Il grande ex azzurro, Ighli Vannucchi, ha rilasciato, ieri 18 novembre, un intervista al quotidiano La Nazione.

Le imprese al Franchi e al Maradona che segnale sono?

“Penso che siano risultati straordinari che andranno però affiancati a dei successi contro le piccole. Conta tanto anche l’aspetto mentale e anche in questo Andreazzoli è molto bravo. I risultati non arrivano mai a caso o per fortuna. Ora stanno ingranando e trovando la totale convinzione contro tutti gli avversari per arrivare a una serena salvezza”.

L’esperienza in certi casi conta tanto, e non solo in panchina…

“È tutto, senza quella non si può ottenere nulla. In ogni settore lavorativo serve il giovane, il medio e l’anziano per avere un quadro della situazione totale. A volte puntare troppo soltanto sulla gioventù non è la strada migliore perché nei momenti di difficoltà, serve l’esperienza delle persone che trasmettono tranquillità. Lo spogliatoio è sempre un’alchimia dove conta tanto il ’nonno’ che dà fiducia a tutti.”

Anche lei ne sa qualcosa, da questo punto di vista…

“Nel ’mio’ Empoli siamo riusciti a raggiungere la Uefa, dopo un percorso fatto di tanti anni insieme e di uno zoccolo storico che ha trascinato la formazione verso traguardi impensabili”.

Chi erano i leader di quella squadra, oltre a lei?

“Buscé, Balli, Pratali, Vanigli che è l’esempio di come non sia necessario essere sempre titolare per essere indispensabile”.

Tornando all’attualità e ai giovani, cosa pensa di Baldanzi?

“Essendo un dieci, nel senso di fantasista, già per questo è in zona protezione totale” (ride, ndr)

Un ruolo da tutelare?

“É una posizione che non deve mai essere imbrigliata perché sarebbe come togliere la fantasia a un pittore, a un artista. I trequartisti vanno protetti come i panda in via d’estinzione”.

Il merito dell’Empoli è anche quello di cedere dei giocatori, vedi Parisi e Vicario la scorsa estate, e comunque avere in casa altri ragazzi pronti.

“Il club nella sua storia ha sempre valorizzato il prodotto interno, con un vivaio che credo sia il primo in Italia. I giovani sono una garanzia per il futuro”.

Nel suo libro autobiografico “Nel segno di Ighli“ che cosa racconta?

È una storia un po’ controcorrente per i tempi che corrono. È la vita di un fantasista di periferia che ha fatto una scelta d’amore verso il calcio, seguendo la passione e l’istinto. Nella vita mi sono sempre piaciute le cose semplici, senza trasferirmi in piazze che non mi avrebbero rispecchiato come carattere e dove non sarei emerso. Empoli invece è come casa mia, dove mi sono divertito e ho ottenuto tutto ciò che volevo. Nessun altro poteva disturbarmi venendomi a cercare sul mercato, nemmeno l’Inter che a un certo punto si era interessata a me”.

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29 Commenti

  1. Grandissimo Ighli: giocatore sublime e uomo vero.

    Ricordo sempre la storia legata al tuo nome derivato dal personaggio Ighli del film “Cime tempestose” durante la tua presentazione al Pala Expo nel 2002

  2. Il piu’ grande passato da empoli. Non aver fatto giocare a quella squadra la UEFA, rimane il peccato sublime del presi dente, che nemmeno 100 confessioni dał prete potranno “pulire”.
    E la squadra lo puni’, mandandolo in B

    • Ha detto lui stesso che la scelta di non far giocare gran parte dei titolari contro lo Zurigo fu esclusivamente di Cagni o comunque partí da lui

      • Dai Forza Empoli tutti sanno come è andata, Cagni è uomo troppo esperto per non fiutare l’aria dello spogliatoio e non sapere che gliela avrebbero fatta pagare …. la società non aveva gran voglia di proseguire, spese molte, guadagno poco e fatica per il campionato. Colpa di Cagni fu non imporsi, quello sì

  3. Igli è stato veramente il nr 1 a Empoli. Peccato che non abbia trovato posto nella società ma forse la sua dimensione l ha trovata altrove e alla sua maniera.

  4. Grazie Igli per ciò che ci hai dato e per quello che continui a darci (con le tue interviste).Fatti vedere un po’ più spesso pero’ dalle parti del Castellani.Ne aveemmo bisogno tutti!!!

    • Cappellini primo assoluto.E non dite che non era un trequarti dato che gli ultimi anno aveva arretrato intelligentemente il suo raggio d’azione.Le sue punizioni erano mitiche.Per me il miglior giocatore dell’Empoli alla lunga.

      • Non ha mai giocato trequarti, tranne qualche partita per necessità. Quindi non può essere inserito nella lista dei trequartisti. Il suo ruolo era lá davanti, e lo faceva molto bene: tanti bei ricordi legati a lui e a quella squadra.

  5. Igli a Empoli un privilegio…ragazzo esemplare, e fra l’atro ottimo pescatore.
    Il gol nel derby pareggiato in casa 1-1 con lui che fa il verso a Luca Tony…goduria pura.

  6. Grandissimo Igli…sempre nel cuore… ricordi indelebili…e ti meritavi di giocare l’UEFA…unico vero errore del Presidente in 35 anni

  7. Papà Ighli mettiti gli occhiali e raccontaci una storia….
    Tipo la favola della Bella Addormentata di Ancona….

    Gran giocatore, ma in quella caciara c’era anche lui nel mezzo

    • Se per codesto c è anche nella retrocessione della coppa uefa con tutti che brontolavano x non aver giocato, e con rigore non calciato con l Udinese poi sbagliato da Giovinco, tralasciando il gol di Quagliarella. Però ogni anno che retrocedi si parla sempre di problemi nello spogliatoio. È un classico. Voci voci, chissà quali sono vere e quali false.

      • Appunto, non discuto il giocatore, che mi ha fatto divertire come pochi.
        Ma da qui ad osannarlo come il messia o di metterlo al pari di Platinì ce ne passa.
        Sarà una mia impressione, e tale rimane, ma i social invece di allungare la memoria ne stanno riducendo la portata, e si perdonano cose/santificano persone che prima erano ben lungi da essere considerati

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