La serie B, 33 anni dopo. Il 5 giugno 1983 l’Empoli guidato da mister Gianpiero Vitali, dopo un terzo di secolo, riconquista la categoria cadetta. Al fischio finale di Empoli-Paganese, ultima di campionato che sancisce la promozione degli azzurri, in città esplode una gioia incontenibile. Oltre tre decenni trascorsi nell’anonimato della serie C spazzati via dalla festa collettiva che va in scena nell’ultimo atto di una stagione straordinaria. Quella domenica di inizio giugno, Empoli s’immerge in un vero e proprio bagno di folla. Tra euforia incontrollata, invasioni di campo e caroselli festanti, prende magicamente forma l’espressione più spontanea della completa simbiosi tra la squadra e la città. Una sorta di prova generale di quel rapporto passionale che caratterizzerà gli anni successivi, intensificandosi fino all’apotesi della serie A del 1986. La Gazzetta dello Sport del 7 giugno 1983 celebra il ritorno dell’Empoli in B con le seguenti parole: “Tra i tifosi sono riemersi in questi ultimi mesi gli antichi entusiasmi, quelli del vecchio Stadio Castellani, dove fiorirono le stelle Pandolfini e Lorenzi. L’anno scorso, sulle pur capaci tribune del moderno stadio Comunale, c’erano di media 3.000 spettatori. La cifra è mediamente raddoppiata, domenica si sono superate le 12.000 presenze“.

La Nazione celebra la promozione in B dell’Empoli (foto tratta dalla pagina Facebook “Storia fotografica Empoli F.C. 1920”). Da sinistra in piedi: Pintauro, D’Arrigo, Giorgi, Gelain, Papis. Radio. Accosciati: Piccioni, Campilongo, Calonaci, Esposito, Meloni.

Gli ultimi 90 minuti del campionato mettono l’Empoli di fronte alla già retrocessa Paganese. Le tribune dello Stadio Comunale di Via delle Olimpiadi sono stipate fino all’inverosimile. L’impianto empolese, che soltanto l’anno successivo avrebbe ufficialmente reso nuova giustizia alla memoria di Carlo Castellani, il cannoniere azzurro scomparso nel lager nazista di Mauthausen, è ancora privo della maratona in legno e tubi metallici e, a mala pena, riesce e contenere i tantissimi tifosi che pregustano il sapore della storia. Per ritrovare negli archivi l’ultimo campionato cadetto disputato dall’Empoli, bisogna infatti risalire all’immediato dopoguerra quando, al termine della stagione 1949-50, la squadra azzurra precipitò in serie C. Oltre 30 anni dopo, il sogno è di nuovo lì a portata di mano, sorprendente e inaspettato.

Meloni (in primo piano) esce dal campo. Alle sue spalle si riconoscono Gianpiero Vitali e Silvano Bini (foto tratta dal sito www.memorialgianpierovitali.altervista.org)

Soltanto l’anno prima, l’Empoli si era salvato all’ultima giornata di un campionato tribolato. Il successo casalingo per 3-0 contro il Trento (reti di Salsano, Zerpelloni e Giuseppe Novellino) e la contemporanea sconfitta del Mantova in casa con la Triestina, avevano consentito agli uomini di mister Gianpiero Vitali, subentrato in corso d’opera a Narciso Pezzotti, di evitare la retrocessione in C2. Il tecnico lombardo, massese di adozione, che aveva condotto la squadra alla rocambolesca salvezza fu riconfermato alla guida tecnica di una rosa ampiamente rivoluzionata, costruita per disputare un torneo meno travagliato del precedente.  In sordina, senza particolari proclami, il diesse “factotum” Silvano Bini tira a lucido il proprio “gioiello”. Come nella tradizione empolese, non si tratta di fare follie ma di coniugare sano realismo e attenzione al bilancio con intuito e competenza.

Gli azzurri esultano dopo un gol segnato nel match promozione (foto tratta dalla pagina facebook “Storia fotografica Empoli F.C. 1920).

Insieme a Vitali, furono confermate alcune colonne come il capitano Francesco Radio, i difensori Attilio Papis e Giuliano Giorgi, l’attaccante Marco Meloni e i giovani Campilongo e Calonaci. La linea di rinnovamento adottata non si limita ad allestire una squadra competitiva per il campionato che prenderà il via nel settembre 1982 ma pone già le basi per un clamoroso ciclo futuro. Dalla Lucchese arrivano il portiere Pintauro e il libero D’Arrigo. Dal Forlì giunge Enrico Piccioni, mediano col vizio del gol. Dalla Spal approda in Toscana il terzino Ezio Gelain. Dal Siena proviene il 35enne Salvatore Esposito che mette al servizio della squadra la sua lunga esperienza consumata in A tra Fiorentina e Napoli. Dalla primavera viola arriva un giovane difensore che studia da mediano: Luca Della Scala. Dalle giovanili del Torino, l’ala Adelino Zennaro. Agli ordini di mister Vitali, l’Empoli è sin da subito la rivelazione del girone “meridionale” della C1. Gli azzurri passano attraverso difficili contesti ambientali senza lasciarsi condizionare e sorprendono per carattere, continuità, compattezza e pragmatismo. La difesa è la meno perforata del torneo. A fine stagione, Pintauro avrà subito appena 14 reti in 34 gare: un record. Dopo 3 sconfitte nelle prime 14 partite, gli azzurri nei primi mesi del 1983 ingranano la quinta e finiscono il campionato da imbattuti mettendo in fila 20 risultati utili consecutivi.

