Nel nostro articolo dello scorso   abbiamo raccontato la genesi ed il contesto nel quale fu costruito il nuovo Stadio “Castellani”. Vediamo ora lo Stadio, dal momento in cui aprì le porte all’Empoli FC, ma non solo.

La prima gara ufficiale di Campionato che l’Empoli disputò al nuovo “Castellani” fu quella del 19 settembre 1965, Campionato di Serie C: Empoli – Cesena, risultato finale 0-0. In campo Cipollini, Ballotta, Malvolti, Polentes, Latini, Bernardis, Marchetti, Rigato, Malcontenti, Maiani, Zanderigo. Presidente degli azzurri Dino Mugnaini, in panchina Mario Castaldi, “Tizzone”.

Inizialmente lo Stadio aveva solo l’attuale Tribuna coperta con il sottotribuna e le due ali laterali scoperte .

Il nuovo “Castellani” nel 1965 (Fondo Caponi, ASCE)

Anni dopo fu costruita una tribunetta in tubi innocenti, tre, quattro gradoni, dove si trova l’attuale Maratona.

La vittoria del Campionato di Serie C 1982/83 ed il conseguente ritorno in Serie B (dopo 33 anni) indussero l’Amministrazione Comunale alla costruzione di una tribuna in tubi innocenti, esattamente dove adesso  si trova la Maratona, che sostituì la tribunetta precedente. Ci sono due date in ballo per l’inaugurazione della nuova tribuna. A noi sembrava il 18 settembre 1983, data in cui l’Empoli disputò la sua prima gara di Serie B al Castellani: Empoli – Lecce, vittoria degli azzurri 2-1. Alcuni lettori ci suggeriscono un’altra data:  2 ottobrre 1983, Empoli-Arezzo, sconfitta azzurra per 1-4. Sinceramente, non avendo fonti documentarie né giornali da consultare, diamo le due date e magari qualcuno può darci un aiuto nel definire quella giusta.

Presidente degli azzurri era Salvadore Comunale, allenatore scelto Vincenzo Guerrini.

Nel 1984 fu modificata profondamente la parte dello Stadio riservata all’Atletica Leggera: le corsie furono portate da 6 a 8, si provvide al rifacimento completo del manto sintetico e alla realizzazione di tutti gli spazi previsti per le gare di Atletica Leggera. Così ristrutturato il “Castellani” fu inaugurato il 5 maggio1985 divenendo per quel periodo uno dei migliori impianti di atletica leggera in campo nazionale.

Al termine del Campionato 1985/86 si materializzò quello che per i tifosi azzurri era un sogno, un vero (allora!) miracolo sportivo. L’Empoli a fine Campionato si era classificato al 4° posto ma, a seguito delle pene comminate dalla giustizia sportiva a Vicenza e Triestina (che aveva terminato il Campionato a pari punti con gli azzurri), la squadra azzurra fu ammessa alla Serie A.

Per l’occasione furono inaugurate due curve: quella Nord e quella Sud e fu qui che presero posto gli Ultras azzurri che fino ad allora erano stati nell’ala Nord della zona sottostante la Tribuna Coperta (in pratica in quella che oggi si chiama Tribuna Laterale Nord).

I primi gruppi ultras del tifo azzurro organizzato che, come prima collocazione all’interno del “Castellani” prenderanno posto nella attuale Trubuna Laterale Nord

La prima partita dell’Empoli con le due curve fu anche la prima che l’Empoli giocò in Serie A al “Castellani”, dopo le primae 2 giornate che gli azzurri dovettero giocare a Firenze (con Inter e Juventus) e a Pistoia (col Milan), causa i lavori sullo Stadio per renderlo idoneo agli standards previsti per la Serie A. La gara fu Empoli-Roma e fu una sconfitta per 1 – 3. La partita è ricordata per una vera e propria invasione di tifosi romanisti al seguito della squadra (che aveva vinto la stagione prima il suo secondo scudetto) che invasero la curva Sud mentre la tifoseria azzurri occupò la più piccola Nord. Ancora un lettore ci segnala che solo in occasione della gara successiva in casa con L’Hellas Verona (9 novembre 1986) il tifo empolese prese stabilmente posto nella Sud. Quella gara fu la prima vittoria dell’Empoli in Serie A tra le mura del Castellani: realizò la reta della vittoria il terzino Vertova al 51’

Il tifo azzurro in Curva Sud. La gara è Empoli – Ascoli del 1 febbraio 1987

In Curva Sud i tifosi rimasero fino al termine della Stagione 1996/97 per poi spostarsi, pare su sollecitazione dell’allora allenatore degli azzurri Luciano Spalletti, in Maratona inferiore, dove si trovano anche oggi.

