Con grande onestà, Alessio Dionisi ha pronunciato le parole più appropriate nella conferenza stampa della vigilia. Parole che, in realtà, rimandano al silenzio: adesso servono i fatti. Tutto ciò che si potrebbe dire su una squadra che ha lavorato con serietà, che sta provando a riaccendere un entusiasmo ancora sopito, che ha potenzialità per rimettersi in carreggiata e che potrebbe trovare nella gara di domani l’occasione per un riscatto concreto, deve essere lasciato da parte. Sarà il campo a parlare, attorno alle 16.50-16.55 di domani, quando Empoli e Catanzaro avranno terminato la loro sfida. È un appuntamento importante, lo ripetiamo da giorni. Nella testa dei tifosi, della società e degli stessi giocatori sono ancora vive le due ultime prestazioni, entrambe al di sotto della sufficienza: quella interna con la Sampdoria e soprattutto la prova opaca contro l’Entella a Chiavari. Due gare che hanno lasciato amarezza e molti interrogativi, forse più per l’atteggiamento che per il punteggio. Si è parlato di una squadra scarica mentalmente, alla ricerca di quegli aspetti interiori che, sommati alla qualità presunta ma ancora non espressa, potrebbero finalmente illuminare un campionato iniziato con molte ombre. Ma le parole, ormai, contano poco: ciò che servirà davvero all’Empoli è andare alla sosta con sensazioni positive, con un segnale di crescita, con la voglia ritrovata e, perché no, con un risultato. Perché nello sport, lo sappiamo, il risultato resta la medicina più efficace. La pausa è attesa da tutti: potrà essere il momento in cui Dionisi avrà finalmente modo di lavorare con calma, senza la pressione immediata di preparare una partita ogni tre giorni, iniziando a imprimere in modo più concreto la propria idea di calcio. Un lavoro che, però, si scontra con un limite oggettivo: questa rosa non è stata costruita per il suo sistema di riferimento, soprattutto per quanto riguarda la linea difensiva. Di contro, ed è ciò che preoccupa, sarebbe complicato vivere i prossimi quindici giorni dovendo commentare un’ulteriore prova incolore o un risultato negativo, che rischierebbe di peggiorare ulteriormente una classifica già poco generosa.
Sul fronte dell’infermeria arrivano notizie positive: a eccezione di Ebuei e Ghion, tutti sono a disposizione, anche se per alcuni la condizione non è ancora ottimale. In ogni caso, Dionisi potrà contare su un ventaglio di scelte più ampio, utile nella gestione della gara. Non va però dimenticato l’avversario. Il Catanzaro è una squadra esperta, nel pieno di un momento brillante, forte di tre vittorie consecutive ottenute contro avversarie di livello, come Palermo e Venezia. Sappiamo bene quanto i risultati possano creare fiducia ed entusiasmo. La squadra di Aquilani è solida, difende con ordine e subisce poco, grazie a un mix ben calibrato di gioventù ed esperienza. L’Empoli dovrà quindi essere pronto a una partita complicata, da affrontare anche mentalmente con lo spessore di chi sa di doversi dimostrare all’altezza. L’aspetto mentale, infatti, può essere davvero l’ago della bilancia. Prima del match con l’Entella si era parlato della volontà di non attribuire obblighi eccessivi a questo gruppo, considerando anche il cambio in panchina e il tempo limitato avuto da Dionisi. Ma la gara di domani, inevitabilmente, assume il peso di una sorta di ultima chiamata prima della sosta. Dopo, non ci saranno più attenuanti: si gioca la dodicesima giornata, siamo oltre la metà del girone d’andata, i margini si restringono. Ci deve essere fiducia e supporto, elementi che non sono mancati. Ora però tocca alla squadra: ai ragazzi, al gruppo, mettere in campo quel qualcosa in più. Anche per dimostrare che ciò che fin qui abbiamo raccontato sulle potenzialità di questo gruppo, non siano state soltanto parole al vento. Come anticipato nel nostro pezzo dedicato alle probabili formazioni, non dovrebbero esserci stravolgimenti tattici: l’Empoli andrà avanti con la difesa a tre. La sensazione – supportata da elementi concreti, legati alle caratteristiche dell’organico – è che questa squadra difficilmente potrà passare alla linea a quattro. Capiremo se durante la ormai tanto citata sosta per le nazionali Dionisi vorrà provare qualcosa di diverso, ma, a oggi, non ci si aspettano cambi radicali. Almeno fino al prossimo mercato. Ricordiamo infatti che la squadra era stata modellata sulle indicazioni di un altro allenatore, con un’idea chiara: partire dal 3-4-2-1, modulabile poi nel 3-5-2. A prescindere dalle operazioni di mercato – riuscite o meno – questo è stato l’indirizzo della direzione sportiva.
