Si sono svolti questa mattina i funerali di Silvano Bini.

Inutile dire che la sua scomparsa ha destato enorme inpressione nel mondo del calcio, come testimomiato dai numerosi protagonisti di ieri e di oggi che hanno conosciuto e avuto un legame professionale o di amicizia con Bini, tra tutti citiamo Luciano Spalletti. Molto bello lo striscione esposto in Maratona inferiore ieri sera, in occasione della gara interna con la Samp, a testimoniare il forte legame e la stima che l’ex Direttore azzurro aveva con i tifosi e la città. Presenti alla cerimonia di oggi anche il Sindaco Mantellassi e l’ex Sindaca Barnini. Peccato l’assenza dei vertici della Società di Monteboro, peccato l’assenza di una rappresentanza di giocatori, magari anche del Settore Giovanile che da Bini era stato sempre incoraggiato e tenuto in alta considerazione. Ma, si sa, la memoria è un lusso che non tutti si possono permettere ed ha un difetto, è il contenitore dei ricordi, e quelli non si possono cancellare: sono lì, dentro a fuori di noi, a raccontarci – lo si voglia o no – chi siamo stati e chi siamo oggi, le strade che abbiamo percorso, gli incontri che abbiamo fatto, i sogni che abbiamo custodito.

Con la scomparsa di Bini si ar9chivia un cinquantennio importante della storia dell’Empoli FC. Con lui se ne va anche un modo di fare calcio che molti rimpiangono, fatto di concretezza, onestà, professionalità, rigore, attaccamento alla Società ed al suo territorio. Lascia a tutti noi un vuoto che oggi più che mai si fa sentire.

Ciao Silvano.

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31 Commenti

  1. È una cosa vergognosa che nessuno della società fosse presente al funerale di Silvano, è l’ennesima dimostrazione del distaccamento con la città e la tifoseria , i loro interessi sono solo economici e basta .
    Ciao grande Silvano.

  2. Io mi auguro che la cosa sia dovuta a silvano che ha lasciato scritto di non voler determinati personaggi al proprio funerale. In caso contrario la family ha fatto una epocale figura del colore della terza squallida maglia di quest’anno.
    Si sono arroccati sulla collinetta, mungono la vacca finchè produce latte e di tutto il resto non gliene può fregare di meno. Tanto la servitù, anche in maratona, scodinzola a prescindere.

  3. Se l’Empoli tra gli anni ’80 e ’90 ha edificato una realtà che è un modello di calcio anche ai nostri giorni lo deve anche a questo signore sobrio ed elegante che se n’è andato ieri: si chiamava Silvano Bini.
    All’Empoli è entrato un paio d’anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale e ha ricoperto tutti i ruoli possibili. Anche il presidente. Forse a un certo punto era Silvano Bini il ruolo, ma sicuramente è lui l’Empoli. E si è fatto trovare pronto al momento cruciale della serie A: estate 1986, l’Empoli ottiene la promozione nella massima serie ufficialmente in piena estate e sulla carta non ha l’organico per affrontare il nuovo campionato, che, ricordiamolo, è a 16 squadre e con 3 retrocessioni. In gran parte sono calciatori esordienti in serie A. Gli attaccanti della rosa sono tre ragazzi di belle speranze : si chiamano in ordine alfabetico Francesco Baiano (18 anni), Marco Osio (20 anni) e Adelino Zennaro (23 appena compiuti), una dozzina di presenze in A sommandoli. Prime due giornate dell’Empoli : due vittorie, battendo Inter e Ascoli a domicilio, in gol Osio e Zennaro. Empoli in testa a punteggio pieno.
    Ci sarà l’inevitabile ridimensionamento in classifica, ma in quelle settimane l’Empoli ha provveduto a preparare lo stadio e a rafforzarsi sul mercato. E’ arrivato con programmato ritardo l’unico calciatore straniero sul quale si punta (pur avendo diritto a due): Silvano Bini è andato infatti a pescare il centravanti della Nazionale svedese che si chiama Johnny Ekström, 21 anni, scattista con la predilezione per l’attacco alla profondità. All’Empoli arrivano poi Settimio Lucci e Rocco Cotroneo per il centrocampo. La Domenica Sportiva manda Marcello Giannini per il primo derby della storia tra Empoli e Fiorentina in serie A. A proposito, ha vinto la matricola con un gran gol di Johnny Ekström. E davanti a quel microfono importante Silvano Bini è felice: “Per noi è un onore”.
    Mister Salvemini nel frattempo ha trovato la quadra e in casa non prendono un gol per 6 mesi, pazzesco. E’ una storica, e poco pronosticata, salvezza. Silvano Bini rimarrà per altri dieci anni, potenziando il settore giovanile. In ordine sparso un ragazzino classe ’74 che si chiama Vincenzo Montella e un altro classe ’77 (della stessa zona) che si chiama Antonio Di Natale. Silvano Bini lascia l’Empoli nel 1996 : fanno 49 anni.
    Passerà nel 1998 alla Pistoiese: promozione in B al primo colpo. Nel 2003 andrà al Livorno: promozione in serie A al primo colpo.
    Fabrizio Corsi, attuale presidente dell’Empoli, ha raccontato di aver imparato tanto da Silvano Bini e lo ha definito “un maestro”. Aggiungiamo un uomo di sport, un uomo di calcio, che non faceva rumore perché non ne aveva bisogno.
    Se n’è andato ieri, ma il suo insegnamento varrà domani.