Coreografia nella Maratona Inferiore “Del Rosso” dopo il 1990: è lì il “cuore” del tifo azzurro

Anche su questo punto c’è un parere diverso di un nostro lettore (si firma col nick Moby Dick)  e noi ben volentieri lo riportiamo perché, come detto, in mancanza di fonti documentarie certe e andando sul filo della memoria, ogni informazione che abbia un suo qualche fondamento è pienamente legittimata ad esserere riportata. E quella del nostro lettore lo è. Dice lui che ( ne riportiamo fedelimente lo scritto) “gli Ultras azzurri non si sono trasferiti in Maratona dopo la stagione 96/97,ma bensì il giorno stesso della inaugurazione della Maratona Inferiore,se non erro si giocò contro il Carpi,ricordo una Maratona Inferiore traboccante di tifosi quel giorno. In Maratona Inferiore gli Ultras rimasero fino alla stagione 94/95. Nella stagione 95/96 si spostarono in Curva Nord,da dove seguirono tutta la stagione, salvo poi spostarsi nuovamente in Maratona Inferiore per la semifinale Play Off col Monza. Sempre di quel fantastico anno da segnalare che in occasione della finale di Coppa Italia contro il Monza gli ultras si sistemarono in Tribuna Inferiore, memorabile il tifo caloroso di quella serata. Con la promozione in serie B,dalla stagione 96/97 gli Ultras tornarono definitivamente in Maratona Inferiore”

La Stagione 1987/88 coincise con la retrocessione in Serie B e quella successiva, dopo un drammatico spareggio a Cesena con il Brescia perso ai rigori il 29.06.1989, con il ritorno in Serie C. Fu così che negli anni successivi il “Castellani” non conobbe significativi interventi.

Alla fine degli anni ’80, grazie ai finanziamenti che l’Amministrazione Comunale riuscì ad ottenere a seguito dei Campionati Mondiali di calcio che si sarebbero disputati in Italia nel 1990, si decise di costruire una Maratona in muratura al posto di quella costruita nel 1983 in tubi innocenti.

Il 23.09.1990 fu inaugurata l’attuale Maratona in cemento a due piani. Quello inferiore, il 4 ottobre 2008, fu intitolato alla memoria di Emiliano Del Rosso, un ultras azzurro scomparso nel dicembre del 2004. 

La Maratona: la copertura del 2009 e il parapetto in plexiglass nella parte inferiore posto nel settembre del 2018

Al termine della Stagione 1996/97 l’Empoli conquistò la sua seconda promozione in Serie A. Vennnero fatti in fretta e furia lavori di adegamento allo Stadio tra i quali, il più significativo da un punto di vista “storico”, fu lo spostamento degli spogliatoi dalla palazzina dietro la curva Nord (quella nella zona dove è sttualmente l’Unione Clubs) al sottotribuna. L’anno successivo si procederà ad un ulteriore intervento  con la creazione di spazi per uffici e sale stampa, una per la TV ed una per la carta stampata. Quest’ultima il 26 maggio 2016 è stata intitolata ad Antonio Bassi, collega noto ed amato ad Empoli, scomparso il 12 novembre 2015.

L’assetto attuale dello Stadio  fu definito nel’estate del 2007, a seguito della conquista della squadra del diritto a disputare i preliminari della Coppa UEFA.

In virtù del settimo posto conquistato al termine della Stagione 2006/2007 l’Empoli infatti, nella Stagione 2007/2008 disputò per la prima (e per ora unica) volta questa Competizione Europea. Per l’occasione si dovettero fare dei lavori di adeguamento allo Stadio alla normativa UEFA: nelle curve, fino ad allora formate solo da gradoni per soli posti in piedi, furono posti sedili in plastica, sedili che vennero posti anche nella Tribuna Inferiore e nella Tribune Laterali. Vicino ai due spicchi della curva nord fu costruita una nuova Curva che allora prese il nome del suo sponsor (Banca Cooperativa di Cambiano) diventando la Curva Cambiano. La curva portò tale nome fino allla Stagione 2014/15 quando prenderà il nome di un altro sponsor e si chiamerà Curva Banca Dinamica.

