Vero, Pietro Accardi è rimasto ad Empoli e certo questo – almeno sulla carta – stona un po’ con i proclami di voler fare quei passi indietro andando sempre più verso quella versione “pane e salame”, ma l’intenzione sembra davvero essere questa. Ed in questa direzione si sta cercando di mettere dentro all’anima della squadra, uomini che ad Empoli abbiano fatto un tempo importante e che abbiano l’azzurro davvero tatuato sulla loro pelle.

Si sta valutando, inerentemente all’area tecnica, di far tornare un uomo che tutti noi apprezziamo e stimiamo molto, al punto che per tutti lui è e sempre sarà “Il Prof”. Parliamo di Claudio Selmi. Manca da Empoli dall’estate del 2017, quando di fatto ci fu la totale rivoluzione sulle ceneri della retrocessione di Palermo. Selmi dovrebbe avere, stando a quanto raccolto, un incarico di pregio, ovvero essere il capo del lavoro tecnico e supervisionare assieme al futuro allenatore ed al comportato medico tutta la situazione atletica e fisica della squadra.

Le sensazioni sono positive e, seppur non parlando di un calciatore, ci permettiamo di dire che questo sarebbe davvero un bel colpo di mercato.

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Giornalista pubblicista, da sempre tifoso azzurro è tra i fondatori di Pianetaempoli.it sul quale scrive ininterrottamente dal 2008. Per PE, oltre all'attività quotidiana, si occupa principalmente delle interviste post gara da tutta Italia. E' stato speaker ufficiale dell'Empoli FC per 5 stagioni.

33 Commenti

  1. Da questa notizia e dalla scelta (probabile) del futuro allenatore, mi sembra che ci sia un certo “rinsavimento”, finalmente si è capito che atleticamente (e noi tifosi lo diciamo da tempo) si è fatto schifo da 2 anni.

  2. Era il mio allenatore di atletica tra gli anni 70 80 nella polisportiva coop Empoli di atletica leggera grande professionista, l’Empoli a tutto da guadagnare da lui.

  3. La rivoluzione di 3 anni fa doveva partire dal DS e dalle altre cariche senza andare a scomodare il Bocconiano e l’ex capo scouting della Samp, non passava certo dall’allontanare dalla prima squadra gente come Croce, Selmi, Marchisio, Capaccioli ecc. che nei vari ruoli erano stati una parte dell’anima dell’Empoli.

    A me non piace questo discorso dell’Empoli pane e salame che qui su Pianeta Empoli continuate a raccontare.
    Quel tipo di calcio pane e salame è giusto che non ci sia più, ci vogliono competenze, professionalità e a volte se c’è da fare certe scelte di testa e non di cuore/pancia si fanno come è normale che sia. Occorre avere una organizzazione moderna, razionale, competenze, chiarezza e continuità nel portare avanti scelte tecniche, avendo cura dei rapporti umani, che è cosa diversa che avere una gestione semplice e romantica.
    Il discorso dell’Empoli 2.0 è nato in contrapposizione al tipo di calcio che veniva fatto fin dai tempi di Bini, Lucchesi, Vitale e in gran parte Carli, ma sono forzature entrambe.
    I tempi cambiano e quell’Empoli che tanti rimpiangono pane e salame non andrebbe più totalmente bene.
    Diciamo che una mezza strada sarebbe ideale e se fai un allenamento a porte chiuse a settimana può andar bene, due sono già troppi. Dovrebbero curare i rapporti personali e non avere sempre ex con il dente avvelenato, dovrebbero considerare le persone che lavorano a Monteboro non pedine di una dama, curare i rapporti con i tifosi intercettando quello che all’Empolese piace. All’Empolese piace avere un incontro all’Unione clubs o una conferenza stampa con un minimo di contradditorio, non solo gli incontri allo store, che hanno fine più commerciale che di vicinanza. Di tanti giocatori nuovi arrivati quest’anno (ad eccezione di Brignoli) non sappiamo nemmeno che voce abbiano avuto. Ecco perché a febbraio un giocatore che era arrivato ci aveva fatto innamorare in due-tre partite (Tutino) perché era spontaneo, generoso e caloroso ed umile. Oppure l’umanità del nonno negli anni scorsi che vanno al di là di un modulo sbagliato o giusto.
    E’ bello che i giocatori e lo staff possano andare alle trasmissioni o facciano interviste. Insomma un Empoli organizzato, ma anche che mostri la sua anima e ciò che tanti ci ha fatto innamorare. Quello che dell’Empoli 2.0 non piace è la mancanza di umilità e supponenza come ho sentito nell’intervista del pre. sidente in settimana.
    L’umiltà si dimostra anche nel non fare scelte quasi sempre che non tengano conto dell’umore della piazza…falle ma a volte dovrebbero tenerne conto di più, perché spesso quando fa comodo ci considerano sportivi e quando fa meno comodo ci considerano disagiati sociali.

