Quella di domani non sarà una “notte prima degli esami”, ma la sfida contro la Reggiana, che inaugurerà ufficialmente la stagione 2025-2026, rappresenta comunque un momento di verifica importante. La gara, valida per i trentaduesimi di finale di Coppa Italia, non può essere considerata un esame definitivo, ma offrirà indicazioni più concrete sullo stato di salute dell’Empoli dopo oltre un mese di lavoro dall’inizio del ritiro. Abbiamo più volte parlato di un “cantiere aperto” e, di fatto, la squadra di Guido Pagliuca lo è ancora. La costruzione della rosa non è terminata: il mercato ha visto molte uscite, ma non ancora un numero sufficiente di innesti per poter parlare di gruppo completato, nonostante la rivoluzione sia stata quasi totale. Basti pensare che domani, con ogni probabilità, dieci giocatori su undici in campo non facevano parte della rosa della scorsa stagione. L’Empoli è dunque in fase di assemblaggio, ma la partita sarà comunque un test significativo, al di là del risultato. È chiaro che la posta in palio conta: si gioca sempre per vincere e l’obiettivo dichiarato è il passaggio del turno. Tuttavia, come sottolineato dallo stesso Pagliuca nella prima conferenza pre-gara dell’anno, l’attenzione sarà rivolta soprattutto al coraggio, alla forza e all’attitudine della squadra: la capacità di soffrire e difendersi quando necessario, ma anche quella di proporre gioco, sviluppare trame e provare a finalizzare quando si avrà il pallone. Proprio la fase offensiva è stata, nel precampionato, l’aspetto meno convincente. Rispetto all’ultima amichevole, il pareggio a reti bianche contro il Sassuolo, ci sono però stati ulteriori giorni di lavoro, durante i quali l’allenatore ha potuto inserire nuovi concetti e recuperare alcuni elementi importanti dall’infermeria, pronti a dare un contributo già a partire dalla gara di domani.
La partita di domani sarà osservata, analizzata e commentata come ogni impegno ufficiale, e anche noi entreremo nei dettagli di ciò che accadrà in campo. È però necessario ribadirlo fin da subito: questa sfida non può e non deve essere considerata come giudicante per l’Empoli in ottica futura. Non sarà dalla gara contro la Reggiana che si potrà tracciare un bilancio reale della squadra, ma certamente rappresenterà un passaggio importante, capace di offrire indicazioni preziose sul lavoro svolto finora e sul grado di assimilazione dei principi di gioco voluti da Guido Pagliuca. Sarà anche l’occasione per valutare quanto il gruppo, non solo dal punto di vista tecnico ma anche umano, stia iniziando a compattarsi. In un campionato come la Serie B, questi aspetti contano quanto e più delle qualità individuali. L’Empoli dovrà dimostrare di saper stare dentro la partita, affrontando un avversario tutt’altro che semplice: la Reggiana di Davide Dionigi, infatti, parte con il vantaggio di poter contare su una base consolidata rispetto alla scorsa stagione, sia in panchina che in campo. Il mercato è ancora aperto per poco più di due settimane e, sebbene siano chiari a grandi linee gli obiettivi della società, la gara di domani potrebbe offrire ulteriori indicazioni sulle aree in cui sarà necessario intervenire con maggiore urgenza. Certo, il calendario non ha regalato la collocazione più comoda: un debutto il 15 agosto alle 18 può far storcere il naso. Ma per chi potrà esserci allo stadio sarà un’opportunità speciale per sostenere fin dal primo pallone l’Empoli nella sua nuova avventura.
I favori del pronostico, dettati soprattutto dal blasone, non devono illudere. Pagliuca stesso ha sottolineato che l’obiettivo primario è il mantenimento della categoria, accompagnato dalla valorizzazione dei giovani. La stagione prende il via domani, con un Empoli nuovo e guidato da un allenatore che si sta facendo conoscere per un approccio energico e partecipe in panchina, ma anche per una comunicazione diretta e coinvolgente. La scelta di affidare la squadra a Guido Pagliuca è stata netta e convinta sin dall’inizio, senza esitazioni. Lo scorso anno ha dimostrato di saper ottenere risultati importanti con un gruppo non accreditato per le prime posizioni, e ora sarà il valore aggiunto di questa nuova avventura. Toccherà poi ai giocatori, quelli già presenti e quelli che arriveranno, dare il massimo assoluto, consapevoli di indossare una maglia che per Empoli significa orgoglio, appartenenza e identità.














Vincere anche per Sergio Biliotti 💓
💙
Anche domani si giocherà fuori casa..meno male abbiamo una squadra che crede nei colori ed appartenenza per la maglia…Siamo veramente spettacolari….
Ma di che sa farli giocare di agosto…a ferragosto poi…bei mi tempi..
Una piccola considerazione: cambiare molto in termini di giocatori contribuisce alla freddezza della piazza.
Sono un fermo sostenitore della pulizia dei vecchi, ma ritrovarsi a sostenere venti sconosciuti non è il massimo. Ovvio che si sostiene la maglia, i simboli della Collegiata, le tre lettere EFC, ma non sapere nemmeno chi ha la palla non contribuisce a partire da blocco unico. Ci vorrà del tempo per loro, per noi, per voi che scrivete. Manca la componente umana.
Se ad esempio vedo Haas o Pellegri che so quanto hanno sofferto, so che hanno un legame, ci fosse stato un Henderson… Così sosteniamo la maglia, ovvio e corretto, ma non è la stessa cosa.
Concordo
Ci s ha la squadra piena zeppa di ragazzi cresciuti nel vivaio come Ignacchiti Belardinelli Guarino Campaniello Busiello Orlandi e via e via, il portiere è empolese e tifoso empolese, solo questo potrebbe bastare per dare la carica alla tifoseria. Va bene così è sempre stato così e continuerà ad essere così, siamo questi pochi e freddi ma ci siamo.
La partita con la Reggiana, non dirà niente di nuovo di quello che già sappiamo; giocheremo con grinta e abnegazione per tutta la partita, avremo problemi in avanti e in mezzo al campo, la costruzione del gioco lascerà a desiderare, cioè, alla fine, il tutto sarà come è stato finora, perchè siamo ancora una squadra incompleta.
Potremo vincere o perdere, ma quello di oggi pomeriggio non potrà mai essere l’Empoli che dovrà affrontare il campionato di B.
che bello sui gradoni di cemento riscaldati da 10 giorni a 40 gradi,non c’è rispetto neanche di chi ha molti anni sulle spalle,lega italiana andate a fare in ……………!