5 Giugno 1983: la rosa azzurra al completo prima della gara con la Paganese (foto tratta dal sito www.memorialgianpierovitali.org)

Alla vigilia di Empoli-Paganese, l’ultima di campionato, la classifica recita: Empoli, Pescara e Taranto 44 punti, Campania 43. Quattro squadre racchiuse in un punto alla ricerca dei due posti utili che assicurano la serie B. L’Empoli archivia la pratica già nei primi 45 minuti. Si va al riposo sul risultato di 2-0 confezionato dalla doppietta di bomber Meloni che va a segno prima su rigore, poi su azione. In avvio di ripresa Zennaro e Gelain calano il poker prima che il campano Cozza, nel finale, chiuda i conti sul definitivo 4-1 in favore degli azzurri. Con il risultato ormai in archivio, quello che accade in campo è pura accademia. Sugli spalti l’attenzione del pubblico empolese è catalizzata unicamente dalle voci che provengono dalle radioline, rigorosamente sintonizzate sulla trasmissione radiofonica “Tutto il calcio minuto per minuto”.

Al fischio finale il terreno di gioco è invaso dai tifosi azzurri festanti (foto libro “75° azzurro” di Carlo Fontanelli)

Il Pescara vince in trasferta sul campo della Casertana, il Campania supera inutilmente in casa il Livorno. Resta in bilico soltanto il risultato di Salerno. I granata locali, che hanno ben poco da chiedere al campionato, stanno clamorosamente bloccando sullo 0-0 il Taranto. Ai rossoblù jonici basterebbe un gol per agguantare un maxi spareggio a tre con Empoli e Pescara. Quel gol non arriverà mai. All’annuncio dello 0-0 finale di Salerno, il “futuro” Carlo Castellani esplode letteralmente di gioia. Migliaia di tifosi azzurri si riversano festanti sul terreno di gioco per celebrare la serie B ritrovata dopo 33 anni. E’ l’anticamera di un quinquennio d’oro che spalancherà all’Empoli le porte del Paradiso.

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11 Commenti

  1. Caro Nico il calcio minuto per minuto non trasmetteva la serie C. Radio Play aveva un accordo con radio panorama per Salerno, radio studio 82 di Livorno per il Campania e radio 7g7 per Pescara. Pub li radio di Taranto non aderì. Era lo studio di Empoli che decideva le partite da mettere in onda. Nel secondo tempo fu trasmessa solo la partita di Salerno che permise agli sportivi di vivere la promozione in diretta. La partita di Salerno fini’ un minuto prima di Empoli e i tifosi, ormai presi solo da quella gara, entrarono in campo e furono ricacciati fuori dall’arbitro che fischiò la fine.

    • Caro Gianni, grazie per la tua preziosa testimonianza (chi meglio di te, del resto). Su alcune fonti ho trovato riferimenti alla trasmissione RAI “Tutto il calcio minuto per minuto”. Eravamo a giugno inoltrato e, essendo già concluso da un paio di settimane il campionato di serie A, ho pensato fosse credibile che il programma radiofonico trasmettesse la B, facendo alcuni collegamenti con le “partite di cartello” di serie C. Evidentemente non è stato così. Un abbraccio a presto.

      • Caro Nico ricordo bene quella giornata ho conservato il revox della radiocronaca. Tutta la giornata radiofonica fu organizzata insieme all’Empoli con in testa Gianpietro Vitali che pretese la mia presenza a bordo panchina per avere i risultati in diretta. Curiosità: la stessa trasmissione fu organizzata l’anno prima per la salvezza dell’Empoli con la radio cronaca di Mantova – Triestina che fu trasmessa da Radio Play grazie agli amici di Radio Trieste Express. La giornata fu talmente emozionate e Ruffo Corsi, il padre del presidente che seguì la partita attaccato alla radio, decise di fare un regalo (mi sembra due giubbotti in pelle bellissimi) ai due radiocronisti triestini.

  2. presente nello spicchio del primo tifo organizzato ad Empoli…grande gioia ..ma un video di quella partita non c’è l’ha nessuno???

  3. Un grande ricordo quel giorno, almeno per me, la prima vera festa in azzurro, anche se seguivo l’empoli con continuità dalla fine degli anni 70, sarà stato anche per l’esuberanza dei miei 18 anni, il grande Pintauro come idolo, e l’invasione di campo a caccia di una maglia. Di lì in poi prese forma questa magica società

  4. divide bellissime, sara’ per quelle tre strisce parallele, ma anche se semplici hanno quel qualcosa di magico. Quelle odierne soprattutto negli ultimi anni ,ad eccezione della seconda maglia nell’ultima stagione di Sarri (quella bianca con la linea blu verticale al centro per intenderci) non mi hanno mai entusiasmato.

  5. ricordo ancora il corteo da piazza della vittoria allo stadio sotto il bandierone..ritrovo alle 13.30
    in piazza della vittoria…una curiosita’:ma davvero c’erano 3000 persone prima di quella domenica?
    a me sembrava che la tribuna del castellani fosse molto vuota..

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