Sul fronte degli uomini, diversi giocatori sono tornati a disposizione, ma la sensazione è che nessuno di loro parta titolare. In avanti dovremmo quindi rivedere la coppia Shpendi-Popov, gli stessi che hanno chiuso la gara di Chiavari dando quantomeno un pizzico di dinamismo in più rispetto all’avvio. In difesa non sono attese variazioni, mentre qualche movimento potrebbe riguardare il centrocampo: mancando Ghion, il principale indiziato per la regia è Belardinelli. Per le due maglie da mezzala si contendono il posto almeno quattro o cinque giocatori, mentre sugli esterni Elia e Carboni sono i favoriti, con un possibile ballottaggio tra Carboni e Moruzzi per la corsia sinistra. L’auspicio è che l’approccio alla gara sia finalmente propositivo, come nelle prime due uscite dell’Empoli targato Dionisi contro Venezia e Modena, atteggiamento poi mancato nelle successive sfide con Sampdoria ed Entella. Adesso, però, la parola passa davvero al campo: solo domani pomeriggio potremo trarre conclusioni, in positivo o in negativo. Chiudiamo con una parentesi extra-campo riguardante il nuovo stadio dell’Empoli, o meglio quello che dovrebbe essere il nuovo impianto. Nel primo pomeriggio si è tenuta una conferenza stampa congiunta con il sindaco Mantellassi, la vicepresidente e amministratrice delegata Rebecca Corsi e il senior advisor del club, Luca Lotti. Sono arrivate conferme unanimi sulla forte volontà di portare a termine il progetto del nuovo stadio. La conferenza ha restituito una fotografia precisa dell’attuale situazione e di quelli che saranno i prossimi passi necessari prima di arrivare alla cosiddetta posa della prima pietra, una data che però non è ancora possibile definire con certezza. Ciò che emerge con chiarezza, tanto dal Comune quanto dal Club, è un clima di concreto ottimismo riguardo alla buona riuscita dell’intervento. È stato inoltre sottolineato come l’aspetto sportivo – ovvero la categoria in cui l’Empoli giocherà – non avrà alcun impatto sul percorso che porterà al restyling del Carlo Castellani. Resta tuttavia un motivo d’orgoglio e uno stimolo ulteriore per la squadra: fare bene, consolidarsi e far sì che la futura nuova casa dell’Empoli possa accogliere il club in una categoria importante, che per il presente significa mantenere la Serie B e, dal prossimo anno, guardare con ambizione a traguardi più elevati.














Pezzo che condivido. Intanto Spezia di Donadoni in 10 contro il Bari: 1-1 all’intervallo.
quindi sintetrizzaando la serie C è sicula come lo stadio da 25000 con cento commirciale dentro bene bravi
Prima in piazza dei leoni era pieno di “fatti”, se servono forse qualcuno c’è ancora…
…che è anche il risultato finale: se domani vinciamo, scavalchiamo i galletti e allontaniamo gli aquilotti.