La prima volta dell’Empoli in un Campionato Europeo fu il 20 settembre 2007: Empoli – Zurigo. Risultato finale 2-1 per gli azzurri con gol di 44′ Piccolo, 4′ st Antonini (rigore) e dello svizzero Alphonse al 74’. L’Empoli scese in campo con Bassi, Rincon (38′ st Eder), Marzoratti, Piccolo, Iacoponi (38′ st Raggi); Abate, Prevete, Marchisio, Antonini (40′ st Vanigli); Volpato, Pozzi. In panchina: Balli, Moro, Giacomazzi, Giovinco. L’Europa fu raggiunta sotto la Presidenza di Fabrizio Corsi (iniziata nella Stagione 1991/92). Allenatore Luigi Cagni.

Un importante intervento fu fatto a spese dell’Empoli FC sulla Maratona, sopra la quale, negli ultimi mesi  del 2009 fu realizzata una copertura.

Un altro intervento significativo fu fatto, sempre ad opera dellEmpoli FC, nell’area spogliatoi: furono eseguiti lavori e migliorie di tipo funzionale ed estetico. L’inaugurazione avvenne il 3 marzo 2014.

 

I nuovo spogliatoi dell’Empoli il giorno dell’inaugurazione (3 marzo 2014)

Nell’estate del 2018, in occasione della 14° promozione in Serie A, su richiesta della Lega Calcio, fu implementata l’ illuminazione del campo con l’installazione di 58 fari (posizionati nella parte inferiore della copertura della Maratona) per garantire una migliore illuminazione del manto erboso. Fu anche realizzata, al posto della ringhiera blu che fungeva da parapetto tra la Maratona e il campo da gioco, una vetrata in plexigas.

Chiudiamo con una curiosità. Nei suoi ormai 55 anni di storia il “Castellani” si è fermato una volta sola: quando anche la città di Empoli fu travolta dalla tristemente famosa alluvione del 4 novembre 1966. La mattina di quel giorno Empoli si svegliò per gran parte invasa dalle acque dell’Arno e dei suoi torrenti e dal fango, come molta parte della Toscana. La situazione era palesemente grave e non si pensava certo a giocare al calcio con la Carrarese, squadra che l’Empoli avrebbe dovuto incontrare al “Castellani” due giorni dopo, domenica 6 novembre. I carraresi decisero comunque di venire ad Empoli e non si sa come riuscirono ad arrivare fino alla Zona sportiva. Si racconta che alcuni saltarono il muro di recinzione  e avrebbero voluto giocare. La squadra empolese ovviamente non c’era e la Carrarese chiese partita vinta. Il ricorso non fu accolto e la partita fu rigiocata l’8 dicembre (0-0). Il Castellani fu riaperto il 27 novembre 1966 per la gara interna col Prato (2-0).

Esclusa questa occasione non si ricordano altre volte nelle quali al “Castellani” non si sia giocata una partita di calcio, a parte il 28 marzo 1982…quando il terreno dello Stadio, reso impraticabile da una improvvisa invasione di chiocciole, “costrinse” l’Empoli a disputare al “Sussidiario” la gara con l’Atalanta, importantissima per gli azzurri che si giocavano la salvezza.

Il “Castellani” nella sua veste attuale (estate 2019)

Ricordo alcune volte nelle quali si è giocato col manto erboso coperto  dalla neve (memorabile una gara di Serie C con la Massese negli anni ’70), raramente con un po’ di nebbia, qualche volta con il campo zuppo di pioggia. Ma, grazie a chi scelse quel terreno per costruirci due campi da gioco e grazie a chi, negli anni, quel terreno ha manutenuto con capacità e professionalità, il “Castellani ha sempre risposto “Presente!”, fosse Serie C…Serie B…Serie A.

Il nostro racconto sul “Castellani” termina qui. La scrittura del prossimo racconto invece lo dovranno buttar giù altri: l’Empoli FC e l’Amministrazione Comunale ma anche la Società di Atletica Leggera che fino ad ora ha tenuto incomprensibilmente una posisione molto defilata su una questione che crediamo la riguardi (o la dovrebbe riguardare) da molto vicino quale quella della pessima qualità della pista e delle altre aree destinate a questo bellissimo sport.

E’ , va detto, una scrittura che per il momento appare un po’ incerta ma confidiamo, comunque, di leggerne presto la conclusione, qualunque sia.

