Una rubrica a cura di Claudio “Freccia”

EMPOLI-TORINO (2-2): Scontro tra due squadre abbastanza tranquille in classifica quello che va in scena quest’oggi, sabato 28 gennaio 2023 alle h.15, al “Carlo Castellani”, valevole per la 20esima giornata, la prima del girone di ritorno, del campionato di calcio di Serie A 2022/23. Si gioca davanti a 8.029 spettatori ufficiali, con 1.516 paganti. Vista la brillante classifica e il momento sì dell’Empoli, che viene da 11 punti nelle ultime 5 partite, tre vittorie e due pareggi, era lecito attendersi qualcosa in più in fatto di numeri da parte del pubblico empolese, forse infreddolito per la bassa temperatura ma che poteva essere invogliato dalla splendida giornata di sole dal cielo terso. C’è però da dire che se si fosse giocato di domenica sarebbe stato senz’altro più numeroso. Il Toro invece viene da 5 punti nell’ultime 4 giornate, con in mezzo la bella vittoria di San Siro (0-1) in Coppa Italia col Milan negli ottavi di finale. I tifosi del Torino saranno oggi sui 350-400, quindi in discreto numero, ma non sono tutti Ultras. Si sistemano nel terzo e quarto spicchio di Curva Sud partendo dalla Maratona.

Il nucleo Ultras occupa una parte del terzo spicchio e sono piuttosto pochi. Diciamo subito che, considerando tutto – la felice classifica, il blasone della tifoseria e il bacino di utenza dal quale possono attingere, non solo da Torino ma da un po’ tutta Italia – ci hanno piuttosto deluso. Partono piuttosto carichi e convinti, anche mandano almeno tre volte a quel paese gli empolesi, che non si fanno pregare a rispondere, per una rivalità che nel tempo si è acuita e rinnovata, grazie soprattutto al gemellaggio che hanno loro fin dagli anni 70 coi fiorentini, acerrimi nemici degli empolesi. Lanciano alcuni cori, si vede che si impegnano, ma si sentono poco, per poi sparire quasi del tutto. La lacuna loro più grande è la discontinuità nel tifare, ad esempio sfoderano almeno 5-6 bandieroni, che però, inspiegabilmente, specie nel secondo tempo, smettono quasi tutti di sventolare. Anche dopo la rimonta della loro squadra da 0-2 a 2-2, che si concretizza all’82° e all’85° con l’ex empolese Samuele Ricci e Sanabria, sembrano essere non molto brillanti, riprendendosi solo in parte dal torpore in cui erano caduti.

Forse dalla Maratona si sentono poco per colpa del vento di tramontana che spira da est. Nel complesso comunque una prova di tifo insufficiente, o, al più, appena sufficiente, del settore ospiti. I granata sanno esprimersi, e ci hanno abituati, a livelli di incitamento ben più alti. Gli Ultras empolesi della Maratona “Emiliano Del Rosso” vincono nettamente il duello a distanza coi dirimpettai, esprimendosi su buoni livelli di tifo, anche se accusano delle pause di troppo. La spinta alla squadra azzurra comunque certamente non manca, sono tanti i cori che si levano dalla Maratona Inferiore. In alcuni momenti il tifo è convincente e trascinante, in altri un po’ meno. Come succede spesso, all’inizio del secondo tempo molta gente deve ancora riprendere i propri posti dopo l’intervallo e c’è un po’ di sbracamento, diciamo così. Alcuni cori vengono tenuti su per diverso tempo e vengono benissimo, come il classico “Forza azzurro”, mentre altri vengono meno bene, come il “Tutto lo stadio! Empoli! Empoli!”. I gol di Luperto al 37° e di Marin al 69° fanno esplodere la Maratona che, specie dopo il bellissimo secondo gol, tocca decibel decisamente alti.