    E senza il calcio di provincia non esiste il calcio .

    • Il Bini comunque passo’ al Genoa contro cui giocammo con l’Empoli di Spalletti il ns primo anno di serie B (dell’epoca Corsi).

  4. L’assenza di tutti quelli con il solito cognome svela quanto fossero ipocrite e false le parole del comunicato della società dell’altro giorno.

    • …probabilmente, gli zerbini che dici te, sono, a tutti gli effetti, gente della società.
      Oppure, in caso contrario, anche loro sanno che la loro cara società, a ‘sto giro, l’ha fatta abbondantemente fuori dal vaso, e sono indifendibili.

  5. società di vili affaristi e ipocriti senza spina dorsale, non c’è fine alla vergogna!
    pessimi anche i desperados, da sempre filosocietari, un misero lenzuolino, li fanno piu lunghi quando nasce un bambino..

  6. La Società Empoli FC nelle persone di chi sapete chi, ha perso l’ennesima occasione…. non c’è da aggiungere altro!!!!

  7. In una sola parola , VERGOGNA!!!!
    Silvano ha insegnato molto a quello lassù sulla collina , e questa è la riconoscenza ?

  8. Non capisco perché non riconosce noi tifosi? io preferisco chi le cose le dice, anche antipatici ma noi toscani siamo diretti…
    gli sponsor gli sono andati in bucio fino a che mangiavano a sbaffo …
    invece noi comuni mortali ci saremo sempre spero di vedere lo Stadio prima che ci lasci le penne…
    vedere la tribuna vuota e allucinante dopo 4 anni di serie A

  9. Una caduta di stile senza eguali.
    Ma anche noi in maratona poco.
    Empoli sta scivolando sulle ceneri di abitudini regali quando in realtà siamo popolo.

    Ps: oltre a Bini nemmeno uno striscione per Liam, nemmeno un coro, stiamo scivolando giorno dopo giorno nell’oblio del niente.

    • Andrea sono almeno 30 anni che non ci sono striscioni specifici per i giocatori. Soprattutto se sono ex. Può esserci applausi se vengono a salutare sotto la maratona ma mai striscioni dedicati. Quindi sulla società x Bini tutti d accordo della nefandezza fatta, ma non sui tifosi x Liam

  10. Mi associo a quanto già espresso da molti.
    Il Presidente Corsi DOVEVA partecipare al funerale di Silvano Bini, e con lui una rappresentanza dei giocatori e dello staff tecnico. Se, come si dice, ci sono stati in passato degli screzi, di fronte alla morte ci si deve passare sopra.

  11. un misero piccolo striscione dei DE per Silvano… in pieno accordo con una società che non fischiano mai. D’accordo con Andrea, stiamo scivolando…
    Con anche il freccia che dà voti alti a una maratona che ormai è ripiegata su sé stessa
    Coinvolgere lo stadio così è difficile…

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