La storia del campi dell’Empoli finisce qui. Per chi l’ha scritta e raccontata è stato un viaggio nel tempo ricco di emozione e di commozione, di tanti ricordi, di volti, di voci, di nomi, nella consapevolezza di essere parte di una identità costruita nel tempo, con l’intelligenza, il lavoro, la passione, il coraggio e l’amore per la loro squadra da parte di tanti uomini e donne che mi hanno preso per mano e bisbigliato le loro storie. A tutti loro, a quelli che ho conosciuto e a quelli che non ho mai visto tirare calci all’Abetone, o a Carraia o al Piaggione, o nei primi 30 anni del Vecchio “Castellani”, il mio e nostro abbraccio, il nostro grazie, perché quello che siamo oggi è il risultato di quello che siamo stati ieri.

Quello che lo Stadio è oggi, la sua zona Sportiva, il quartiere di Serravalle, il Parco, sono il risultato di scelte visionarie e coraggiose, lungimiranti, di chi  raccose Empoli dalla macerie della guerra e, negli anni, la portò ad un livello di eccellenza in Toscana ed in Italia. Questi uomini, che venivano dalla campagna o dalle fabbriche, dalle Università o dalla professioni, alcuni dei quali non avevano terminato neppure gli studi primari, sono stati giganti. A loro vada il nostro ringraziamento per aver saputo pensare Empoli come sarebbe stata ed aver avuto la forza, la pazienza, la capacità e la costanza per realizzarala.  Lo Stadio “Castellani”  ne è  in qualche modo testimonianza.

Vediamo se gli uomini di oggi, istruiti, molti di loro laureati, molti con la politica come mestiere, sapranno immaginare e realizzare il futuro come fecero coloro che li hanno preceduti.

Per rimanere al tema Stadio, al “Castellani” del futuro, per ora ci sono solo uno stucchevole e fastidioso cicaleggio ed un silenzio imbarazzato (e imbarazzante) che si presta a qualsiasi interpratazione. Il Comune ha parlato l’ultima volta sul tema, in modo ufficiale, soltanto nel dicembre 2018. L’Empoli, va detto, almeno ci ha messo la faccia, ma sembra essere tornato al punto di partenza. La Società di Atletica Leggera, che pure usufruisce di locali, aree e strutture dello Stadio, tace perché forse spera che qualcun altro tolga la patata bollente. Non è una gran segnale da parte di tutti. La parola d’ordine è: non dire niente, rimandare, lasciare che il tempo scorra. La tragedia del Covid ha soltanto reso meno visibile l’inettitudine, l’incapacità e la mancanza di coraggio di fare scelte e di assumersene la responsabilità.

Carlo Castennai, lo Stadio che porta il suo nome, i tifosi e i cittadini empolesi, meriterebbero uno spettacolo migliore! Se teatrino deve essere, che si scriva un copione almeno decente.  E ognuno reciti la sua parte in commedia quanto meno con un po’ più di classe, di professionalità, di serietà e di rispetto per chi assiste impotente a questo stanco profluvio di inutili parole.

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22 Commenti

  1. Complimenti bell’articolo! Come passano gli anni! 11 anni dalla copertura della maratona e già quasi 7 anni dagli spogliatoi rinnovati

  2. posso confermare con certezza che la prima partita con la maratona di legno fu empoli-arezzo.
    La prima col lecce era aperta solo la tribuna centrale. Se vi ricordate non si chiamava maratona, ma TRIBUNA NUOVA. Rimase quel nome fino alla promozione in serie A del 86. Un’ altra curiosità era la disposizione degli ospiti per quei 3 anni di serie b. Gli ultras azzurri erano in laterale nord, gli ospiti ( non so con quale criterio )
    a volte erano in laterale sud e a volte nella maratona o tribuna nuova che dir si voglia. Infatti io da piccolo andavo col babbo in tribuna nuova, e prima di arrivare si dicwva ” saremo soli o con gli ospiti?”

    • Io quell’Empoli Arezzo lo vidi nella tribuna di tubi innocenti. C’erano i tifosi dell’Arezzo, si perse male e volò anche qualche manata.
      Ricordo che c’era la fiera, io ero un ragazzo ma non mi fermai, per quel giorno mi bastò così.

  3. Bella la foto della vecchia sud grande tifo con moltissima partecipazione del popolo empolese ,in ogni quartiere della città S Maria ,Pontorme poi al di là dell’Arno Sovigliana Spicchio nascevano clubs azzurri dappertutto, altri tempi purtroppo .

  4. Grazie ancora Fabrizio per queste perle . Una curiosità sulla formazione che vide la prima volta il ” Castellani”. Il portiere azzurro Renato Cipollini , deceduto lo scorso anno, fece poi una buona carriera nella Spal, Brescia, Como, Atalanta . Facendo le dovute proporzioni e differenze d’epoca, mi sento di dire che Cipollini aveva molto in comune con l’attuale Brignoli . Spettacolare, reattivo e istintivo. Insomma…non era uno Zoff o un Carmignani….

