“Se segni vieni a bere la birra da noi”. Una proposta buttata lì per gioco da un gruppo di amici di Massimo Maccarone, frequentatori del pub “Old Bridge” di Bologna. Durante la gara sono posizionati a bordocampo nei pressi delle panchine ed, essendo di fede rossoblù, in cuor loro sperano che la promessa non venga mantenuta. Niente da fare. Al 42′ del primo tempo, il numero 7 azzurro parte da posizione defilata sulla sinistra, si accentra, chiede ed ottiene lo scambio da Zielinski che, con un lob al contagocce, gli catapulta in area una palla di ritorno perfetta. Big Mac non si fa pregare e, con il piattone destro, supera Mirante realizzando il gol che vale il momentaneo 2-1 azzurro.

Maccarone ha appena segnato il gol del 2-1 azzurro (Foto Pianeta Empoli di Massimiliano Ciabattini)

L’esultanza è di quelle che resteranno nell’immaginario collettivo. La telecamera insegue la corsa di Maccarone che batte il cinque sul palmo della mano di chiunque gli si pari davanti, si avvicina alla zona delle panchine, le supera, va oltre fino a raggiungere il punto in cui qualcuno gli offre un bicchiere di birra. Maccarone la sorseggia inventandosi un’inedita esultanza “british” che diventa virale: è l’immagine simbolo di una stagione magica. Per certi versi, anche più sorprendente di quella precedente, griffata Maurizio Sarri.

All’inizio del secondo tempo Big Mac segnerà anche il gol che fisserà il risultato finale sul 3-2 in favore dell’Empoli, raccogliendo un cross dalla linea di fondo di Manuel Pucciarelli, l’autore del primo gol azzurro. “E’ stato un gesto simbolico fatto per i miei amici di Bologna. Vado sempre con loro in un pub qua vicino. Sono tifosi rossoblù ma l’amicizia va oltre. Perchè non sono tornato a bere dopo il secondo gol? Avrei avuto un tasso alcolemico troppo alto”. L’ironia e la spensieratezza di chi, reduce da quattro gol nelle ultime due gare, a 36 anni suonati, non ha più niente da dimostrare ma continua a trascinare la squadra con freschezza, carisma e generosità. Big Mac, ovvero la leggerezza mentale del leader. Capitano coraggioso di una nave che, per dirla con Francesco De Gregori, è “fulmine, torpedine, miccia, scintillante bellezza, fosforo e fantasia, molecole d’acciaio, pistone, rabbia, guerra lampo e poesia“.

Paredes, Saponara e Pucciarelli festeggiano il vantaggio azzurro (Foto Pianeta Empoli di Massimiliano Ciabattini)

In fin dei conti, il successo sui felsinei è pura poesia. Uno show monocromatico. Il team di Marco Giampaolo, a Bologna, conquista la quarta vittoria consecutiva in serie A, striscia record per il club azzurro. L’Empoli, al tramonto dell’anno solare 2015, si appresta a vivere un Natale da capogiro. Sesto in classifica, con 27 punti all’attivo quando mancano ancora due giornate al termine del girone d’andata. Per inciso, Saponara e compagni gireranno a quota 30. Talmente in alto che, nel girone di ritorno, cominceranno a manifestarsi i chiari sintomi delle vertigini. A Bologna non c’è storia. La squadra di Donadoni viene travolta molto di più di quanto dica il risultato finale. Mirante deve fare gli straordinari per arginare gli straripanti Maccarone e Pucciarelli, affidandosi un pò all’istinto un pò ai legni della sua porta. Saponara danza in campo con eleganza e concretezza, Zielinski dispensa idee e accelerazioni a getto continuo e Paredes è il dominatore della mediana. Da poco meno di un mese, Giampaolo ha collocato il giovane argentino ex Roma in cabina di regia davanti alla difesa: sarà la chiave di volta della stagione.

L’eredità di Maurizio Sarri, riveduta e corretta da Marco Giampaolo. Quella che ai più sembra una mossa azzardata si rivela una delle intuizioni più felici del binomio composto da Fabrizio Corsi e Marcello Carli. L’Empoli si rivolge alla Lega Pro per ripescare un ex promessa della panchina, letteralmente sparita dai radar del calcio che conta. “E’ come se dall’ergastolo mi avessero rimesso in libertà”, tuona Giampaolo appena arrivato in Toscana. Il post-Sarri rappresenta una sfida quasi proibitiva, tanto più che sono partiti Rugani e Valdifiori, Hysaj e Vecino, Sepe e Tavano. Ma Giampaolo ha le idee chiare e rovescia subito la massima gattopardesca secondo cui “bisogna che tutto cambi, perchè tutto resti com’è”. Ma quando mai. Meglio una rifondazione morbida partendo dalle solidi radici sarriane. Dal talento degli emergenti Skorupski, Zielinski e Paredes. Dalla continuità assicurata da Maccarone, Saponara, Croce, Tonelli e Mario Rui.

Mister Giampaolo abbraccia gli uomini del suo staff al termine della gara (foto M. Ciabattini PianetaEmpoli.it)

Negli ultimi anni a Empoli è stato fatto un lavoro straordinario. E’ un patrimonio che non va disperso. Sta a me continuare un certo tipo di percorso, rispettando gli obiettivi del club“. Al termine della stagione, il tecnico abruzzese chiuderà a + 4 rispetto al suo illustre predecessore forgiando una squadra indimenticabile per qualità, fluidità, armonia e compattezza. Un solo anno al timone, quanto è bastato a Giampaolo per tracciare un segno profondo di stile, umiltà e competenza.

Fotogallery Bologna-Empoli 2-3 a cura di Massimiliano Ciabattini

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12 Commenti

  1. Partita bellissima e emozionante. Risultato bugiardo….potevamo vincere di 2 o 3 gol senza rubate niente. Mandare via Giampaolo a fine stagione fu una mossa da coxxxxni.

  2. Quella partita ha segnato la fine del vecchio empoli e l’inizio dell arroganza e supponenza della family.
    Quella sera( andava già comunque fatto prima) andava rinnovato immediatamente il contatto a mister giampaolo invece furono fatte altre scelte lasciandolo totalmente solo nel girone di ritorno e dimostrandogli che non c’era fiducia in lui.
    Marcello Carli li avrebbe rinnovato il contratto immediatamente invece c.orsi inizio a dare potere a quel fenomeno dell’attuale di d.s.

  3. Perfetto quello che ha detto Andre. Il punto più alto della va storia. Più alto della qualificazione uefa. 27 punti alla diacessettesima giornata. Squadra forte grande allenatore e bel gioco. Io ero a Bologna quella sera di dicembre. Era in sabato. Ecco la domenica mattina telefonata a Giampaolo e biennale pronto con aumento ingaggio. Invece da lì è iniziato l Empoli 2.0 e se anche hanno saputo metterci una pezza è stato tutto un affanni e una rincorsa.

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