Il calcio vuole cambiare. O almeno così dice. Gabriele Gravina, da cinque anni Presidente  della FIGC  (presto correrà per il terzo mandato) pare voler fare sul serio: diminuire il numero delle Società professionistiche, meno retrocessioni, più controlli sulle finanze dei clubs.

Il tentativo è quello di portare il totale delle squadre professionistiche (tra A,B,C) a 60. Si parte dalla Serie A che si vuole portare a 18 squadre ma già qui le cose non sembrano semplici. Ci sono alcune Società, le maggiori, che si dicono favorevoli, le altre decisamente contrarie. Si tratta sempre della solita storia: la spartizione dei diritti TV. Per accontentare i broadcaster, che stanno condizionando ormai pure le formule di alcune competizioni (si pensi alla nuova Supercoppa italiana o al nuovo Mondiale per clubs, alla prossima Champions), più partite si giocano, meglio si vende il prodotto, meglio è. I tifosi ormai sono visti e trattati solo come clienti delle Pay-TV: vedasi il calcio spezzatino del week end che ormai ha inglobato anche il Campionato Primavera 1. Nel disegno che Gravina sta perseguendo c’è una Serie A a 18 squadre, una B pure a 18 squadre e una C che diventerà un girone unico. Meno retrocessioni: si parla di due. Prevista una categoria intermedia tra Professionisti e Dilettanti. Con i Diritti TV venduti fino al 2029 questa ”rivoluzione”  (se così sarà) non potrà avvenire prima del 2030: sembra lontano ma non lo è. Qui entrano in gioco anche gli equilibri politici tra le varie componenti della FIGC: le Leghe che, al momento, non sembrano entusiaste del disegno del loro Presidente Federale. Questo basterà a salvare il calcio italiano dal lento declino al quale sembra avviarsi? Si parla di affrontare anche il tema dei contratti di calciatori, inserendo il tetto salariale e clausole automatiche in caso di retrocessione. Ma l’Assocalciatori che ne pensa?

Qualcosa si muove, insomma, anche se non abbiamo letto niente in merito a due che ci sembrano tra i problemi maggiori di questo calcio: il ruolo dei procuratori e il loro strapotere nel determinare il mercato ed i costi dei calciatori, il settore giovanile che vede una eccessiva presenza di giocatori stranieri e che trova con fatica  sbocco nelle prime squadre.

Tra equilibri politici, volontà, dubbi e pressioni che sicuramente ci saranno per fermare ogni reale processo di rinnovamento, il calcio intanto va alla deriva. Qualcosa bisogna pur provare a fare. La doppia mancata qualificazione dell’Italia al Mondiale qualcosa vorrà pur dire.

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22 Commenti

  1. Diminuzione delle retrocessioni è il punto peggiore. Togli lotta ed emozioni. Perché non capire una cosa così banale. La B è il campionato più bello e lottato perché girano 7 squadre ogni anno.

  2. Menomale son vecchio e mi son divertito un casino. Diciamo fino al…2015. Prima della dittatura. Perché quella delle televisioni, dei procuratori e della VAR, è secondo me una vera e propria dittatura. Che sta stravolgendo quello che si chiamava gioco del pallone. Quando si giocava tutti la domenica, alla stessa ora. Dalla Serie A ai dilettanti.

  3. Si vergogni Gravina di queste proposte e delle cosiddette grandi che spingono questo progetto solo per i loro interessi di bottega. Così l’Empoli e tutte le altre devono stare a marcire in B e C.
    Spero che si levi una contestazione popolare per queste scelte assurde che fanno male al calcio ma più in generale alla società civile.
    Se va in porto questa proposta tolgo l’abbonamento a dazn.

  4. Non ci siamo qualificati ai mondiali non certo perchè l’Empoli è in serie A ma perchè le cosiddette grandi non investono nei giovani … contatemi le punte italiane che giocano nelle squadre di elite.

  5. Io dico la mia, ovvero serie A a 18 squadre (3 retrocessioni), Serie B a 20 (4 Retrocessioni), serie C a 36 (2 giorni da 18). 74 squadre. Serie A piu competitiva, serie B uguale ad ora che e’ un campionato affascinante e serie C Smagrita.

    • Concordo con te. Sarebbe l ideale. Ma c hanno ka cenere nel cervello. Se la A passa a 18 le retrocessioni saranno 2. Quindi in b se la prima come spesso succede, vedi Parma quest anno, ammazza il campionato si aspetta solo maggio x fare i play off. Anche in C se tagli troppo sparisce il calcio dei comuni.

    • Perché in Inghilterra la serie A è a 20 squadre , la serie B a 24 , lega one , lega two .
      La coppa una squadra di paese di serie d può affrontare una di premier league , stessa cosa in Spagna….
      È il calcio più bello , più seguito , più spettacolare, qui si da retta a lotito e de laureatis che vogliono distruggere lo sport più bello del mondo e se non li fermano ci riusciranno

      • Altri soldi, considera solo quello che incassa una neopromossa dalla championships alla premier (se non sbaglio 100 milioni). Il campionato inizia anche prima (inizio agosto) e sono molto e giustamente legati alle loro origini. Si sono venduti alle tv e agli stranieri in una maniera non attuabile da noi dove ognuno coltiva sempre il suo piccolo orticello.

  6. Non c’è più posto per noi!
    Siamo una realtà piccola!
    (Ecco perché società e comune non possono investire decine di milioni nello stadio)

  7. Gravina, vuoi fare delle belle riforme?..
    1) ripartizione diritti TV: dividere la torta in parti perfettamente uguali, ovvero “x:20*
    2) Coppa Italia con nuovo format: in campo da subito dalla A alla D: partita secca nel campo della inferiore di categoria (solo semifinali andata e ritorno)
    3) partite solo sabato/domenica/lunedì alle 15:00 (anticipi e posticipi alle 20:30)
    4) prime 3 in Champions, dalla quarta alla decima playoff per posto rimanente di Champions, Europa League, Conference League
    5) playout tra terzultima e quartultima x evitare la B

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