La quarta promozione in serie A della storia azzurra nasce sulle ceneri della stagione precedente. Non era mai accaduto fino ad allora. Alla retrocessione del 1988, seguì un improvviso doppio scivolone che fece precipitare gli azzurri in serie C in poco più di un anno. A quella del 1999 fecero seguito tre stagioni vissute in cadetteria. Stavolta no. L’Empoli cade rovinosamente in B per rialzarsi più forte di prima. L’oblio di un’amara retrocessione porta con sé i germi rigogliosi della rinascita. Per la prima volta, l’Empoli trasforma una fresca, cocente delusione in energia positiva.

L’esultanza di Tavano dopo un gol nello spettacolare 3-4 esterno con la Triestina (Foto Rangers Empoli)

L’obbiettivo dell’estate 2004 è quello di voltare pagina e rimarginare in fretta le laceranti ferite provocate dal naufragio di Ancona che spense le speranze di salvezza dell’Empoli di Tommaso Rocchi e Totò Di Natale. Il presidente Fabrizio Corsi e il Diggì Pino Vitale hanno le idee chiare: mettere in vendita i propri gioielli per aprire un nuovo ciclo vincente. Negli ultimi giorni della sessione di mercato estiva, Di Natale prende la strada di Udine. Rocchi, Belleri e Cribari approdano sulla sponda laziale della capitale. Grella finisce al Parma. L’idea è semplice e poco dispendiosa: dare spazio a quelle seconde linee che, in serie A, languivano all’ombra dei big titolari.

La classe di Vannucchi mette k.o il Catania al “Cibali” (Foto Gianni Nucci)

Il solido Pratali e il jolly difensivo Lucchini trovano maggiore spazio nelle retrovie. Bonetto si mette alle spalle i guai fisici e rivela la sua spinta propulsiva sulla fascia sinistra. Moro, Ficini e Paolo Zanetti si alternano sulla linea mediana per formare un reparto di sicuro affidamento. Davanti il 25enne Ciccio Tavano è finalmente libero di mettere in mostra il suo talento e le sue straordinarie doti realizzative. Coda, Lodi e Raggi sono gli astri nascenti che provengono dall’inesauribile serbatoio del vivaio. La continuità è rappresentata dall’esperienza del portiere Balli che, a 37 anni suonati, sta vivendo una seconda giovinezza, dalla classe infinita di Ighli Vannucchi e dal dinamismo di Antonio Buscè: un lusso per la serie B. Al fotofinish del mercato, la dirigenza azzurra aggiunge la classica ciliegina sulla torta: un argentino dalle movenze eleganti e dal destro fatato che risponde al nome di Sergio Bernardo Almiron.

Contrasto tra Gasparetto e un difensore veneto nel match di Treviso

La panchina viene affidata al tecnico che ha appena riportato l’Arezzo in serie cadetta: Mario Somma. Un debuttante dal carattere forte e deciso, convinto della sua filosofia calcistica. La dirigenza azzurra punta forte sul 40enne tecnico di Latina che, ricevuta la chiamata della società di Monteboro, fa le valigie e trasloca a Empoli portando in dote forti motivazioni e idee innovative. L’Arezzo, orfano di Somma, affida le sue sorti a un certo Pasquale Marino da Marsala. Il 4-2-3-1 di Mario Somma prevede l’utilizzo di due esterni offensivi larghissimi come Lodi e Tavano, le cui giocate risultano imprevedibili per gli avversari. Ciccio Tavano, in particolare, smarcatosi dalla presenza “ingombrante” di Maccarone, Rocchi e Di Natale, raggiunge la piena maturità e diventa il letale terminale offensivo della squadra. Al termine della stagione saranno ben 19 le reti siglate dall’attaccante campano. Una pioggia di gol che comincia al debutto in campionato con l’Ascoli e si conclude il 28 maggio 2005 a Treviso.

La curva ospite colorata d’azzurro al “Tenni” di Treviso

E’ la terzultima giornata di campionato. L’Empoli, reduce da un doppio trionfo ottenuto nelle trasferte di Catanzaro e Catania, con rispettivamente Lodi e Vannucchi protagonisti assoluti, scende in campo all’“Omobono Tenni” per il match decisivo che potrebbe valere il virtuale “pass” per la serie A. Nei giorni precedenti Empoli è tappezzata di striscioni inequivocabili che recitano senza mezzi termini: “Tutti a Treviso”. Si pregusta l’importanza dell’evento e, alla fine, saranno un migliaio i tifosi azzurri che raggiungeranno il Veneto a bordo di un treno speciale e con mezzi propri. L’Empoli, eccezionalmente in maglia gialla, trova lo spunto decisivo alla prima occasione. E’ un gol da antologia per preparazione e qualità tecnica. Al 16°, il lancio lungo di Balli trova la spizzata di testa di Tavano in favore di Gasparetto. Il generoso centravanti azzurro appoggia sulla destra a Vannucchi che, in una frazione di secondo, confeziona una giocata sontuosa che evoca tutte le caratteristiche del “genio” descritto dagli Amici Miei di Mario Monicelli: fantasia, intuizione, colpo d’occhio e velocità d’esecuzione. Il trequartista pratese effettua una splendida verticalizzazione di esterno destro che taglia il campo e finisce sul piatto di Tavano. Per il bomber azzurro è un gioco da ragazzi impattare la sfera con il destro e superare l’eterno portiere trevigiano Ballotta. E’ il gol che fa esplodere la gioia immensa dei tifosi azzurri in curva ospite e manda idealmente agli archivi il tonfo di Ancona. E’ la rete che vale la serie A, anche se la promozione matematica sarà formalizzata la settimana dopo al Carlo Castellani proprio nel derby toscano contro l’Arezzo.

La spettacolare coreografia dei tifosi azzurri prima del match promozione con l’Arezzo

Per la prima volta, l’Empoli festeggia in casa la serie A riconquistata. Il Paradiso ritrovato dopo un solo anno. Si tratta di una pura formalità nella quale i tifosi azzurri possono dare libero sfogo alla propria creatività e goliardia. Nella coreografia allestita per celebrare la quarta promozione in massima serie spicca un mega striscione srotolato in Maratona Inferiore in cui un ciuco empolese scalcia un cavallo aretino. Quella sera l’Empoli scalcia via anche il suo recente passato e si prepara a vivere una nuova esaltante stagione che condurrà a traguardi impensabili. Nella magica notte del Castellani che celebra la quarta promozione in A c’è spazio per la dedica speciale a un preciso destinatario: Emiliano Del Rosso. La presenza del grande tifoso azzurro, scomparso prematuramente nel dicembre 2004, si avverte quella sera di inizio giugno, così come negli anni successivi. Fino ad oggi.

Il gol di Ciccio Tavano che decide la sfida di Treviso (telecronaca di Alessandro Marinai)

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1 commento

  1. Bellissimo articolo, nel ricordo di Emiliano!!!
    Ottimo giocatori, ottimo mister. Peccato per la sua discesa, per me è sempre stato un tecnico molto capace e preparato.

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