Da registrare l’esposizione di tre striscioni: uno che recita “No all’invio delle armi”, che esprime il dissenso all’invio di materiale bellico da parte dell’Italia e di un po’ tutto l’Occidente all’Ucraina, impegnata nella guerra al nemico invasore russo, che viene subito fatto togliere. Un secondo striscione ricorda l’anniversario della morte del “Lupo”, vecchio esponente dei “Desperados”: “Sarai sempre con noi…Lupo vive”. E poco dopo viene esposto lo striscione “Benji vivra toujours avec nous!”, per un ultrà del Bordeaux scomparso recentemente che in italiano vuol dire “Vivrà sempre con noi”. Gli Ultras Bordeaux essendo gemellati coi parmensi, fratelli degli empolesi, sono di riflesso amici della Maratona. La rimonta del Toro, che continua ad attaccare anche sul 2-2, prendendo un palo con Miranchuk, spegne l’entusiasmo in Maratona e affievolisce i cori. Comunque la prova degli Ultras di casa è da ritenersi piuttosto buona.

Uno sguardo altrove…: Diciamo subito che il minuto di raccoglimento per Carlo Tavecchio, ex presidente della F.I.G.C. dall’11 agosto 2014 al 20 novembre 2017, scomparso la mattina di sabato 28 gennaio scorso, non è stato rispettato quasi in tutti i campi, anzi, durante il minuto si sono da più parti uditi fischi e il coro “Lega Italiana figli di puttana”. 17.213 spettatori ufficiali al “Dall’Ara” per l’anticipo del venerdì alle 18,30 BOLOGNA-SPEZIA. Né tanti né pochi gli spezzini presenti, ma c’è comunque da tenere presente la collocazione infelice della partita. Accusano molte pause e si fanno sentire poco, insomma deludenti. Molto meglio i bolognesi, autori all’inizio di una bellissima sciarpata, contornata da fumogeni accesi, bandieroni e stendardi. Buon tifo bolognese, soprattutto nel secondo tempo, quando spingono la propria squadra ad una importante vittoria. LECCE-SALERNITANA è l’anticipo del venerdì alle 20,45. Presenza ospite davvero massiccia considerato il venerdì sera: i granata occupano tutto il settore ospiti e sono circa 1.100. Sono però discontinui, bisogna dire che ci avevano abituato a ben altre prove. Numerosi i bandieroni sventolati. Grazie a un’intensa attività di controllo, soprattutto all’arrivo dei pullman della tifoseria campana, i tifosi salernitani gettavano dal finestrino di un pullman un grosso sacco di plastica che conteneva, come la Digos ha scoperto in seguito, mazze ferrate, catene in metallo, manganelli telescopici, artifici pirotecnici, fumogeni e bombe carta. Durante i controlli della polizia, rinvenuti anche una decina di grossi tubi di plastica rigida di proprietà di tre tifosi di Salerno. Nell’attività di prefiltraggio del settore ospiti trovato un coltellino a serramanico nella tasca dei pantaloni di un 39enne di Salerno. Davvero potente il tifo dei leccesi. Bellissima fumogenata/torciata ad inizio match. Non stanno mai zitti in pratica, tantomeno dopo aver subito i due gol dei salernitani, in rapida successione, offrendo una eccellente prova di tifo. Per due volte almeno intonano il coro “Siete figli di puttana voi della Salernitana” ed anche “Come i baresi, voi siete come i baresi”, acerrimi nemici dei leccesi e gemellati coi salernitani, che rispondono prontamente. Belli gli striscioni “Trasferte libere” e “U.L. senza padroni”, riprendendo il quale i salernitani espongono la scritta “Ultras Lecce senza padroni…16.09.22 ops senza coglioni!” (non avrebbero avuto il coraggio di affrontarli). Finito nei guai anche un 22enne leccese trovato in possesso di tre fumogeni e un manganello telescopico in metallo. Campani che fanno festa alla fine dopo quasi tre mesi che non vincevano.