    • Concordo in pieno. Inoltre mi piacerebbe capire su quale base si dice che la permanenza di Accardi è di per sé stessa e senza possibilità di appello un ostacolo al cambiamento.

    • Andrea78 stai facendo confusione:
      “razionale, competenze, chiarezza e continuità nel portare avanti scelte tecniche, avendo cura dei rapporti umani” era proprio il ns Empoli, di bini vitale e carli.

      Mentre l’azienda della Family chiamata Empoli2.0, che hai sempre difeso a prescindere e coi paraocchi, è l’esatto contrario.

  4. Passi indietro Cocchi ne abbiamo fatti già abbastanza in quest’ultimo quadriennio. Se l’Empoli 2.0 ha fallito (ed ha fallito) bisogna andare verso l’Empoli 3.0 e non tornare alla versione 1.0 denominata comunemente “pane e salame”. Se si vuol mantenere la categoria per tanti anni la società deve andare molto oltre il “pane e salame” che è un tipo di gestione che oggi può andar bene per qualche (e sottolineo qualche) realtà di Lega Pro. Non è più il calcio di 20/30 anni fa…se progredisci in termini di gestione ambizioni obbiettivi e strutture sopravvivi…altrimenti rischi che l’esperienza si chiuda malamente.

    Per quel che riguarda Selmi, non so…l’ultimo ricordo che ho con lui preparatore atletico è la retrocessione di Palermo con una squadra che per tutta la stagione annaspò e camminò in campo…tipo quella di quest’anno. Gli anni prima aveva fatto bene però. Sono un po’ dubbioso…ma è anche vero che lo staff di preparatori va rivoluzionato e una scelta va fatta velocemente e quindi può essere anche comprensibile l’idea di tornare su un profilo conosciuto …speriamo in caso di riprenderci il Selmi ante 2017.

  5. Ottima scelta…figura che può fare solo bene a tutto l’ambiente Empoli.
    L’unica cosa smettetela con questo “pane e salame”
    Io non voglio un empoli pane e salame.
    Voglio un’Empoli umile ma professionale, non presuntuoso ma ambizioso.

    Attenzione perché quest’anno ci siamo lamentati di essere usciti dai playoff, attenzione a non fare i PlayOut come successo al Perugia.

  6. Bene, bene, molto bene…. fare un passo indietro e tornare a qualche anno fa non può che esser cosa positiva. Intanto ricominciamo a correre perché il calcio vuol dire anche saltare il nostro avversario e se corri magari lo lasci sul posto sia nel breve che in progressione. Esempio pratico i terzini, che quest’anno e non solo quest’anno, i cross li hanno fatti sempre o quasi dalla trequarti e mai andando sul fondo. Mi pare giudizioso ricostruire la nuova “casa” partendo dalle fondamenta. Adesso sotto con il nuovo allenatore e poi toccherà ai giocatori nuovi che dovranno arrivare ad Empoli e assemblarsI con quelli che rimarranno, perché l’errore più grande sarebbe quello di fare un epurazione totale. Ma per carità niente proclami di promozione. Siamo una squadra ormai di un certo blasone e quindi almeno ai play off dobbiamo puntare, ma prima di tutto arrivare ad una celere salvezza.

