Il vice di Alessio Dionisi ma anche ex calciatore azzurro, Paolo Cozzi, si è raccontato questa mattina sulle colonne locali de “Il Tirreno”.

Tornando qui dopo 24 anni ho trovato un altro mondo. Quando arrivai la prima volta la dimensione era quella di una famiglia. Si capiva però che il terreno era fertile, c’era voglia di far bene e di risultati, c’era fame. Le strutture e l’organizzazione però erano quelle di una neopromossa, ora invece siamo a livelli di lusso, in ogni senso; segno che in questi anni si è seminato davvero bene. Il settore giovanile, per fare un esempio, era già all’ora un fiore all’occhiello ma Monteboro era solo una collina. Il centro sportivo non c’era ed è stata una bella sorpresa vederlo. Sapevo che l’Empoli nell’ultimo periodo era cresciuto tanto ma vederlo e toccarlo con mano è un’altra cosa ed adesso ho la possibilità di viverlo. Per me, per noi, è una fortuna poter lavorare in un ambiente cosi. L’Empoli di oggi è quello di ieri hanno in comune la stagione 96/97. Quell’Empoli era una neopromossa allenata da un giovane emergente come Spalletti, poi diventato un modello. Fu una sorpresa quella squadra, cosi come oggi nessuno si aspettava che potessimo essere in testa alla classifica. Ripartire dopo una stagione strana come quella passata poteva portare con se delle incognite ma da subito si è creata una bella sinergia. Il gruppo crede in quello che fa e tutti remiamo nella stessa direzione, come nel 96/97. E’ presto però per dire se il risultato finale sarà lo stesso, non dobbiamo nemmeno pensarci per adesso. Ci sono margini di miglioramento, si puo’ e si deve migliorare sia singolarmente che come squadra. Un pensiero alla promozione se non lo facciamo noi ce lo faranno fare gli altri, d’ora in poi ci affronteranno tutti al massimo come si fa contro una capolista. Testa bassa e pedalare.

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7 Commenti

  1. Io leggo con piacere tutti i vostri commenti però una cosa va detta. Al presidente non gli perdonate nulla. Anche una virgola fuori posto è pretesa x attaccarlo.

  2. Musica per le mie orecchie, testa bassa e pedalare. A maggio la salveremo e vedremo dove siamo. La salita è lunga. Ma possiamo battere anche le corazzate.
    Forza Azzurri forza ragazzi
    Mauro

  3. Paolo Cozzi olè!
    …coro d’epoca che non scaldato gli animi ma rimane nell’immaginario collettivo di quegli anni folli al seguito del nostro magico Empoli…

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