Una squadra dovrebbe mostrarsi come l’allenatore la sta plasmando; se la fai scendere in campo rinunciataria e priva di idee se non quella di stare indietro e difendere (vedi Entella), non ti puoi aspettare altro che trovare una squadra con l’entusiasmo alle ginocchia, priva di convinzione e di coraggio; i fatti, come i risultati, non vengono per puro caso, ma sono sempre la conseguenza degli atteggiamenti che hai in campo; col Catanzaro disponi la squadra per vincere, senza paura, anche a costo di perderla, ma fai questo sforzo, perchè solo così si può ricreare entusiasmo, fiducia e consapevolezza nei propri mezzi: la serie B insegna che anche squadre modeste possono mettere in difficoltà chiunque.
con questa proprietà le ambizioni sono ridotte al lumicino,giocatori da vendere per fare autofinanziamento ce ne sono sempre meno…hai voglia di voler retrocedere per far giocare i giovani tuoi..ma se non sono bonifico nessuno li compra…
il trio di centrocampo di proprietà Degl innocenti,ignacchiti, belardiinelli di 3 non se ne fa 1 bono…
per lo stadio voglio vedere se si va in C con uno stadio nuovo da 22.000 e con 3.000 spettatori…
secondo me diventerà un rifugio per i piccioni a livello nazionale.
Ma non hai letto Cip che la capienza sarà 18.500? E che lo stadio nuovo sarà utilizzabile 7 giorni su 7? Che oltre al calcio ci saranno concerti, iniziative, spazi comuni, aree commerciali, palestre e via discorrendo? Vorresti rimanere con questa ferraglia per la quale ci prende in giro tutta Italia? A, B o C lo stadio va fatto.
Nel pezzo di Alessio Cocchi … si parla di un Belardinelli regista … Non si può che essere in disaccordo perchè tutto è fuor che un regista … Non gioca Ghion e quindi lo sostituirà Yepes. E bisogna in tutti i modi far giocare più avanti Elia. Ok per mancanza di giocatori adatti dobbiamo giocare a 3 dietro … allora mettiamo in campo un 3 4 3 o un 3 4 1 2 … insomma … squadra all’arrembaggio senza se e senza ma … non si vince se non si tira mai in porta … In questo momento chi se ne frega se la porta non resta inviolata … l’importante è vincere … e iniziando da oggi ……………
Mork, sul regista avresti perfettamente ragione; ma come si fa a schierare Yepes in quel ruolo, quando al primo contrasto lo affondano e perde sempre la palla, come è successo diverse volte a Entella quando è uscito Ghion (altro regista all’acqua di rose); tanto vale mettere Belardinelli che non sarà un vero e proprio regista, ma almeno è più prestante e un pò di visione di gioco ce l’ha. Con questi presunti registi, noi non faremo mai ripartire il gioco dal centrocampo, come s’è visto e appurato in queste 11 giornate di campionato.
che abbiamo un centrocampo da brividi è assodato però nei regole non scritte del calcio in un centrocampo a 3 il più nano lo metti regista e quello con un pochino più di fisico mezzala. per cui un centrocampo con Yepes Bela e Ignacchiti/Ilie dovrebbe essere Yepes a fare il regista non Belardinelli
Forse ti sbagli con chi è più veloce e chi è più lento; il regista basso ha anche il compito di sostituire un centrale di difesa che si può essere portato in avanti, e Yepes, per esempio, col suo fisico non mi sembra proprio quello più adatto.
Comunque se gioca Ilie, Yepes rimane in panchina.
Mah! Provi a essere offensivo e ti infilano senza pietà in contropiede. Provi a essere coperto e non crei palle gol. Dionisi dovrà essere bravo a trovare equilibrio.
L unico ruolo che può fare Belardinelli e centrale di centrocampo a 3 per schermare la difesa , mezzala è lento e prevedibile , altri ruoli sono in panchina sennò….
comunque il centrocampo di oggi è Yepes, Degli Innocenti e Saporiti. e buonanotte