Negli ultimi anni i vocaboli Doblete e Triplete sono diventati – anche troppo smodatamente – di uso comune nel gergo calcistico italiano. Ma a prescindere dalla contrapposizione tra gli esterofili e i puristi della lingua italiana, per una squadra di calcio è sempre una grande traguardo ottenere due grandi trofei, addirittura tre, in una stessa stagione. La stessa sorte non è propriamente capitata all’Empoli, visto che gli azzurri quell’anno conquistarono la promozione dopo i play-off.


Ma chi può scordare la mitica stagione 1995/96, in cui la squadra allenata da Luciano Spalletti e Piero Pelagotti riuscì a conquistare la promozione in Serie B e la Coppa Italia di Serie C? Sono passati quasi 24 anni ma il ricordo è vivo più che mai.

La squadra della stagione ’95-’96 (figurine Panini)

In Coppa Italia il cammino cominciò esattamente il 20 agosto 1995. Il primo avversario finito sulla strada dell’Empoli fu il Mobilieri Ponsacco, che allora militava in Serie C2. Dopo un primo incontro tutto sommato deludente (solo 0-0 al Castellani), gli azzurri si imposero a Ponsacco grazie alle reti di Tricarico e Nicoletti. Il secondo turno si disputò a pochi km da dove si era disputato l’esordio, a Pontedera. Contro i granata (che schieravano in porta l’ex Giulio Drago e avevano in panchina un giovanissimo Maurizio Pugliesi) l’Empoli replicò le reti inviolate del debutto e fu solo nella gara di ritorno, al Castellani, che riuscì a portare a casa il successo. Sempre per 2-0 (Martusciello e autogol di Innocenti).

La vittoria contro il Pontedera valse la qualificazione ai sedicesimi di finale. L’avversario di turno fu un’altra compagine toscana, la Massese, che era allenata da una futura conoscenza del calcio empolese, Aurelio Andreazzoli. Il coefficiente di difficoltà aumentò, e infatti gli azzurri riuscirono a ottenere il pass successivo solo ai calci di rigore. Dopo aver vinto di misura in casa (rete di Melis), l’Empoli si fece sorprendere dalla Massese al ritorno e a quel punto fu decisiva la lotteria dal dischetto. Gli azzurri mantennero la freddezza necessaria (o almeno quasi tutti, visto che Balesini fallì il suo tentativo): ma le conclusioni vincenti di Tricarico, Cimarrusti e Giampieretti bastarono per aggiudicarsi il match.

L’Empoli a Ravenna*

Agli ottavi ci fu l’ennesimo derby toscano. Stavolta uno dei più sentiti dalla tifoseria, quello contro il Siena. La partita di andata non lasciò scampo ai senesi, sconfitti con un secco 3-0 (aut. Pepi, Nicoletti e Balesini su rigore). Così il ritorno divenne una pura formalità: all’Empoli bastò il 2-2 (per gli uomini di Spalletti segnarono Balesini e Dal Moro). A questo punto il cammino cominciò a diventare via via più impegnativo, nonostante la squadra azzurra veleggiasse nelle parti alte della classifica.

I quarti di finale misero di fronte Empoli e Juve Stabia. A tal proposito fu fondamentale riuscire a portare a casa un pareggio con gol nella gara d’andata in Campania. Il gol dell’1-1 finale, siglato a nove minuti dal termine dal neo entrato Carmine Esposito, consentì agli azzurri di partire con un margine di vantaggio discreto, almeno in termini di tranquillità mentale. E infatti al Castellani arrivò una vittoria di misura (siglata da Balesini) che significò il raggiungimento del traguardo storico della semifinale.

Balli in presa alta durante Empoli-Ravenna ’95-’96*

A questo punto occorre fare un piccolo riferimento al campionato. Prima della semifinale di andata con il Ravenna mancavano esattamente sei giornate al termine della stagione regolare. L’Empoli era terzo e inseguiva la SPAL e appunto il Ravenna, primo incontrastato. Era un momento delicato, perché continuare il cammino in coppa poteva significare perdere energie preziose per il campionato. Invece gli azzurri non si fecero intimorire né dalla forza dell’avversario né da questi pensieri conservativi: vinsero entrambi i match dando un segnale forte per il termine della stagione. All’andata fu un gol di Balesini a permettere di violare il campo romagnolo, al ritorno ci pensò Esposito, alla sua maniera, con una doppietta.

Claudio Balesini in azione contro il Monza*

Ultimo atto, la finale contro il Monza. Che evoca ricordi dolci, anzi dolcissimi. Perché fu il preludio a un altro doppio scontro con i brianzoli, quello della semifinale play-off che consentì agli azzurri di giocarsi la finalissima contro il Como. E, casualmente, tutte e quattro queste sfide finirono con l’identico punteggio di 1-0 per l’Empoli. Ma dicevamo della Coppa Italia. Il 15 maggio 1996 fu una rete di Balesini, il re di Coppa, a permettere di espugnare lo stadio Brianteo. Con il risultato dell’andata in saccoccia, per gli azzurri fu una semplice formalità il ritorno, vinto sempre di misura grazie al penalty di Esposito.

