di Massimiliano Ciabattini e Alessio Giorgetta

Fare le cose semplici può essere estremamente complicato. Non lo diciamo solo noi, lo recita il buonsenso e lo hanno affermato, declinando il concetto in vari modi, voci autorevoli che vanno da Robert Browning a Charlie Chaplin, passando per Mies van Der Rohe e Peter Behrens, senza dimenticare Leonardo, Coco Chanel, Albert Einstein e Arthur Schopenhauer. Ce n’è per tutti i gusti.

E, visto a cose fatte, il logo con il quale PianetaEmpoli celebra i 100 anni di storia azzurra appare estremamente semplice: la Collegiata, simbolo di Empoli e per tantissimi anni anche della nostra squadra; l’oro, colore per eccellenza delle celebrazioni importanti; l’azzurro “vero”, quello del gonfalone cittadino e della maglia da gioco; il “100” a cristallizzare l’anniversario. Il tutto incastonato in una intelaiatura ben conosciuta dai nostri lettori, quella che identifica fin dalla nascita PianetaEmpoli, ovvero un Saturno stilizzato.

Una schematizzazione della “genesi” del nuovo logo di PE per #unsecolodazzurro

Raccontata così sembra che il logo si sia generato quasi “spontaneamente”, ed anche a colpo d’occhio pare la cosa più naturale di questo mondo. Questo è forse il miglior indizio della sua buona riuscita. Almeno è quello che ci auguriamo, visto che questa grafica accompagnerà l’intera produzione editoriale di PianetaEmpoli per l’anno 2020, non solo per ciò che riguarda l’iniziativa di #unsecolodazzurro.

Il nostro lavoro in realtà non è stato così semplice, dovendo far coesistere valori simbolici ed esigenze pratiche con il coinvolgimento emotivo e la responsabilità di “metter mano” a quello che avrebbe identificato l’immagine della testata in un momento irripetibile della storia della nostra squadra.

Nulla è stato dettato dal caso o dalla ricerca della stravaganza per far sensazione, tendenza quest’ultima che va tanto di moda nell’era del rincoglionimento digitale. In particolare il “100” incastonato alla base della Collegiata vuole identificare sì un traguardo da celebrare, ma anche rappresentare il fatto che questi 100 anni di storia sono la base su cui deve fondarsi il futuro.

Perchè quello che spesso si tende a dimenticare è che la storia dell’Empoli F.C. è un racconto lungo un secolo. Un racconto avvincente, fatto di persone oltre che di risultati sportivi. Un racconto in cui ritroviamo alti e bassi, momenti bui e straordinarie imprese, emozioni che hanno sempre un unico comune denominatore che va al di là delle categorie, delle vittorie e delle sconfitte: la maglia azzurra. Perchè è verso la maglia azzurra che si raccoglie, e si è raccolto fin dal 1920, l’immenso patrimonio di amore dei nostri tifosi. Il tesoro più prezioso, l’oro vero che fa risplendere #unsecolodazzurro.

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13 Commenti

  1. come la società non sta facendo nulla nemmeno scrivere una cosa sui social sil centenario , dovrebbero organizzare tante cose maglie celebrative , iniziative ecc 100 anni di storia è tanta roba e tutti zitti

      • E’ vero, a monteboro al centenario non ci sono arrivati: per loro l’empoli è nato nel 1991. Esiste solo la family e va ricordata solo quella. Ci rivediamo nel 2091.

  2. Per guardare al futuro, bisogna avere i piedi ben saldi nel passato.
    100 anni si di vittorie e di sconfitte, di esaltazioni e di delusioni, di campioni e di scarponi …… ma con unico grande amore, la maglia azzurra!!!!
    La squadra avrà un Presidente, un DS, un un’allenatore, ma apparterrà sempre ai suoi tifosi e al suo cuore pulsante….. la Maratona!!!!!

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