  5. Buttare giù TUTTO ma PROPRIO TUTTO anche quella mastodontica ed assurda maratona a 2 piani concepita x l’atletica oltretutto e fare uno stadiettino a misura di cittadina come siamo da max 12.000 posti !!!
    Su spenderebbe poco e si godrebbe TUTTI parecchio TIFOSI, RESIDENTI ECC…

  6. Le mie prime volte allo stadio ai tempi della serie A di Salvemini vedevano infatti una curva sud ribollente di tifo, una maratona mediamente mista con le grandi ed una curvina nord con gli ospiti, poi ricordo bene che verso la curva nord c’era la postazione per i portatori di handicap e tutte le volte mi sembrava sempre troppo attaccata agli ospiti per i miei timori di bambino qual’ero!

  7. Complimenti vivissimi per questi bellissimi articoli che mi hanno fatto rituffare in un passato Vissuto da me per solo un terzo della storia dell’empoli.
    Riguardo al Castellani credo vada fatta una nota di merito al manto erboso, che credo sia sempre stato uno dei migliori d’Italia. Quando negli anni novanta vedevi un san siro sabbioso, campi spelacchiati o con l’erba cotta capivi che il Castellani era davvero un gran bel campo e rari sono stati i casi di lamentele da parte di squadre e giocatori.

  8. Caro Fabrizio io sono fiducioso , lo Stadio nuovo si dovrà fare per tampi motivi in primis perchè l’attuale Castellani sta cadendo a pezzi , la pista sembra un formaggio svizzero,le curve in ferro si usavano 70 anni fa .
    Una società esemplare come l’Empoli che da 30 anni consecutivi gioca nel calcio che conta merita uno stadio moderno e decente , senza quella orribile pista , altrimenti si costruisce altrove pazienza

  9. Un articoletto misero e degno di vergogna, traboccante di errori ortografici verrebbe da dire che non sia stato nemmeno ricontrollato. Sostanzialmente una bozza sul tovagliolo del bar ha lo stesso valore. Fioravanti un signor giornalista! Ahahah
    Apparte questo è bello leggere( e interpretare) la storia del nostro stadio .
    Avanti Azzurri Sempre

  10. Solo una precisazione Fabrizio: quando giocammo in casa la prima partita della prima serie A ( ottobre 1986) con l’asroma, i capitolini nn avevano vinto il loro 2ndo scudetto l’anno prima, ma bensi nel maggio del 1983 (esattamente l’anno in cui gli azzurri tornarono in B dopo 35anni). Saluti

  11. Fabrizio, come al solito un ottimo articolo, documentato e scritto col cuore del tifoso.
    Un favore: mi spieghi, come mai i miei commenti vengono pubblicati immediatamente sui tuoi articoli e di altri, e molte volte non vengono pubblicati (vedi oggi) sugli articoli del Cocchi ??? Grazie

  12. Per Giorgio:
    Non so spiegarti il perché del problema che mi poni. Ci sono delle parole chiave che se scritte nel commento lo bloccano automaticamente. Non so se sia questo il tuo caso. Quello che ti assicuro è che PE non censura nessun commento purché – come penso che sia nel tuo caso – non sia offensivo nei confronti di nessuno né contenga parole volgari.

  13. Complimenti Fioravanti… come sempre del resto, il silenzio attuale è una vera tristezza comune, dirigenza, chi deve decidere e non decide, boh ! peccato perchè ne beneficerebbero tutti.
    Forza magico azzurro.

  14. Bella la mia Curva Sud… Sigh. Non so cosa darei x teletrasportarmi a quei momenti anche solo x un ora… Avevo 14 anni e ero proprio nel mezzo con una bandiera a scacchi blu e bianchi. Che emozioni…
    SEMPREFORZAEMPOLI

  15. Proprio vero vedere le foto del tifo della mitica vecchia sud fa pensare che tempi erano quelli gli empolesi attaccatissimi alla squadra della città tanto da “rubare ” tanti tifosi empolesi che andavano a Firenze a tifare la viola e fare nascere clubs in tutta la zona empolese, trasferte numerosissime e il castellani quasi sempre pieno cosa che fa un po’ pensare perché attualmente agli empolesi è raffreddato l’attaccamento alla maglia azzurra ,infatti diciamocela tutta negli ultimi anni il tifo al castellani è molto ma molto poco .

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