici “contro” la loro tifoseria, come “Veronese gran figlio di troia…pezzo di merda sei tu, sei gialloblù sei gialloblù”. Sono autori di un bel tifo coi loro classici canti come “Aprite le porte che passano che passano…” ed “In Italia Hellas, in Europa Hellas, ovunque Hellas, per sempre gialloblù!”. La gara offre poche emozioni e termina 0-0. Oltre 25mila gli spettatori. Alle 18 della domenica è il turno di COMO-TORINO. Quasi tutti i tifosi granata si sono ritrovati alle 12 sotto la Curva “Maratona” a Torino per formare, ognuno coi propri mezzi, una carovana diretta verso Como. I veronesi hanno organizzato per sabato 12 aprile una manifestazione contro i Maranza “Emargina i Maranza”, la curva torinese invece ha esposto in maniera goliardica lo striscione contro i veronesi “Emargina i butei”. I granata occupano in pratica tutto il settore ospiti, dando un bel colpo d’occhio: sono tra le pochissime tifoserie a esserci riusciti quest’anno. Buon tifo, cori come “E forza Toro facci un gol, solo per noi…”, molto entusiasmo e tanti bandieroni. Lo striscione “Ultras” col teschio al centro ha sempre il suo fascino. Buono davvero dopo il gol al 38° di Douvikas il tifo comasco, che canta “Quando saremo nella Curva Nord come una bomba il tifo esploderà, il Como è qui, il Como è là, il Como è forte e vincerà…”. Cori incisivi come “Lotta col cuore dai Como lotta col cuore”. Bella la sciarpata comasca nel finale, poi sarà grande festa in casa lariana per l’1-0 finale. 10.658 spettatori ufficiali.
Il posticipo della domenica sera e match-clou di giornata è LAZIO-ROMA. Il sentitissimo derby capitolino ha purtroppo fatto registrare nel pregara violenti incidenti, grande guerriglia intorno allo stadio “olimpico”. Ore di scontri furibondi. I momenti di maggiore tensione si sono verificati a partire dal tardo pomeriggio, quando in Piazza Mancini circa 500 romanisti, molti a volto coperto, si sono mossi da Ponte Duca d’Aosta verso Ponte Milvio, zona dove si ritrovano gli ultras laziali. I giallorossi sono stati però respinti dallo schieramento degli agenti di polizia, sistemati in quell’area proprio per evitare che le opposte fazioni si incontrassero. Da lì è partito un fitto lancio d’oggetti verso il cordone delle forze dell’ordine. I romanisti a quel punto hanno desistito, ma le tensioni si son spostate sul fronte degli ultras laziali, alcune centinaia dei quali hanno attaccato gli agenti già schierati: per disperderli sono stati utilizzati idranti e lacrimogeni. La guerriglia è poi andata avanti dalle parti del quartiere Flaminio. Qui sono stati danneggiati un semaforo e alcune macchine parcheggiate, durante il lancio di bottiglie e sassi. Scooter e monopattini sono stati usati come trincee, bruciati alcuni cassonetti. Gli agenti feriti sono circa 25. Già in mattinata, nei pressi del Ponte Milvio, erano state sequestrate mazze e tubi di ferro durante le fasi di bonifica predisposte dalla Questura. Il piano sicurezza era stato creato con grande attenzione, era stato predisposto uno spiegamento di circa 2mila agenti, ma non è bastato. Le immagini di telecamere di videosorveglianza e riprese varie sono ora al vaglio della Digos, si prevede una ondata di Daspo. Già operati i primi fermi. Bellissime le coreografie organizzate prima della partita. I laziali si sono superati: cartoncini blu sullo sfondo con riprodotti, utilizzando cartoncini perlopiù rossi, in parte neri, i maggiori monumenti di Roma, tra cui Castel Sant’Angelo, Trinità dei Monti, il Colosseo e i Fori Imperiali. In basso, in curva Nord si può leggere “La Lazio è…dove sono i laziali”, mentre in Tevere, ai piedi dei monumenti, è stato riprodotto un prato con cartoncini verdi. Con dei grossi stendardi trasparenti sfoggiati poster di vita quotidiana, con ad esempio bambini che giocano a pallone o statue su piedistalli cittadini. Molto bello lo stendardo al centro in basso, con una coppia che si bacia mentre lui indossa una sciarpa della Lazio e tiene in mano una bandiera biancoceleste. La Curva Sud romanista nella fase di riscaldamento della squadra espone un poster rifacendosi alla copertina dello storico album degli 883 “La donna, il sogno e il grande incubo”, rivisitato dai romanisti con “SSL, la sconfitta, il falconiere e il grande incubo”, ritraendo Lorenzo Pellegrini e Saelemaekers in rete nel derby di andata. Per la vera e propria coreografia hanno scelto il messaggio “Una città, una maglia”, al centro un telone con una gigantografia del volto di Agostino Di Bartolomei, grande capitano della Roma dello Scudetto del 1983, suicidatosi il 30 maggio 1994; alle sue spalle dei monumenti dell’antica Roma in bianco e nero e, più giù, tre calciatori con le maglie dell’Alba, Fortitudo e Roman, squadre dalle quali è nata l’A.S.Roma La Sud, divisa da cartoncini gialli e rossi, propone poi tutte le varie maglie della Roma del passato, tenute su a mo’ di stendardo. Tra gli striscioni più ironici, sponda Lazio, troviamo “13/03/25 con quella fugona più che Bilbao sembrava Pamplona”, “Per quest’anno puoi cambiare?! Per favore venite voi a caricare!”, “Dopo anni non hai resistito…il tuo capo con la maglia del Napoli è il tuo vero vestito!”, “Curva Sud: qualcosa non Quadra-ro”, “Dal social alla realtà la vivete proprio male…quant’è brutto non essere laziale?!?!”, “Laddove un uomo si vergognerebbe, il romanista se ne vanta…”. Sponda Roma: “Fai tanto il pittore…poi fai stampare il telone!”, “Bonifici tracciati…per guadagni assicurati”, “Iban, ordine e spedizione…unica fede, unica passione!”, “Per chi l’avesse dimenticato…fare l’ultras non è Radu!” (l’ex giocatore laziale Radu, ora ritiratosi, va spesso tra gli ultras laziali). Il tifo è bello da ambo le parti, i laziali si sentono di più semplicemente perché sono di più giocando in casa. La partita è piuttosto equilibrata, il pareggio non accontenta nessuno.
Piuttosto buono a piuttosto buono: X
Grandi tutti… restiamo uniti e sempre forza Empoli.