CREMONESE-INTER, anticipo del sabato alle 18, si gioca davanti a 14.554 spettatori ufficiali. Il settore ospiti è quasi pieno, i nerazzurri cantano in maniera piuttosto continua e sono autori di un buon tifo, con un ottimo sventolio di bandieroni. Tenuto a mano al centro del settore ospiti lo striscione “Curva Nord”, che rappresenta tutti gli Ultras nerazzurri, sopra di esso lo striscione “Diffidati” e la pezza di “Dede”, accanto a quella di Vittorio Boiocchi, capo ultrà della curva, pluripregiudicato, ucciso in un agguato alla periferia di Milano la sera del 29 ottobre 2022, più la pezza “Secondo anello verde”, anch’essa tenuta a mano. La Nord interista ha consegnato giorni fa ai comitati di quartiere di Quarto Oggiaro e Rozzano i giochi raccolti per i bambini con famiglie in difficoltà. Cosa che la televisione non dirà mai…Coreografia semplice ma di stile della Curva Sud grigiorossa, che espone, a mo’ di striscione, un telo con la scritta “Underfives” in corsivo, con accesi contemporaneamente diversi fumogeni, a celebrare l’undicesimo anniversario di tale gruppo, il principale della Sud. Parte bene il tifo cremonese, ma poi è piuttosto discontinuo e con qualche pausa di troppo. Belli gli stendardi “Solo guai” e “Solo per amore”. Esposta poi la scritta “Ciao Spagna”, in ricordo del genoano Vincenzo Claudio Spagnolo, accoltellato a morte il 29 gennaio 1995, di cui ricorre l’anniversario della scomparsa, prima di un Genoa-Milan. Purtroppo per loro arriva l’ennesima sconfitta. Occupano buona parte del settore ospiti a Bergamo i sampdoriani nell’anticipo del sabato sera ATALANTA-SAMPDORIA: calcolati in circa 1.500, accendono fumogeni inizialmente, sventolano i loro caratteristici bandieroni blucerchiati, intonano un coro sulle note di “Just can’t get enough” dei Depeche Mode, anche oltre il novantesimo. Sono splendidi da vedere e da sentire. Cantano anche a gara abbondantemente finita, ricevendo l’applauso dei pochi bergamaschi rimasti. Bello anche il tifo atalantino che non smette mai di incitare la propria squadra. Piuttosto fitta la sciarpata iniziale. Esposti fissi in curva Nord gli striscioni “La nostra unione per una grande passione”, “Rossi sempre con noi”, “Ciao Stefy”. In sostanza due tifoserie con una grande voglia di tifare. Il risultato finale dà ragione ai bergamaschi, che continuano a sperare in un piazzamento per la Champions League, mentre la Doria subisce un’altra sconfitta, con la classifica che si fa sempre più drammatica.

70.428 gli spettatori ufficiali al “Meazza-San Siro” per il lunch-match MILAN-SASSUOLO, con i pochi emiliani, sì e no un centinaio, che fanno grande festa per il clamoroso 2-5 finale. La Curva Sud rossonera incita gli undici di Stefano Pioli a gran voce ma purtroppo per loro non basta. Grande tifo ma la squadra è in crisi di gioco. Esposto lo striscione “Ciro sempre con noi R.I.P.”. Sonori fischi a fine partita da tutto lo stadio. Prendono tutta la parte inferiore del settore ospiti i monzesi all’’Allianz Stadium’ per JUVENTUS-MONZA, agevolati anche dal fatto che si gioca di domenica alle 15. Ma fanno davvero un buon tifo e bisogna dargli atto che sono migliorati tantissimo. Bellissima sciarpata biancorossa intorno all’ora di gioco. Alla fine fanno festa grande per uno 0-2 alla vigilia insperato. Buon inizio della Sud bianconera. Si rivedono in Sud alcune bandierine e bandieroni. Esposto, prima all’esterno dello stadio, poi durante il primo tempo per almeno 10-12 minuti, lo striscione “Sono passati 20 anni ma sembrano secoli…Gianni Agnelli sempre nei nostri cuori!!!”, in ricordo dell’Avvocato scomparso vent’anni fa, esattamente il 24 gennaio 2003. Molte pezze in Sud tra le quali quattro con impressi sopra i numeri “1”, “9”, “8”, “6” in successione a formare l’anno di nascita dei “Viking”. Cori mandano a quel paese l’ex torinista Izzo, in odore di derby, alla fine del primo tempo. Tifo come sempre discontinuo e altalenante, nonostante l’inizio promettente. Eloquente una scritta su un muro fuori lo stadio: “Ci trattate da clienti e volete il tifo? Ridicoli!”. 39.393 gli spettatori ufficiali. Circa 450 i fiorentini presenti a Roma per LAZIO-FIORENTINA delle 18. Si danno da fare ma non si sentono quasi mai nella bolgia dell’’Olimpico’, fanno una grande festa specie al momento del gol del pari definitivo di Nico Gonzalez al 49°. Tanti i bandieroni che sventolano nel settore ospiti, col solo striscione “Diffidati Firenze”. I laziali esprimono un ottimo tifo, specie nel primo tempo, autori, come spesso capita, di una grande prova d’incitamento. Curva Nord e Parterre di Tribuna Tevere in grande spolvero: partono cori che sono dei veri e propri boati. Moltissimi i bandieroni che sventolano. Bello lo striscione “A te ho giurato fedeltà eterna a te darò eterno amore”, sotto il tabellone della Curva Nord.

