Lento

Ancora una volta si fa ritorno con una amara sconfitta, accompagnata da una prestazione dignitosa e poco più. L’Empoli, al di là di un’occasione vanificata da Gyasi pochi istanti prima del gol granata, non ha mai dato l’impressione di impensierire un Torino opaco e monocorde al termine di un match che non resterà nei ricordi dei sostenitori azzurri particolarmente a lungo. Un buon primo tempo, se non altro tatticamente ordinato e “arricchito” dalla presenza di un Ismajli che, indubbiamente, garantisce maggiore tempra e personalità al reparto e una ripresa all’insegna del “vorrei ma non posso”. Il gol di Vlasic a metà del secondo tempo è un lampo nel buio di una partita fiacca e noiosa in cui gli azzurri hanno provato a tornare a casa con un risultato positivo. Non è venuta meno la volontà, sono mancate le idee. Ciò è emerso particolarmente quando, sotto di una rete, Kouamè e soci hanno manifestato una sensazione di impotenza propositiva preoccupante. Nelle ultime 6 gare l’Empoli ha fatto centro una sola volta. A Marassi contro il Genoa andò a segno Alberto Grassi, non esattamente un habituè del gol. La dice lunga sulle capacità offensive di una squadra che fa una fatica immensa a impensierire le retroguardie avversarie.

Adagio

Si ha la sensazione che, in altri tempi, difficilmente a Torino il risultato si sarebbe schiodato dallo 0-0, consentendo agli azzurri di muovere la classifica e conquistate un punticino che, lungi dal risolvere i problemi di classifica, avrebbe per lo meno avuto un buon significato morale. La squadra di Vanoli ha fatto pochissimo per meritarsi il risultato pieno ma, contro questo Empoli, è bastato uno spunto individuale e una piccola disattenzione difensiva degli azzurri per aggiudicarsi l’intera posta. Sebastiano Esposito ha fatto gli straordinari fino a due mesi fa, mettendo a referto 8 reti individuali al suo primo campionato in A. Lorenzo Colombo ha mostrato una certa propensione al sacrificio e alla funzionalità tattica ma, a oggi, non sembra il finalizzatore in grado di togliere la castagne dal fuoco. Kouamè si sbatte con impegno e abnegazione ma non incarna esattamente il prototipo del killer d’area di rigore. A ciò si aggiunga una linea mediana che, priva di Anjorin e Fazzini, è poco incline alla verticalità di gioco. Al momento le idee scarseggiano e la classifica langue come non mai.

Moderato

Dopo la sosta, arriverà l’ultimo spicchio di 9 partite: 6 saranno scontri diretti. Incluso il match contro un Monza che sembra aver già tirato i remi in barca. Dovremo necessariamente recuperare le energie fisiche e mentali per affrontare al meglio il segmento di campionato che deciderà le sorti degli azzurri. Roberto D’Aversa, abituato a fare di necessità virtù con pragmatismo e senso della misura, sa che tutto si deciderà al fotofinish. Tuttavia, per rendere le ultime gare funzionali alla salvezza, l’Empoli è chiamato a sfruttare al massimo il prossimo doppio impegno con Como e Cagliari. Tradotto: deve uscire almeno un colpo da tre punti per recuperare il gap che ci separa da dirette concorrenti che, peraltro, non brillano affatto. Il Cagliari non vince da cinque partite. Il Lecce proviene da quattro sconfitte di fila, mentre il Parma ha un calendario terribile. È vero che, prima di guardare agli altri, dobbiamo volgere lo sguardo a noi stessi e provare a risolvere i nostri limiti ma attenzione: l’erba del vicino non è detto che sia sempre più verde.  

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23 Commenti

  1. Ora anche il Raffi sembra (sembrerebbe) deporre le armi. O perché? Io le vedo le altre squadre, sono invalido e ho tanto tempo libero: l’Empoli è superiore a almeno altre 4 squadre.

