La Serie B scende in campo per difendere le proprie società che senza provvedimenti governativi rischiano di chiudere. Lo fa pensando principalmente alla tutela di quei dipendenti, fornitori, collaboratori, gestori di servizi, che vivono e sopravvivono con le loro famiglie, proprio grazie al calcio. Per questo sui campi della sesta giornata della Serie BKT i dipendenti dei club esporranno nelle gradinate degli stadi, in concomitanza con l’inizio delle gare, uno striscione con scritto ‘Non lasciate morire il calcio degli italiani’.

Oggi i club della Serie BKT – spiega il presidente della Lega B Mauro Balata – si mobilitano per difendere le donne e gli uomini dell’universo della B. Un appello alla sensibilità delle istituzioni affinché possano essere adottati strumenti opportuni e necessari per evitare che la crisi cancelli il calcio degli italiani’.

La ragione della protesta vuole denunciare la mancata predisposizione da parte del Governo di norme atte a sostenere le società sportive, ed in particolare quelle della LNPB, in questo momento storico di grave emergenza sanitaria ma anche economica. Al minor numero di ricavi dovuto alla mancanza di biglietteria, di sponsor e di altri introiti da stadio, infatti, fanno eco le maggiori spese dovute al rispetto del protocollo anticovid. In assenza di provvedimenti governativi i club si ritrovano in seria difficoltà, con l’enorme rischio di dover interrompere per sempre la loro attività. E i primi a pagare questo caro prezzo sarebbero le decine di migliaia di famiglie che vivono con stipendi ‘normali’ grazie al calcio.

Anche il Presidente della Lega Serie A, Paolo Dal Pino, si allinea alle parole di Balata:

“Siamo molto vicini al disastro economico-finanziario. Da un lato lavoriamo con la Figc per misure sul ritardo dei pagamenti o l’introduzione di un salary cap. Dall’altro, se non avremo respiro attraverso ristori e dall’entrata in scena dei fondi nella media company della Lega, il rischio che il sistema si fermi è molto alto”.

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8 Commenti

  1. Certo… Deve morire tutto mi sembra giusto. Di inquinamento non si muore, le fabbriche non inquinano. I bambini è giusto non vadano più a scuola, non facciano più sport, e giusto che si diventi tutti scemi. Non avere più amicizie, divertimenti, rapporti umani. Sei un Grande!!!

  2. Si, con tutto il rispetto, pensino le società ad una redistribuzione equa per le famiglie meno abbienti a libro paga. Gli aiuti agli operai e ai piccoli e medi imprenditori!

  3. Sarebbe corretto, come fatto dalla Premier League, che la A e la B destinassero una cospicua somma a Lega Pro e Dilettanti che ne avrebbero più bisogno per sopravvivere.

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