Trasferta vietata ai tifosi romanisti, assenti per forza di cose al “Maradona” per il posticipo domenicale NAPOLI-ROMA, con quasi 49mila spettatori ufficiali presenti. Vietato ai napoletani di fare entrare tutti gli striscioni in Curva A, e altro materiale, e lo striscione “Ultras” in Curva B, dopo i famosi scontri in autostrada coi romanisti. Il tifo è buono ma non potente come ci si potrebbe aspettare, nei confronti di una squadra che quest’anno pare davvero destinata a vincere lo scudetto. Lo stadio si infiamma davvero solo dopo il 2-1 di Simeone all’86°, che sancisce un’importantissima vittoria che porta la compagine partenopea a +13 sull’Inter seconda. Un gruppo di Ultras della Roma è andato sotto casa di Nicolò Zaniolo, in zona Casalbalocco, urlando minacce e insulti contro il centrocampista giallorosso, che ha chiamato la polizia, intervenuta con una pattuglia per controllare la situazione. Al loro arrivo gli Ultras si erano già dispersi. Dopo la notte di paura, la mattina del 30 gennaio la contestazione dei tifosi della Roma, infuriati per la vicenda della cessione seguita dal rifiuto dell’offerta degli inglesi del Bournemouth, è continuata con uno striscione davanti a Trigoria, sede degli allenamenti della squadra di Mourinho, che recita “Via uomini di poco conto, codardi e approfittatori…sostegno incondizionato solo per chi rispetta i nostri colori”. Sabato scorso, 28 gennaio, era stato appeso nei pressi del Colosseo “Zaniolo traditore merda senza onore”. Il classe ’99, oltre ad aver rotto con Società e tifosi, sembra aver creato una frattura irreparabile anche con mister Josè Mourinho. Zaniolo sta facendo muro non avendo intenzione di andare a giocare in Premier League e quindi rifiuta la trattativa. UDINESE-HELLAS VERONA è il posticipo del lunedì sera nella ghiacciaia della “Dacia arena”, dove accorrano per questo derby del Nord-est alcune centinata di tifosi veronesi che sono autori di una buonissima prova di tifo, vogliosi più che mai di sostenere i gialloblù in netta ripresa. Tanto che, specie nel secondo tempo, sembra per lunghi tratti che il Verona giochi in casa. Sono altresì protagonisti di una bella sciarpata nel finale. I friulani di casa questa sera non sembrano particolarmente incisivi e tifano a sprazzi, con diverse pause e qualche buon coro. Alla fine l’1-1 sembra il risultato più giusto, col Verona che prosegue il momento positivo, con otto punti nelle ultime cinque partite, con la salvezza che non è più lontanissima.

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