In vetta solitaria. Era questa la situazione dell’Empoli prima della partita di andata contro il Pordenone. Dopo le tre vittorie consecutive – ottenute contro Cittadella, Pisa e Perugia – sembrava che la squadra di Bucchi, nonostante la rivoluzione fatta in estate, fosse già pronta per spiccare il volo. Lo dicevano soprattutto i numeri. Nell’ambiente c’era fiducia e sembrava che la partita in terra friulana potesse aumentare le certezze, anziché farle vacillare.

Invece è successo il contrario. Anziché godere dell’aria pura della vetta l’Empoli è caduto in un vorticoso declino. Come un alpinista che, nel bel mezzo della sua scalata, si fa prendere dal panico e non riesce più a salire. La gara del Friuli si è rivelata un’autentica trappola: ha fatto sgretolare quanto di buono fatto nelle tre partite precedenti e ha decretato l’inizio della fine.

Come è proseguito il campionato lo sappiamo tutti. Adesso conta il presente. E il protagonista di questo presente è Pasquale Marino. Il mister siciliano ha curato la squadra dai suoi malanni. Adesso abbiamo davanti ai nostri occhi una squadra rigenerata, completamente trasformata. E i meriti sono in gran parte attribuibili al nuovo tecnico.

Così come all’andata, però, la partita con il Pordenone nasconde più di una insidia. Siamo noi quelli che hanno tutto da perdere, visto che giochiamo in casa contro un avversario che non ha mai vinto nel 2020. Proprio come all’andata siamo inebriati dal filotto ottenuto, convinti che da qui in avanti la situazione possa solo migliorare. E proprio come all’andata la gara contro i neroverdi rischia di diventare un tremendo trappolone. Occorre quindi tenere i piedi ben piantati per terra e preparare la gara con la massima accortezza. Solo così si potrà evitare un pericoloso “Ritorno al Futuro”.

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Empolese DOC e da sempre tifoso azzurro, è un amante delle tattiche e delle statistiche sportive. Entrato a far parte della redazione di PianetaEmpoli.it nel 2013, ritiene che gli approfondimenti siano fondamentali per un sito calcistico. Cura molte rubriche, tra cui i "Più e Meno" e "Meteore Azzurre.

11 Commenti

  1. Ricordiamoci che abbiamo vinto le ultime due al novantesimo, giocando a tratti male.
    Questo è sintomo sicuramente di carattere, ma rimangono ancora un po’ di sospetti.
    Quindi occhio a questa partita.

    A mio avviso il secondo posto è impossibile. Forse faccio l’errore di confondere l’impossibile con l’improbabile.
    Però ai playoff ci andiamo. E poi può succedere di tutto.

  2. Pordenone avversario ostico, ha perso di misura a Benevento, però ha pareggiato in casa con il Livorno.. dobbiamo vincere per sperare nell’impresa che secondo me però non è alla nostra portata… È vero si che abbiamo vinto 4 partite ma come ..? Il Crotone è venuto a Empoli senza 4 titolari, e con Pisa e Perugia potevamo perdere.. a Cittadella l’unica nota del tutto positiva… però spero che la squadra sia in costante crescita e visto che mi sembra che dopo il Benevento ci sia grosso equilibrio dobbiamo provarci…

    • Ora passi la prima con il Crotone, ma la partita di Cittadella, il primo tempo di Perugia e gli ultimi 20 contro il Pisa, sono state di pregevole fattura.
      Hai vinto due partite al 90esimo, ma perché ci credevi e le partite in B sono molto equilibrate.
      Non cerchiamo il pelo nell’uovo dato che 3 mesi fa (e dico tre e non 10) pareggiavi immeritatamente contro il Livorno.

  3. vincerle tutte da qui alla fine sarà difficile ma sono comunque tutte occasioni da sfruttare.
    il crotone giocava senza due o tre titolari quindi situazione favorevole ma la dovevi sfruttare.
    idem con il perugia in crisi e stessa cosa sarà oggi con il pordenone.
    le vittorie nel finale con pisa e perugia sono sintomo di una squadra rinata non di una squadra fortunata.

  4. Pordenone squadra senza nessuna tradizione, anzi, con un passato quasi esclusivamente passato nei Dilettanti: è proprio per questo che temo questa partita che potrà rivelarsi un

    Mi auguro che la società e la squadra si ricordino della bruttissima beffa dell’andata (espulsione diretta dopo 2 soli minuti di gioco e rigore invece inventato dall’arbitro poco dopo per l’1-0 friulano) e ciò che quella batosta rappresentò per l’Empoli: l’inizio di una crisi profondissima durata quasi 4 mesi.
    Mi auguro che la voglia di rivalsa sia superiore a qualunque altro ostacolo imposto dall’avversario… anche perché se passi in vantaggio, in questo momento d’entusiasmo e con questi avversari, può finire in goleada

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