Come dicevamo sono passati ormai quasi 24 anni da quel 30 maggio 1996. In fin dei conti la conquista della Coppa Italia di Serie C rappresentò il primo fondamentale mattoncino della storia futura dell’Empoli. Poi arrivò la promozione conquistata a Modena, che fece entrare gli azzurri nel ristretto club delle squadre promosse e vincitrici della coppa nazionale. Ma la cosa principale è che, da quella doppietta, l’Empoli non è più tornato in Serie C. È quell’anno che è cominciata l’epopea dell’Empoli di Corsi nel grande calcio.

Filippo Dal Moro*

*foto tratte dal libro di Carlo Fontanelli “Miracolo Azzurro”, 1996, ed. Mariposa

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Empolese DOC e da sempre tifoso azzurro, è un amante delle tattiche e delle statistiche sportive. Entrato a far parte della redazione di PianetaEmpoli.it nel 2013, ritiene che gli approfondimenti siano fondamentali per un sito calcistico. Cura molte rubriche, tra cui i "Più e Meno" e "Meteore Azzurre.

19 Commenti

  1. Ricordo la finale contro il Monza a Empoli..fu un tripudio sugli spalti..fummo tutti collocati in tribuna,traboccante di tifo e piena come un ovo..che tempi!

  2. grande squadra..grande gioco , uno dei migliori empoli di sempre , con quello della promozione dalla B all A con pochi innesti si fece bene anche dopo…

    • È stato uno dei tanti grandi Empoli che si sono susseguiti dal 1996 ad oggi.

      Quell’Empoli fu il primo, una squadra che segnò la risalita dall’inferno della C, e per questo forse quello a cui siamo più grati e affezionati.

      All’Empoli di quest’anno spetta un compito diverso: potrebbe essere quello della “rimonta clamorosa”. Un Empoli partito come favorito assoluto ma con un andamento disastroso fino a metà campionato… per poi lanciarsi all’arrembaggio e riprendersi ciò che gli appartiene guardando ai valori del proprio organico

  3. 1963-64 Empoli che torna in serie C dopo una retrocessione in serie D … Bè DA QUELL’ANNO IN POI NON E’ PIU’ SCESO DI CATEGORIA (intendo in serie D) … 55/56 ANNI DI C, B, A con il 10 posto del 1978 che gli ha impedito di ritrovarsi in C2. Addirittura la prima retrocessione dal 1964 in poi è avvenuta DOPO BEN 24 ANNI nel 1988 quando siamo arrivati al 16 posto in A. Adesso galleggiamo tra B e A dal 1996 … quindi ben 24 anni tra i professionisti. Ma se uno ci pensa davvero, ma che cosa si vuol di più da una società cosi piccola e nemmeno provincia … Stiamogli accanto a questa squadra perché alla fine in tutti questi anni poche delusioni (anche se a volte amare (Ancona e Palermo di sicuro) e tante soddisfazioni con tantissiomi giocatori che hanno continuato a giocare in A e qualcuno anche nella nazionale azzurra. A volte sembra tutto dovuto … ma non è certo cosi!

  4. Mi sembra di averle viste tutte tranne la gara esterna a Pontedera..

    ..la finale tutti pigiati in tribuna coperta, comunque s’era un botto di gente, le grandi carovane erano appena cominciate a Monza

  5. Che bei ricordi! Ricordi che nei momenti bui come fino a qualche settimana fa aiutavano a sdrammatizzare e a sorridere un po’.
    E’ vero che per tanti di noi quella coppa Italia dettero grande entusiasmo per le partite decisive per la promozione, ma era come vivere in una bolla di entusiasmo continuo…e sicuramente sono associate a periodi di gioventù e di spensieratezza!

  6. Per assurdo ricordo di più la trasferta a Monza in autobus, che la partita in casa !!!! Squadra da Serie A, come dimostrato negli anni successivi, Baldini, Bianconi, Pane, Dal Moro, Birindelli, Esposito erano l’ossatura di quella meravigliosa squadra, che poi con innesti mirati avrebbe fatto la sua bella figura anche in Serie A !!

  7. Comunque non so se si tratta solo della prima squadra, perché l’Empoli primavera vinse il trofeo molto prima, mi sembra 89/90 o 90/91 con la coppia d’oro Montella Tegolo. Finale col Brescia vinta sia in casa che in trasferta

    • Aprile 1992: l’Empoli primavera vinse la sua prima Coppa Italia nel 1991/92, esattamente ad Aprile nella gara di ritorno contro il Brescia (umiliandolo)

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