  7. Incredibile, solo ieri si diceva quasi per scherzo. Uno dei primi preparatori atletici ad essere riuscito a rendere i calciatori dei veri atleti, un grande professionista, praticamente un monumento al Castellani, fra l’atletica ed il calcio. Se ha ancora le motivazioni giuste puó dare davvero una grande mano

  8. Quando si parla di tornare indietro … lo si dice per tornare con i piedi per terra e con la testa al giusto posto ….cioè sul collo. Che una squadra debba crescere siamo daccordo … o almeno provarci …. Però non si arriva ad un Empoli 2.0 o 3.0 senza una giusta programmazione. Arrivi da un campionato stratosferico in B e tu dirigenza cosa fai … invece di aumentare la forza della squadra non fai altro che indebolirla con acquisti squinternati (La Gumina e Acquah su tutti) e con cessioni senza senso come quella di Donnarumma … scindendo una coppia che in B aveva messo insieme 49 goal o quella di ZajC. Quella squadra che aveva dominato in B, SE LASCIATA CON GLI STESSI ELEMENTI CHE AVEVANO CONQUISTATO LA A SI SAREBBE SALVATA ALLA GRANDE. Era una squadra che giocava a memoria …andavano confermati tutti compreso Castagnetti che nel ruolo di centrale è stato uno dei migliori elementi che abbiamo avuto a centrocampo in quel ruolo. Perché non dimentichiamoci che adesso Bennacer al Milan è diventato un leader … ma quando schierato nel mezzo, a Empoli ha subito molte più critiche che elogi … pur ammettendo che è un giocatore dalle grandi dote tecniche. E difatti i giocatori che hanno portato più di 63 milioni nelle casse azzurre, con le cessioni, son tutti giocatori che avevano giocato in B in quella stupenda squadra. Questo per dire che se vuoi creare un Empoli 2.0, 3.0 o 4.0 che sia … Prima di tutto è la società che deve aver le idee chiare e programmare senza continuare con la confusione che ogni anno viene fuori … prendi Butti e poi lo spedisci, prendi Bertelli,Pecini e poi li spedisci come avevi fatto con Cappellini per 2 volte, fai tornare Innocenti e poi lo spedisci, non riesci ad azzeccare l’allenatore giusto e comunque non gli dai il tempo per dare l’impronta alla squadra e li spedisci e si potrebbe continuare per un po’. E se vuoi crescere o provare davvero a crescere …quando sei in A, non puoi guardare solo ai soldi che prenderai con le cessioni e quindi vendere 5 o 6 giocatori, questo non vuol dire programmare ma solo ricominciare sempre tutto da capo. Se l’idea è quella di arrivare a stare a lungo in A NON PUOI PERMETTERTI DI VENDERE PiU’ DI UN PAIO DI GIOCATORI A CAMPIONATO (MASSIMO 3 SE PROPRIO NON PUOI FARNE A MENO) sennò una squadra non riuscirà mai a giocare con la giusta amalgama e ricostruirla non sarà per niente facile … E poi parliamoci chiaro …solo i diritti televisivi portano ormai 40 milioni in saccoccia anche se NON SEI UNA SQUADRA TOP …quindi sufficienti, se sei una squadra con i conti a posto, per pagare tutto quello che c’è da pagare durante tutto il campionato e di sicuro ti avanza qualcosa …. anche considerando sponsor e incassi al botteghino.

    • Parole sante Mork, parole sante le tue.
      D’accordo anche con Andrea78, S’Ostina, Marcolino e Daniele.
      Bisogna essere umili, sì, ma sempre ambiziosi, anche perchè con i soldi della B, vai poco lontano….

  9. Bene il prof. Selmi, ma a questo punto voglio anche il Dottor Falai con i suoi mitici e misteriosi boccioni!!… 😀😄

  10. il Dott Falai veniva dal ciclismo, ma non solo del pane e salame…tanto per fare una battuta 😀
    Selmi non credo comunque che agirebbe da solo, credo che come avviene da diversi anni lavorerebbe in team con altra persona…vero le critiche alla stagione culminata con la retrocessione di Palermo, li lavorava non da solo se non ricordo male e comunque è difficile scindere fra il non correre perchè le gambe non girano o se ci sono altre componenti come squadra vecchiotta e/o spesso piena di infortunati non per allenamenti errati, ma per predisposizione o vita non perfetta, questioni tattiche o psicologiche o scarse motivazioni.

  11. Bravo Andrea78. Condivido in pieno, essendo anche più vecchio, il tuo lungo articolo precedente.
    Vorrei comunque rimandare il tutto al problema dello stadio e al fatto di quando un ormai purtroppo ex dirigente diceva che salvarsi e non fare lo stadio NON SERVIVA A NULLA!! Forse aveva ragione mi sà….

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