  2. Tranne botte di c.ulo con questa guida tecnica perderemo sicuramente anche con il como e già preannuncio la frase più ricorrente del post partita per dare ancora alibi: ” non si può competere contro una squadra che ha speso 70 milioni”

  3. Forza ragazzi sarà una settimana decisiva, Como Bologna e Cagliari, dare tutto tutti insieme. Massimo sostegno.

  4. Bravo Nico, è esattamente il mio pensiero…. purtroppo la squadra è piatta…. o si trovano nuove strade, oh anche il Mister sembra che abbia perso la “strada di casa”…. al max si può aspettare Como, anche se io sarei già per la sua sostituzione….

  5. Ragazzi fasciamoci la testa solo se ce la saremo rotta, bisogna che la squadra lavori bene e si presenti al meglio possibile li a Como (magari recuperare già Anjorin per uno spezzone e Viti e Maleh arruolabili sarebbe già buono) e cercare di fare 1 Pt, certo anche un pò di fortuna si spera che ci assista, perchè se non siamo in questa posizione per la sfortuna, ci mancherebbe, ma di sicuro di fortuna ne abbiamo avuta poca.

    Chi invoca un cambio tecnico faccia un nome concreto che può migliorare la situazione e che sia disposto a venire.

    • La squadra è piatta, non ha la forza mentale per reagire dopo il gol avversario e ciò è stato evidente dopo le ultime 2 partite…. serve una scossa…. a me non piace, ma Ballardini potrebbe fare al caso nostro….

      • ballardini sarebbe perfetto
        potrebbe ripetere l’impresa fatta con la cremonese nel 2023, semifinale di coppa italia e retrocessione

    • se non rientreranno tutti e 5( Anjorin , Ismajli , Viti , Fazzini ,Maleh ) tra 15 gg ….e’ inutile stare qui a commentare , sarebbero 3 mesi di assenza per una contusione, risentimento o stiramento , anche’ a non avere il fisioterapista ti riprenderesti in 20gg.

      tecnico : BALLARDINI (non lo sopporto come Nicola ma mi turo il naso ed altro per salvarmi…)

  6. se e dico se si vogliono salvare, ci salviamo anche quest’anno. Basta che gli infortuni, alcuni sembrano pilotati, rientrino e si riesca ad azzecare qualche partita e alla salvezza ci puoi arrivare. PEro’ nbisogna anche mostrare la voglia di Genova e soprattutto segnare altrimenti se giochiamo piatti e noiosi come a Torino non credo si possa arrivare a 25 punti

  7. Chiaramente, nulla è perduto; ma per salvarci occorrerebbe un allenatore diverso, uno che in una partita sappia curare i dettagli e i particolari, sappia disporre in campo una squadra in grado di reggere per tutti i 90 minuti e soprattutto che si sappia gestire per l’obiettivo che ci si pone nell’immediatezza; non si può giocare a briglia sciolte, correndo di qua e di là, senza essere sostenuti da un equilibrio complessivo di squadra; bisogna saper aspettare, essere convinti e colpire al momento giusto; cioè ci vorrebbe un allenatore che abbia esperienza in ambito salvezza, e sappia interpretare nel modo giusto queste ultime 9 partite.
    Io credo che la squadra non sia inferiore alle altre, ma ora come ora, da come si pone in campo, non è in grado di sfruttare a pieno le sue possibilità, anzi al contrario, ne esalta le sue debolezze; non siamo inferiori alle altre, ma non possiamo avere la pretensione di giocare come se invece si fosse superiori alle altre squadre ! Qui sta tutto il succo dei 14 incontri con solo 3/4 pt raccattati.

      • Se non avete un vocabolario cartaceo a casa, provate ad usare quello online; vi farebbe comodo per imparare qualcosa, e non fare brutte figure. Ogni tanto documentarsi fa bene anche al cervello 🤪🤪🤪
        Poero L’italiano, ti conviene cambiare nickname.

  8. “L’allenatore nel pallone”
    Mi è capitato per sbaglio di vedere una scena del film…
    Dove all’intervista proprio contro la Roma …
    Si giustifica col il gol preso a freddo mi sono fatto due risate😂😆

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