Lento

Pessimo approccio, buona prestazione, zero punti. Se volessimo sintetizzare all’estremo l’analisi di Empoli-Lazio, potremmo semplicemente utilizzare le parole di cui sopra. Contro gli indolenti biancocelesti di Baroni, venuti a Empoli con il tipico atteggiamento da fine stagione di chi è presente fisicamente ma mentalmente non è esattamente sul pezzo, abbiamo assistito a un Empoli combattivo e volenteroso ma ancora una volta costretto all’immobilismo in classifica. Se sul piano dell’atteggiamento gli uomini di D’Aversa hanno dimostrato di esserci, su quello prettamente tecnico, hanno rivelato le solite carenze che perdurano da ormai cinque mesi esatti. Un incubo senza fine che deve fare i conti con le sempre più scarse possibilità di riscatto. Non si tratta di fare tabelle estemporanee o meri calcoli numerici di possibilità. O l’Empoli realizza almeno 4 punti di qui all’epilogo casalingo con il Verona o le velleitarie possibilità di salvezza possono dirsi azzerate.

Adagio

Dal canto suo l’Empoli può puntare sulla cauta velocità di crociera di Lecce e Venezia, non esattamente due lepri agili, veloci e imprendibili. Il problema è che neppure il team azzurro appare a suo agio nel ruolo di segugio in procinto di azzannare la preda. Contro la Lazio, gli episodi sono girati tutti in direzione ostinata e contraria agli auspici di Ismajli e compagnia. Il gol subito a freddo per un’evidente disattenzione difensiva; la surreale espulsione di Colombo sul finire del primo tempo, “reo” di un velleitario contrasto ai danni del laziale Gigot che ha tratto in inganno il confuso arbitro omonimo; il mancato utilizzo di Sebastiano Esposito che si aggiunge a una lista interminabile di assenti con conseguente amplificazione della pochezza offensiva della squadra; il gol annullato a Viti per una questione di centimetri. All’Empoli non ne gira una per il verso giusto, inclusa l’impossibilità di usufruire a tempo pieno di un Anjorin evidentemente non in grado di trovare quella continuità fisica e atletica che avrebbe fatto le fortune del centrocampo azzurro.

Andante

L’unico elemento di cauto ottimismo è dato dal calendario. All’orizzonte le ultime tre gare propriamente non impossibili da capitalizzare al meglio. Il paradosso è che l’Empoli dovrebbe conquistare in venti giorni quasi lo stesso numero di vittorie racimolato in più di otto mesi. Tuttavia mai togliere limiti alla Provvidenza. Da queste parti siamo perfettamente consapevoli della collocazione degli azzurri al 92° minuto dell’epilogo dell’ultima stagione con la Roma. Poi accadde l’impensabile. Ci si gioca tutto in 270 minuti come lo spericolato giocatore al casinò che punta sul tavolo da gioco l’intera posta a sua disposizione sull’ultimo giro del croupier. Sabato sera con il Parma conosceremo molto del destino azzurro che inevitabilmente si intersecherà con quello di Lecce e Venezia, chiamate stavolta a sfide non impossibili rispettivamente con Verona e Fiorentina. Il Parma è virtualmente salvo ma, avendo da disputare le ultime due gare con Napoli e Atalanta, non può venire serenamente in Toscana con l’atteggiamento spensierato di chi affronta una gita fuori porta. Tra pochi giorni ci giocheremo tutto: o la va o la spacca.

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13 Commenti

  1. Bisogna cercarla però la Provvidenza. Crederci. Come ha fatto ieri sera Acerbi all’ultimo secondo. Basta fare stopper, fo il centravanti. E è successo l’incredibile!

  2. Ma se ti fai fare gol, dopo 50 secondi, ma come fa a girarti per il verso giusto !!!
    Se non sei in grado di approcciare la partita nemmeno nei primi minuti, hai voglia di implorare la misericordia ! T’arriva quando ormai sei belle volato nell’alto dei cieli.

  3. la Provvidenza sarebbe stata che l attuale allenatore a meta’ febbraio avesse fatto posto a chiunque al suo posto ….meno di quello che ha fatto non sarebbe stato matematicamente possibile, ed ad oggi saremo gia’ salvi a 28/29 punti con 3 partite da giocare

    questa sarebbe stata la provvidenza , la scelta

  4. Ha avuto i ladri in casa appena arrivato, ha avuto una paralisi facciale che gli è durata tre mesi, aveva scoperto Pellegri e gli s’è rotto, aveva chiesto Audero e gli hanno preso Silvestri. Va bene, è tutta colpa di D’Aversa.

    • Le colpe principali sono della società, a seguire D’Aversa che non ne ha azzeccata mezza. A parte che Pellegri non l’ha scoperto lui, comunque sai che bella scoperta…buono per l’infermeria.
      Uno dei peggiori allenatori mai visti, siamo ai livelli di Martusciello e Muzzi.

  5. Ma cosa continuate a scrivere di 4 punti fra Parma e Monza…noi se vogliamo salvarci dobbiamo assolutamente vincere…capito…vincere…con il Parma è l’ultima occasione…se vinciamo allora possiamo sperare di vincere anche le altre due…se non vinciamo il nostro campionato è finito…non arrampichiamoci sugli specchi!…ora conta solo VINCERE!

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