Il terzino sinistro azzurro, Fabiano Parisi, ha rilasciato un intervista alla Gazzetta dello Sport parlando della stagione in corso e dei suoi obiettivi.

“Ho iniziato da esterno offensivo, poi mezzala, mediano ed esterno dei cinque nella Primavera del Benevento. E alla fine terzino a quattro. Sinceramente, mi diverto di più a fare il quinto perchè posso concentrarmi maggiormente sulla fase offensiva.”

Fabiano, cosa è cambiato per lei dalla gestione di Andreazzoli a quella di Zanetti?

“Zanetti tiene i terzini più alti già quando iniziamo l’azione dal basso, mentre con Andreazzoli dovevo contribuire alla partenza della manovra restando dietro. Le altre richieste sono molto simili.”

L’anno scorso l’Empoli era virtualmente salvo alla fine dell’andata. Stavolta sarà più difficile?

“Non abbiamo iniziato alla grande, ma stiamo crescendo. Sono convinto che presto arriverà la vittoria.”

Lei è al centro di voci di mercato. Questa può essere la stagione del suo lancio definitivo?

“Deve essere l’anno della consacrazione. Per fortuna ho potuto svolgere tutta la preparazione senza intoppi, a differenza delle due stagioni precedenti. Non penso al mercato; questa è la società ideale per i giovani perchè ti fa crescere senza pressioni e ti consente di sbagliare. L’altro grande obiettivo è quello di entrare nel gruppo della Nazionale. Spero che Mancini mi dia un’occhiata.”

Chi è il suo modello?

“Jordi Alba: mi piacerebbe ricalcare la sua carriera. Questo è un ruolo fondamentale nel calcio moderno: bisogna saper fare le due fasi, essere completi. In allenamento lavoro tanto per migliorare anche tecnicamente: voglio fare più assist con i cross e pure qualche gol. Durante la settimana mi esercito individualmente sui cross e anche sui calci di punizione.”

Il grande rimpianto è aver esordito in Serie A dopo la morte di suo padre Carmine?

“Certo. Credo che il destino non abbia voluto che papà mi guardasse giocare in A. Ma mi avrà visto dall’alto. Ricordo sempre quando, dopo ogni partita, mi ripeteva che prima di arrivare in alto avrei dovuto mangiare tanto pane duro. Mi teneva con i piedi per terra, voleva che restassi umile. Lui aveva giocato arrivando in Serie D: a Serino, il mio paese, dicono che fosse più forte di me. Il numero 65, che porto sulla maglia, è per lui: è il suo anno di nascita.”

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  2. Fabiano, da sempre sono stato un tuo tifoso convinto, anche nei momenti più bui per te. Quindi ora che ti sei rimesso in forma, posso dire, senza essere accusato di faciloneria, che sei proprio bravo e che penso che ti aspetta un ottimo futuro. La classe ce l’hai, occorre lavorare molto e molta pazienza. Auguroni e intanto: complimenti.

  3. mi sembra che abbia le idee chiare il ragazzo. Bene resta umile e andrai lontano. Tutta Empoli ti vorrà bene se avrai dato il massimo per questa maglia, anche quando te ne sarai andato in club più importanti.

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